ANTICO REGNO
(2700 – 2200 a. C.) Come non c'è stato un taglio
netto fra l'epoca eneolitica e le prime dinastie, non c'è neanche una netta
separazione tra queste e l'inizio dell'Antico Regno, il cui fondatore, Djoser,
secondo re della III dinastia, era figlio di Khasekhemuy, ultimo re della
seconda; sono i perfezionamenti tecnici raggiunti, soprattutto
nell'architettura, che permettono di parlare di una nuova dinastia.
L'avvenimento più importante del regno di Djoser,
quello che giustifica la classificazione dell'Antico Regno in un periodo diverso
dai precedenti, è lo spostamento della capitale dalla zona di Abido a Menfi
(l'Antico Regno viene a volte chiamato menfita). È durante il suo regno,
probabilmente, che l'amministrazione reale si complica ed egli si fa perciò
affiancare da un aiutante, un primo ministro di nome Imhotep Da diversi indizi,
si sa che Djoser ha continuato l'opera dei re della prima dinastia, promovendo
azioni militari verso la Nubia e proseguendo una politica che sarà poi quella
di tutti i re dell'Antico Regno, visto che gli egiziani di questo periodo
sembrano essere più preoccupati dai loro confinanti a sud che da quelli a
nord-est.
Un testo di epoca tarda fa risalire a lui la prima
penetrazione egiziana in Nubia, ma sembra che già il re Djer (I
dinastia) era arrivato fino alla seconda cataratta e quindi il testo si
riferisce probabilmente all'annessione della Nubia più che a una sortita
militare. Un'altra zona molto frequentata dagli egiziani in cui si recò anche
Djoser, come è testimoniato da un'incisione rupestre, era il Sinai, dove
c'erano miniere di pietre preziose, e forse anche di rame, indispensabili
all'artigianato e alla religione egizia.
La IV dinastia è quella dei costruttori delle grandi
piramidi e dovrebbe essere tra quelle su cui si hanno maggiori informazioni e
invece l'unico re di cui si conosce qualcosa e il fondatore, Snofru,
figlio di Unis. I monumenti ci sono, perfetti, testimonianza irrefutabile di una
civiltà molto avanzata sia sul piano tecnico che amministrativo, ma prove
certe, su questi aspetti, non esistono.
Un racconto egiziano del Medio Regno svela le origini leggendarie della V
dinastia. Vi si narra che la moglie di un sacerdote di Ra avrebbe concepito con
il dio i primi tre faraoni. È certo che il culto del dio solare Ra aveva, in
quest'epoca, un importanza primaria, non solo a causa delle origini della
dinastia, che proveniva da Eliopoli dove il dio era adorato, ma anche perché il
clero di questa città contribuì alla presa del potere da parte della stessa
dinastia. Comunque sia, da quel momento in poi i faraoni assunsero il titolo di
figlio di Ra e l'impronta della religione sulla vita regale si evidenzia già
dai nomi dei faraoni, in cui Ra appare quasi sempre.
La religione solare apporta delle modifiche
all'architettura dei numerosi templi che ed è in quest'epoca che furono
compilati (se non proprio composti) i Testi delle Piramidi. Sembra che la V
dinastia, per quanto riguarda la politica estera, fosse più interessata
all'Asia, non si sa se perché di lì attaccata o semplicemente perché voleva
estendere la propria influenza in quelle zone. Alcune spedizioni militari furono
condotte nel Sinai, in Asia e in Libia.
Per la VI dinastia si hanno numerose testimonianze
dell'attività di Pepi I, soprattutto decreti per la fondazione di opere
pie, molto importanti per studiare il diritto egiziano in un'epoca cosi antica.
Come i suoi predecessori, Pepi sorveglia la Nubia e ordina numerose spedizioni
contro gli asiatici, anche se sembra che il paese nemico non fu mai occupato, e
che l'esercito egiziano vi compisse soltanto delle incursioni. Durante questo
periodo continuò la pacificazione della Nubia e vennero inviate spedizioni
commerciali a Biblo e nel paese di Punt, cioè lungo la costa africana del Mar
Rosso, nella zona dell'attuale Eritrea.
Con Pepi II inizia la decadenza dell'Antico
Regno forse perché in vecchiaia (regnò oltre novant'anni!) egli non è più
stato in grado di mantenere l'unità del paese, che, in effetti, si fondava
soltanto sulla sua persona.
