ABYDOS

 

  This, da cui l'aggettivo tinita con cui si vuole designare l'epoca delle prime due dinastie, fu la culla della monarchia più antica ed era in qualche luogo sulla sinistra del Nilo tra Girga e Balyana, forse nel sito della stessa Girga. Abido - il nome è trascrizione greca del nome antico egiziano - era un poco più a sud, in una stretta lingua di terra tra il deserto ed una canale oggi scomparso; era in origine la necropoli di This. I re delle prime dinastie avevano costume di fare costruire una tomba ad Abido e una nel nord a Saqqara, costume che poi si perse con la III dinastia. Il luogo era centro del culto di Osiride, che si considerava sepolto lì.

In una versione del mito, ad Abido fu sepolta una delle parti del corpo che il fratello ed uccisore Seth aveva sezionato e disperso, la testa. La necropoli tinita si stende a Umm el Qaab, nome che significa "la madre dei vasi" per la quantità di cumuli di frammenti ceramici. Vi sono state rinvenute circa trecentocinquanta tombe tra cui otto di re delle prime due dinastie. Alquanto più a nord, a Beit Khallaf, cinque mastabe di mattoni. Vi si sono rinvenute impronte nell'argilla dei nomi di Djoser e di un altro re della II dinastia. La collinetta di Kom el Sultan segna il centro dell'antica città sacra. Il tempio del dio locale, poi, a partire dalla XII dinastia, di Osiride, costruito quasi completamente di mattoni, è andato completamente distrutto. Ma i monumenti più importanti del luogo, fra i più importanti d'Egitto, sono il tempio di Sethi I con il retrostante cenotafio o Osireion e il vicino tempio di Ramses II.

 

 Tempio di SETHI I

 

I sette santuari che costituiscono alla singolare caratteristica del tempio sono giustamente dedicati a Osiride, Iside e Horo, la triade di Abido, alle tre grandi divinità dei tre maggiori centri politici o religiosi del paese, Amon di Tebe, Ptah di Menfi, Ra-Harakhte di Eliopoli e infine, il settimo, allo stesso Sethi I.

Preceduto da un pilone e da due cortili, costruiti da Ramses II che completò l'edificio del padre e che sono completamente rovinati, il tempio ha oggi come facciata il portico di fondo del secondo cortile, quattro dei sette varchi del quale sono stati chiusi, sempre da Ramses II, e decorati con rilievi del culto reso al padre.

Il resto del tempio risulta in pianta dall'affiancamento di sette templi uguali. Le due successive sale ipostile, la prima con due, la seconda con tre file trasversali di dodici colonne, determinanti, con le pareti laterali, sette passaggi, portano ai sette santuari affiancati, che tutti, meno quello di Sethi, contenevano probabilmente le barche del dio.

I rilievi della seconda sala ipostila ed i trentasei quadri dei santuari, questi ultimi con le cerimonie che il re doveva celebrare, sono i meglio conservati del Regno nuovo.

 

Tempio di Sethi I
Tempio di Sethi I:

1, pilone di ingresso; 2, primo cortile; 3, secondo cortile; 4, prima sala ipostila;

5, seconda sala ipostila; 6, sette santuari; 7, corridoio delle "tavole di Abido";

8, magazzini; 9, sala del re; 10, Osereion

 

La parete di fondo del santuario di Osiride, il terzo da destra, da accesso alla parte terminale del tempio, dove vi sono due sale a dieci e quattro colonne, due serie di tre santuarietti e un singolare ambiente a due pilastri, privo di accesso. L'estremità sinistra della seconda ipostila immette in un'ala laterale che da all'edificio la sua inusitata forma a L.

In questa parte è da notare, in un corridoio con il soffitto decorato di stelle, il rilievo in cui Sethi I offre incenso ai cartigli di settantasei faraoni fra quelli che dall'origine regnarono sull'Egitto ("tavola di Abido"). L'area determinata dalla forma a L della costruzione templare, era occupata da magazzini in mattoni intorno a una sala a colonne, probabilmente usata dai re nelle sue visite alle feste di Abido.

 

Osireion

 

Di notevole interesse, come rappresentazione architettonica di una concezione cosmologico-religiosa, è il cenotafio di Sethi I o Osireion, che sorge dietro ed in asse con il tempio delle stesso Sethi, ma a cui sia accede da nord, per un corridoio ad angolo retto. "Gli ambienti principali sono una sala che imita un'isola ed una altra con un soffitto astronomico che assomiglia ad un sarcofago.

(Abydos – Osireion)

I massicci architravi di granito coprivano soltanto una parte della sala a isola, la cui parte centrale era a cielo aperto. Era intesa come una ricreazione delle acque primeve - l'isola era circondata dall'acqua - con in mezzo la collina primordiale sulla quale probabilmente si faceva germogliare l'orzo a simboleggiare la risurrezione di Osiride" (J.Malek).

Il soffitto astronomico a profilo curvo, cui si allude più sopra, con la dea Nut, il cammino del sole e il levarsi delle stelle, ha fra gli altri testi le istruzioni per la costruzione di un orologio solare.

 

Tempio di RAMSES II

 

Ramses II, oltre a completare il tempio del padre, costruì per sè un tempio funerario di cui si vedono i resti del secondo pilone, con inciso il cosiddetto "poema di Pentaur" sulla battaglia di Qadesh, il secondo cortile con pilastri osiriaci, due successive ipostile e un santuario triplice in blocchi di alabastro.

Tempio di Ramses II

Le decorazioni, visibili parzialmente per la mancanza della parte superiore delle pareti, conservano vivaci tracce di colore.

 

Tempio funerario di Ramses II:

1, primo cortile; 2, secondo pilone;

3, secondo cortile; 4,5, sale ipostile;

6, triplice santuario.

 

 

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