DENDERA
Il tempio di Hathor che sorge isolato al margine del
deserto occidentale, è il motivo per cui Dendera è di gran lunga la località
più visitata di tutta la valle tra Menfi
e Tebe.
Anche se dalle iscrizioni si apprende che un tempio esisteva al tempo di Cheope,
l'attuale interessantissima costruzione è tarda: la grande ipostila fu decorata
al tempo di Augusto e di Nerone e il retrostante complesso risale al II secolo
d.C..
(Tempio
di Hathor)
La porta della cinta che
racchiudeva gli edifici sacri porta i cartigli degli imperatori Domiziano e
Traiano. Poichè il luogo si trova nell'ansa del Nilo a valle di Tebe, il fiume
scorre qui da oriente a occidente e la facciata del tempio rivolta al Nilo
guarda a Nord invece che a levante. Sei colonne, riunite da muri fino a mezza
altezza, formano la facciata, dietro la quale vi è la sala ipostila con altre
diciotto maestose colonne; i capitelli a testa di Hathor hanno la forma di
sistro, strumento dedicato alla dea che in forma di vacca appare tre le piante
nelle paludi della creazione.
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Tempio
di Hathor: 1,
cortile grande; 2, sala ipostila; 3,
sala delle offerte; 4, santuario; 5,
tempio di Iside; 6, lago sacro; 7,
sanatorium; 8,
mammisi di Nectanebo I; 9,
mammisi di epoca romana; 10,
chiesa copta. |
Nel naos retrostante vi è una seconda minore ipostila,
o sala delle offerte, con cappelle ai lati. Una di queste ha le pareti ricoperte
di ricette per la preparazione dei balsami e degli olii con cui si ungeva la
statua della dea. Un vestibolo immette nel santuario che conteneva il naos o
custodia della statua della dea e delle barche sacre.
(Tempio
di Hathor: Porta Est)
I rilievi della decorazione illustrano le fasi del
rito. Attorno al santuario un corridoio dà accesso a undici cappelle.
Particolarità sono le cripte decorate ricavate su tre piani nello spessore
della muratura esterna, nascondigli degli emblemi e degli strumenti del culto
nonchè delle ricchezze in metalli e pietre preziose. Accanto al tempio di
Hathor vi sono altri edifici o ruderi di grande interesse.
(Tempio
di Hathor: veduta dal Tempio di
Iside)
Dietro vi sono le rovine del
tempio della nascita di Iside; nell'angolo sud-occidentale, il lago sacro dove
venivano celebrati i misteri del culto di Osiride, ossia la passione, la morte e
la resurrezione del dio in un'azione scenica e liturgica; a destra della
facciata, i resti in mattoni del "sanatorium" in cui i malati
cercavano guarigione bagnandosi nelle acque sacre o dormendovi nell'attesa di un
divino sogno risanatore.
Più notevoli sono tuttavia ad ovest, tra la porta di
Domiziano e Triano e la facciata del tempio di Hathor, due "case della
nascita" o mammisi - secondo la denominazione in copto data da Champollion
- una di Nekhtnebef (Nectanebo I) e l'altra di epoca romana. Il
significato di questi edifici è chiarito dai rilievi che li decorano: nozze
sacre e nascita del figlio divino, ovvero allusione alla fase giovanile degli
dei creatori.
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