L'Antico Regno, che termina con la VI dinastia, fu un periodo di grande
prosperità per l'Egitto. Fu l'apogeo della regalità faraonica. Il re viene
considerato a tutti gli effetti dio in terra, per cui lo si teme e gli si
obbedisce, e sotto la sua guida sicura, l'Egitto conosce una prosperità
economica che ritroverà solo difficilmente e a intervalli irregolari. Non
esistono molte informazioni circa i contatti esterni che l'Egitto ebbe in questo
periodo, ma il fatto che a Biblo vi fosse un tempio dedicato a divinità
egiziane, indica che i contatti non si sono limitati alla conquista della Nubia,
che resta pur sempre la grande impresa dell'epoca.
(2700-2630 a. C.) E' la prima dinastia della quale è
possibile stilare una lista abbastanza precisa dei faraoni che la compongono.
Inoltre è la prima della quale sono arrivate sino a noi prove certe sotto forma
di manufatti monumentali in pietra. Il primo faraone della III dinastia fu Djoser,
la cui importanza come fondatore di una nuova epoca è messa in risalto nel
Canone di Torino dall'uso eccezionale dell'inchiostro rosso. La sua impresa
maggiore fa la grande piramide a gradini di Saqqara.
Il merito tuttavia più che a Djoser stesso va
attribuita al suo celebre architetto Imhotep. Manetone, lo storico greco,
gli attribuisce l'invenzione dell'arte della costruzione in pietra; il grande
monumento funebre di Djoser fu infatti il primo costruito interamente con quel
materiale. I diciannove assegnati a Djoser sembrano un periodo breve per portare
a termine la sua piramide. Più credibili sarebbero i ventinove concessigli da
Manetone, se nei suoi elenchi della III dinastia non contasse nove re, tutti con
nomi non identificabili eccetto Tosorthros (Djoser), i quali avrebbero
regnato per un totale di duecentoquattordici anni.
Della III dinastia ci rimangono, oltre alla piramide di
Djoser, le rovine di un tempio costruito dallo stesso faraone a Eliopoli, oltre
alle rovine di altre due piramidi attribuite ai successori di Djoser. Alcuni
studiosi inoltre attribuiscono alla III dinastia anche la piramide di Maydum,
altrimenti attribuita a Snofru.
Elenco dei re della III dinastia
Nelle liste di Abido e Saqqara e nel Canone di Torino,
"n°" è la posizione del nome all'interno dell'elenco.
Manetone |
Lista
di Abido |
Lista
di Saqqara |
Canone
di Torino |
|||||
Nome |
anni |
Nome |
n° |
Nome |
n° |
Nome |
n° |
anni |
Necherophes |
28 |
|
|
|
|
|
|
|
Tosorthros |
29 |
Djoser-za |
16 |
Djoser |
12 |
Djoser-it |
3.5 |
19 |
|
|
Teti |
17 |
Djoser-teti |
13 |
Djoser-ty |
3.6 |
6 |
|
|
Sedjes |
18 |
Nebkara |
14 |
[djefa?] |
3.7 |
6 |
Tureis |
7 |
|
|
|
|
|
|
|
Mesochris |
17 |
|
|
|
|
|
|
|
Souphis |
16 |
|
|
|
|
|
|
|
Tosertasis |
19 |
|
|
|
|
|
|
|
Aches |
42 |
|
|
|
|
|
|
|
Sephuris |
30 |
|
|
|
|
|
|
|
Kerpheres |
26 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Neferkara |
19 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Huny |
15 |
Huny |
3.8 |
24 |
(2630-2510 a.C.) La IV dinastia è forse la più
conosciuta dell'intera storia egizia. I nomi dei suoi tre sovrani più famosi
fanno parte del bagaglio culturale di ciascuno di noi. Cheope,
Chefren, Micerino, grazie alle grandiose opere realizzate sono un
caposaldo della storia antica.
Con la IV dinastia si sviluppa appieno l'architettura
della piramide che nella dinastia precedente era nata come evoluzione della
mastaba. Le piramidi della IV dinastia nascono da un'idea di piramide pienamente
formata e la magnificenza raggiunta da questi monumenti non sarà più
eguagliata nei secoli successivi, addirittura sino ai giorni nostri, visto che
la grande piramide di Cheope è ancora oggi la più grande opera mai costruita
dalla mano dell'uomo e, come altezza di opera umana interamente in pietra, è
superata solamente dalle torri della cattedrale di Colonia, costruita più di
quattro millenni dopo.
