KOM OMBO
Site sulla sponda destra del Nilo, le rovine del tempio
di Kom Ombo costituiscono uno dei luoghi più pittoreschi dell'Egitto antico.
Anche qui, come a Dendera e ad Edfu, si vede un tempio tolemaico, che ne ha
sostituito uno più antico, in questo caso costruito da Thutmosi III. Il primo
dei re ellenistici di cui si legge il nome nel tempio è Tolomeo VI Filometore,
più tardo Tolomeo XII Aulete, ma aggiunte e integrazioni continuarono anche in
età romana.
L'articolazione della produzione è in parte analoga a
quella descritta per il tempio di Edfu: un cortile con colonnato su tre lati
precede la facciata del pronao, che è una sala ipostila di dieci colonne, dalla
quale si passa ad una seconda ipostila pure di dieci colonne. Seguono i
vestiboli, che qui sono tre, e infine il santuario; il corridoio che lo contorna
e che dà accesso alle cappelle è però replicato da due altri corridoi
racchiudenti parti sempre più ampie del complesso.
Il più esterno di tali corridoi prosegue i portici
determinati dai colonnati del cortile, l'altro continua lo spazio tra le pareti
e le colonne più esterne della prima ipostila. Ma la differenza più importante
con il tempio di Edfu sta nel fatto che il santuario è doppio, o meglio vi sono
due santuari affiancati e questa disposizione binata si ripercuote, dall'interno
all'esterno, con due ingressi in tutte le sale che precedono il santuario fino
ai varchi del cortile; le colonne delle ipostile sono in numero dispari per ogni
fila, con una colonna sull'asse mediano del tempio, che separa così i due
percorsi paralleli.
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Tempio
di Sobek: 1,
cortile; 2,
facciata del pronao; 3,
pronao o sala ipostila; 4,
seconda sala ipostila; 5,6,7,
vestiboli; 8,
santuario della triade di Horus; 9,
santuario della triade di Sobek. |
Si tratta, in realtà, quasi di due templi affiancati
perchè vi si praticava, oltre a quello di vari dei ai quali erano dedicate le
cappelle, il culto di due grandi triadi. L'una era formata da Sobek, a
testa di coccodrillo, con la madre Hathor e Khonsu, che qui compare come figlio
di Sobek.
Questa triade può essere considerata la più
importante, perchè occupa la parte meridionale del tempio; il Sud, da dove
scende il Nilo, prevaleva per gli egiziani sul nord. L'altra triade era formata
da Horus il Vecchio (o Horus il Grande o Horus Maggiore, ovvero in greco
Haroeris) a testa di sparviero, con due paredri dai nomi artificiali creati per
necessità di simmetria liturgica, Tasenetnofret, ovvero la buona sorella e
Panebtaui, ossia il signore delle Due Terre; il precedente tempio di Thutmosi
III era dedicato alla triade Horus Maggiore, Sobek e Hathor, ma si sa che in età
tolemaica la teologia si cerebralizza. Mummie di coccodrilli nella vicina
necropoli confermano che nel tempio venivano tenuti questi animali sacri di
Sobek.
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