ZUI  JIU  QUAN 

(gli otto ubriachi immortali) Conosciuto oggi con il nome di Zui Jiu Quan o Tzui Ju Kuan (boxe dell'ubriaco), nel panorama degli stili di Kung Fu e delle arti marziali in genere è sicuramente uno dei più strani ed acrobatici. Si ispira agli atteggiamenti ed ai movimenti di un ubriaco ed appartiene alla scuola Wai Chia, anche se molti esperti lo definiscono uno stile "interno" per evidenziarne l'aspetto fluido e sciolto dei movimenti, imprevedibile nelle sue tecniche ed estremamente efficace. Completamente immerso nell'antica saggezza del pensiero cinese, riflette al meglio, nelle sue movenze, il concetto di "pieno e vuoto", proprio del dualismo Yin/Yang della filosofia Taoista, dei riferimenti agli elementi naturali e agli animali. La nascita e l'evoluzione di questo stile è di difficile analisi in quanto, inizialmente lo si tramandava oralmente, solo nell'ambito familiare e in rare eccezioni a pochi, selezionati allievi esterni. La storia dello Tzui Pa Hisien si può dividere in tre punti fondamentali, non legati tra di loro che vedono la nascita e l'evoluzione dal nord al sud della Cina.

Il primo fatto storico coincide con la vita artistica del poeta e filosofo Li Po, vissuto intorno al 600-700 d.C., sotto la dinastia Tang. A lui si deve il fondamento spirituale e filosofico dello stile, più che una codificazione delle tecniche dell'ubriaco; del suo modo di combattere infatti non si sa praticamente nulla. Notevole invece il suo contributo letterario e poetico, di evidente estrazione Taoista, al concetto di "ubriaco", non già come persona in preda ai fumi dell'alcol, ma come persona che è in estasi profonda perché perfettamente integrata con la natura circostante, impegnata nella costante ricerca della verità, della saggezza, rappresentata dalla Luna. Così come avviene inizialmente per un ubriaco, di sentire la propria energia che irrompe all'esterno, dandogli una consapevolezza superiore del proprio corpo e della realtà, permettendogli di "essere più vero", sia nei movimenti che nel pensiero, libero dalle inibizioni del vivere sociale. Il secondo punto lo abbiamo durante la dinastia Ming (1330-1644) direttamente nel monastero di Shaolin, vera fucina di stili di Kung Fu. Si narra che un anziano monaco

esperto nell'arte del Kung Fu, un giorno si trovò ad osservare due giovani iniziati suoi allievi, che di nascosto stavano per battersi. Contrariato e in procinto di intervenire per separarli, si accorsi che i due erano ubriachi e che a stento si tenevano in equilibrio. Colpito da ciò, osservò i suoi allievi che, già esperti nella lotta, si fronteggiavano con le tecniche del loro Kung Fu " annebbiate dal vino", dando vita ad uno scontro imprevedibile nei movimenti, estremamente acrobatico ed efficacissimo sia negli attacchi che nelle azioni di difesa. Dall'osservazione e dall'analisi di questo combattimento il monaco Maestro ne ricavò uno stile di Kung Fu, chiamato poi "L'ubriaco del monastero di Shaolin". Il terzo evento si riferisce ad un misterioso Maestro di cui non si conosce il nome e che viveva nel sud della Cina durante la dinastia Ching, intorno alla seconda metà del 1800. Si narra che un monaco Taoista tramandò lo stile dell'ubriaco ad un monaco Buddista e che quest'ultimo ebbe come suo unico allievo un vagabondo che girava per il sud nella regione del Fukkien. Di questo Maestro non si sa praticamente nulla, salvo il fatto che utilizzò il suo stile per combattere contro due giovani esperti di Kung Fu.

Questa storia narra che i due, dopo aver partecipato ad una dimostrazione di Kung Fu, nella quale mostravano la loro abilità nella lotta, al momento di spartirsi il ricavato dello spettacolo cominciarono a litigare fino a battersi e, mentre la gente lasciava la piazza per paura di essere coinvolta nello scontro, arrivò un vecchio vagabondo ubriaco. Egli teneva in una mano una fiaschetta di vino e nell'altra un bastone; si sedette su di un sasso ad osservare, sorseggiando il suo vino e ridendo dei due che si battevano. Già alterati per la lite, si infastidirono subito della presenza di quel vagabondo e cercarono di mandarlo via, ma inutilmente. Egli si mise a prenderli in giro fino a farli smettere litigare. Allora uno dei due si avvicinò al vecchio chiedendo cosa avesse da ridere, ed egli rispose: "Lo stile Hung Gar, che tu usi, è troppo rigido, duro e tu sei troppo serio"; poi rivolgendosi all'altro: "Tu fai troppa scena, lo stile Hou Chuan è sciocco ed esagerato, tutti e due messi insieme non valete un granché". All'improvviso il ragazzo che usava l'Hung Gar attaccò il vecchio con violenza, deciso a togliersi subito dai piedi quell'ubriacone, ma questo, continuando a ridere e bere, schivò tutti gli attacchi senza mai reagire.

Si fece allora sotto l'altro, con il suo stile acrobatico e imprevedibile, ma nello stesso modo, mandò a vuoto tutti gli attacchi rivelando, nonostante l'età, un'agilità sorprendente. A quel punto i due attaccarono insieme, ma il risultato fu solo quello di far decidere al vecchio che era il momento di reagire e li batté velocemente e con estrema facilità. Esterrefatti si prostrarono ai suoi piedi implorando di essere accettati come allievi e di seguirlo per sempre; l'anziano Maestro vagabondo rifiutò, dando però loro uno scritto che conteneva i principi dello stile e le indicazioni per trovare l'unico suo allievo e servitore che il vagabondo aveva avuto in passato. Trovato il servo, non riuscirono a farsi accettare, in quanto esisteva già l'erede della scuola: il Maestro Tsai, il quale porterà avanti lo stile tramandandolo a suo figlio, il Maestro Tsai Kun Hsu.

Tsai Kun Hsu insegnerà nel centro della Cina, nella zona di Shanghai fino a che, in seguito agli accadimenti politici di quell'epoca ed alla conseguente messa al bando delle arti marziali, si trasferì a Taiwan, dove fondò la sua scuola e dalla quale escono i suoi due migliori allievi: il Maestro Chen Kei Fu ed il Maestro Ho Tang Sing. In realtà esistono diverse scuole di Tzui Pa Hisien, non solo quella di Tsai Kun Hsu, come pure esistono molti maestri di questo stile; le scuole sono in tutto otto, delle quali tre del "sud" e cinque del "nord"; due di queste sono Nei Chia ed in via di estinzione, le altre sono Wai Chia. Sono rappresentate dalle otto statuette dei sacri immortali, ognuna delle quali in una posizione caratteristica. Attualmente il Maestro Tsai Kun Hsu ha la sua scuola a Taiwan, il Maestro Ho Tang Sing insegna ad Hong Kong ed il Maestro Chen Kei Fu ha una scuola a Canton ed una ad Hong Kong.

Molto spesso si definisce lo stile dell'Ubriaco con il detto "CHO CHUAN NI SOU PA", cioè "lo stile che non sai mai quello che fa". Rispetto ad altri stili è ancora poco conosciuto anche se vi sono elaborazioni Wu Shu estremamente acrobatiche.

 

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