I nomi Cheope, Chefren e Micerino sono la versione
ellenizzata tramandataci da Erodoto dei nomi reali dei tre sovrani (Khufwey,
Khafra, Menkaura). Il fondatore della dinastia fu Snofru, il
quale sposò una figlia di Huny, l'ultimo faraone della dinastia precedente.
Snofru fu un grande costruttore di piramidi, gliene si
attribuiscono ben tre, e di notevoli dimensioni. Sia Snofru che i suoi immediati
successori furono sovrani molto potenti, non si spiegherebbe altrimenti la
riuscita nella realizzazione delle loro grandi opere; dopo Micerino però le
fortune della dinastia sembrarono decadere rapidamente. La terza piramide fu
terminata frettolosamente e arredata all'interno da Shepseskaf, il solo altro re
della IV dinastia riconosciuto legittimo dai contemporanei e dalla Tavola di
Abido.
Che qualcosa di grave sia accaduto verso quest'epoca si
può dedurre dal fatto che Shepseskaf scelse per la sua ultima dimora la zona
sud di Saqqara e si fece costruire non una piramide, ma una tomba che, a parte
le pareti inclinate, ha la forma tipica dei sarcofagi di quel periodo. La gente
del posto chiama questa tomba Mastabat el-Faraun. Questa tomba fu imitata
poco tempo dopo a Giza in un monumento talvolta denominato la piramide
incompiuta o la quarta piramide. Apparteneva alla madre di un re di nome
Khantkawes; da quest’ultimo avrà origine la V dinastia.
Elenco dei re della IV dinastia
Nelle liste di Abido e Saqqara e nel Canone di Torino,
"n°" è la posizione del nome all'interno dell'elenco.
Manetone |
Lista
di Abido |
Lista
di Saqqara |
Canone
di Torino |
|||||
Nome |
anni |
Nome |
n° |
Nome |
n° |
Nome |
n° |
anni |
Soris |
29 |
Snofru |
20 |
Snofru |
16 |
Snofru |
3.9 |
24 |
Suphis |
63 |
Khufwey |
21 |
Khufwey |
17 |
Khufwey |
[3.10] |
23 |
|
|
Radjedef |
22 |
Radjedef |
18 |
Radjedef |
[3.11] |
8 |
Suphis |
66 |
Rakhaef |
23 |
Khafra |
19 |
Khafra |
3.12 |
? |
|
|
|
|
|
|
Hardjedef |
[3.13?] |
? |
Mencheres |
63 |
Menkaura |
24 |
Menkaura |
20 |
Menkaura |
[3.14?] |
18 |
Ratoises |
25 |
|
|
|
|
|
[3.15?] |
4 |
Bicheris |
22 |
|
|
|
|
|
[3.16?] |
2 |
Sebercheres |
7 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Shepseskaf |
25 |
|
|
|
|
|
Thampthis |
9 |
|
|
|
|
|
|
|
(2510-2350 a. C.) Esiste a Giza un monumento talvolta
denominato piramide incompiuta o quarta piramide. Gli scavi ne hanno rivelato
l'appartenenza alla madre di un re di nome Khantkawes, il cui culto
funerario fu mantenuto per tutta la V dinastia.
Sembra accertato che da Khantkawes ebbe origine la V
dinastia, anche se questa tesi urta contro la tradizione raccolta da una
narrazione del tardo Medio Regno, secondo la quale i primi tre re della V
dinastia sarebbero stati figli trigemini di un semplice sacerdote di Ra.
Quali che siano le origini della V dinastia, non possono esistere dubbi sulla
diversità e sull'originalità del suo carattere.
Secondo la leggenda al figlio maggiore di Radjedef
era stato predetto che sarebbe diventato gran sacerdote del dio sole Ra in On,
la grande città conosciuta come Eliopoli dai Greci, ora un semplice sobborgo a
settentrione del Cairo.
Non si ha conferma nè appare probabile che Userkaf,
primo re della dinastia, abbia mai esercitato tale ufficio, ma è certo che
sotto il suo regno la casta sacerdotale di Eliopoli incominciò a esercitare
un'influenza senza precedenti. Occorre tuttavia osservare che, sebbene divenuto
più intenso, il culto del sole in questo periodo non fu esclusivo come lo
sarebbe stato più di mille anni dopo sotto Akhenaten, perché altre divinità,
fra cui le dee dell'Alto e del Basso Egitto, erano parimenti venerate. Al
predominio del culto solare nella religione si rispecchia in un mutamento
avvenuto nei titoli reali. Fino a questo momento il nome di Ra compare solo nei
cartigli di Radjedef, Chefren e Micerino. Durante la V dinastia Ra diviene un
elemento pressoché costante come risulta dall'elenco ben accertato dei nove re
che la compongono: Userkaf, Sahura, Neferirkara (Kakai), Shepseskara (Izi?),
Neferefra, Niuserra (In), Menkauhor, Djedkara (Isesi), Unis.
Ma ciò che più colpisce è la presenza di un nuovo
tipo di monumento che, per quanto ci risulta, fu invenzione originale della V
dinastia e non fu più costruito dopo l'ottavo re: tempio per il culto solare.
Indubbiamente i nuovi adepti del culto solare non si
sentivano all'altezza di onorare il loro dio con la magnificenza che i sovrani
della IV dinastia avevano dedicato alla glorificazione della propria persona
perciò, onde evitare confronti poco lusinghieri, costruirono i nuovi templi più
a sud, a qualche chilometro da Giza.
Abu Gurab, un luogo che per molto tempo aveva
portato il nome della piramide di Righa, rivelò i resti di un grande tempio del
sole che si suppone copiato dal tempio di Ra-Atum ad Eliopoli. La pianta
generale assomiglia a quella del consueto complesso funerario delle piramidi,
con un edificio d'ingresso presso la valle, una rampa che conduce a un livello
superiore e nel punto più alto invece della piramide e del tempio funerario un
tozzo obelisco poggiato su un basamento quadrato a forma di piramide tronca.
L'obelisco ricordava un'antichissima pietra che si trovava ad Eliopoli, detta beben,
che simbolizza senza dubbio un raggio o i raggi del sole e forse
etimologicamente significa "il radiante". Si sa che dei nove re della
V dinastia sei innalzarono templi del sole di questo genere ciascuno battezzato
con un nome particolare come "Delizia di Ra", "Orizzonte di Ra",
"Campo di Ra", ma solo due sono stati individuati con certezza: quello
di Userkaf e quello di Niuserra.
Sulla Pietra di Palermo gli unici due
riferimenti a imprese non religiose dei faraoni della V dinastia riguardano
viaggi nel Sinai alla ricerca di turchesi e a Punt, luogo di provenienza
dell'incenso e di varie spezie. A eccezione di una campagna libica e della
guerra asiatica nella quale fu comandante supremo Weni, pare che tutte le
avventure oltre il confine dell'Antico Regno avessero uno scopo utilitario:
viaggi per procacciare i materiali con cui saziare la passione del sovrano per
l'edilizia, accrescere il lusso della sua corte e soddisfare le esigenze delle
divinità da lui adorate.
Elenco dei re della V dinastia
Nelle liste di Abido e Saqqara e nel Canone di Torino,
"n°" è la posizione del nome all'interno dell'elenco.
Manetone |
Lista
di Abido |
Lista
di Saqqara |
Canone
di Torino |
|||||
Nome |
anni |
Nome |
n° |
Nome |
n° |
Nome |
n° |
anni |
Usercheres |
28 |
Userkaf |
26 |
Userkaf |
25 |
Userkaf |
3.17? |
7 |
Sephres |
13 |
Sahura |
27 |
Sahura |
26 |
Sahura |
[3.18] |
12 |
Nephercheres |
20 |
Kakai |
28 |
Neferirkara |
27 |
Radjedef |
[3.19] |
---- |
Sisires |
7 |
|
|
Shepseskara |
28 |
Shepseskara |
[3.20] |
7 |
Cheres |
20 |
Raneferef |
29 |
Khaneferra |
29 |
Neferefra |
[3.21] |
x+1 |
Rathures |
44 |
Niuserra |
30 |
|
|
Niuserra |
[3.22] |
11 |
Mencheres |
9 |
Menkauhor |
31 |
Menkauhor |
30 |
Menkauhor |
3.23 |
8 |
Tancheres |
44 |
Djedkara |
32 |
Makara |
31 |
Djed |
3.24 |
28 |
Onnos |
33 |
Unis |
33 |
Unis |
32 |
Unis |
3.25 |
30 |
(2350-2200 a. C.) Manetone fa iniziare la VI dinastia
da un Othoès che s'identifica con il Teti successore di Unis degli
elenchi di Abido e Saqqara. Sempre Manetone indica Menfi come luogo
d'origine della VI dinastia, ed infatti tutte le piramidi dei suoi sovrani sono
situate nella zona di Saqqara a poche miglia l'una dall'altra.
Fu proprio la piramide del terzo re, Pepi I, chiamata Mn-nfr,
" (Pepi è) insediato e bello", a dare il nome alla grande città
di Menfi in mezzo alla valle, di fronte a Saqqara.
Non si sa perché Teti sia stato considerato il
fondatore di una nuova dinastia, ma è pressappoco verso questo periodo che si
manifesta in pieno l'importante trasformazione avvenuta nel carattere del regno
egizio.
Finita l'estrema centralizzazione del potere dei
periodi precedenti, quando la più alta ambizione di un cortigiano era quella di
ottenere una tomba all'ombra della piramide regale, la generosità del faraone
riceveva ora un'ingrata ricompensa; le sue ricchezze incominciavano a esaurirsi
mentre quelle dei nobili erano tanto aumentate ch'essi potevano quasi gareggiare
con lui in potenza e importanza. Ovunque nelle vicinanze dei maggiori centri
delle province erano sorti bellissimi cimiteri dove non solo i principi del
luogo ma anche i loro dipendenti di grado più elevato cercavano di conferire
alle proprie mastabe e alle tombe scavate nella roccia qualcosa dello splendore
della capitale. Tuttavia benché avesse già preso salde radici tutta
un'aristocrazia provinciale, non si deve supporre che il potere dei faraoni si
fosse in alcun modo indebolito durante la VI dinastia.
Essa al contrario conta fra i suoi sovrani alcuni dei
più grandi nomi della storia egizia, a giudicare dal numero dei cartigli sparsi
in tutto il reame e dall'eco, giunta fino a noi, delle loro imprese e del loro
energico spirito d'iniziativa. E' vero che i monumenti alla loro memoria non
possono stare alla pari come livello artistico con quelli della generazione
precedente, e dimostrano anche scarsa originalità. L'esecuzione tecnica è
scadente tanto che la maggior parte delle piramidi è crollata riducendosi a
mucchi informi di rovine.
E’ anche scomparso quel religioso fervore che aveva
indotto la V dinastia a dedicare quasi tutte le proprie risorse alla
glorificazione del dio sole. I Testi delle Piramidi che coprono le pareti delle
camere sepolcrali mirano solo ad assicurare nell'oltretomba il benessere del re
defunto, identificato con Osiride.
Grande è l'abbondanza di documenti della VI dinastia
giunti sino a noi. Da questi si deduce la tendenza generale al decentramento
perché, anche se nominava a governatori delle province, o nomarchi, i più
influenti personaggi provinciali (come Ibi nel nomo della Montagna della Vipera
), il faraone continuava a voler partecipare alla costruzione dei templi locali
e ad arrogarsi il diritto di esentarne i dipendenti dagli obblighi più gravosi.
Elenco dei re della VI dinastia
Nelle liste di Abido e Saqqara e nel Canone di Torino,
"n°" è la posizione del nome all'interno dell'elenco.
Manetone |
Lista
di Abido |
Lista
di Saqqara |
Canone
di Torino |
|||||
Nome |
anni |
Nome |
n° |
Nome |
n° |
Nome |
n° |
anni |
Othoes |
30 |
Teti |
34 |
Teti |
33 |
Teti |
4.1 |
---- |
|
|
Userkara |
35 |
|
|
Userkara |
4.2 |
---- |
Phios |
53 |
Meryra |
36 |
Piopi |
34 |
Meryra |
4.3 |
20 |
Methusuphis |
7 |
Merenra |
37 |
Merenra |
35 |
Merenra |
4.4 |
44
(?) |
Phiops |
99 |
Neferkara |
38 |
Neferkara |
36 |
Neferkara |
4.5 |
90 |
Menthesuphis |
1 |
Merenra |
39 |
|
|
Antyemzaef |
4.6 |
1 |
Nitocris |
12 |
|
|
|
|
Nitokerty |
4.7 |
? |
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