MENDES - BUBASTIS
Quest'area fu molto importante nelle prime dinastie. Vedremo diversi siti:
SAIS
Sulla destra del Nilo di Rosetta, a una ottantina di
chilometri dal mare, il nome del villaggio di Sa el Haggar ricorda quello di una
delle più antiche città d'Egitto, nota con la denominazione greca di Sais.
Solo isolati blocchi di pietra rimangono dei monumenti descritti con ammirazione
da Erodoto. La città era sede del santuario della dea Neith, l'acqua
primordiale, arciera e protettrice dalle frecce dei cattivi geni, una delle due
custodi della corona rossa del basso Egitto. Al tempo della XVIII dinastia vi ebbero sede empori
fenici e a partire da quell'epoca la città fu nota per la produzione e la
tessitura del lino e ambite erano le sue bende per avvolgere le mummie. In epoca
tarda base degli ambiziosi pricipi Tefnakht e Boccoris (XXIV dinastia), dopo
l'invasione assira, con la XXVI dinastia, detta appunto saitica, fu la capitale
del paese e il centro di una bella rinascita culturale e artistica ispirata al
classicismo del Regno antico.
NAUCRATIS
Era un centro commerciale greco, fondato da genti di
Mileto al tempi di Psammetico I (VII secolo a.C.). Amasis, penultimo faraone
prima dell'invasione persiana, fece della città l'unico luogo in cui i greci
potessero commerciare liberamente. L'Ellenion, il maggior santuario, era
stato costruito dalle città di Chio, Tea, Focea, Clazomene, Rodi, Cnido,
Alicarnasso, Faselide e Mitilene. Inoltre gli egineti avevano costruito un
tempio di Zeus, i samii uno di Era, i milesi un santuario di Apollo. I redditi
di Naucratis erano versati al tempio di Neith a Sais, allora capitale. Il sito
della città è sulla riva sinistra di un canale - meno di venti chilometri a
occidente del Nilo di Rosetta - che forse individua l'antico ramo canopico del
Nilo.
MENDES
Capoluogo di nomo, fu un'altra delle città del Delta a
tenere il rango di capitale durante l'epoca tarda: ne provenivano e ne fecero
sede del loro potere i faraoni della XXIX dinastia, tra le due invasioni
persiane. Il dio locale era l'ariete o montone, che i greci confondendo i generi
zoologici, identificarono con il loro caprino Pan. Al tempo della spedizione di
Bonaparte, nel luogo si vedevano sarcofagi di pietra in cui venivano sepolte le
mummie degli arieti sacri.
|
Due tell a sudest di el Mansura, sono uno il
luogo di Thmuis (Tell el Tima) e l'altro di Mendes vera e propria (Tell
el Ruba); in quest'ultimo si vede il naos monolitico del tempio, con
un'iscrizione di Amasi, e vi è stata trovata la necropoli degli arieti
sacri. Sono state scoperte anche mastabe del Regno antico. |
Nessun altro sito
dell'Egitto, eccetto Karnak, ha dato tante sculture, ora in buona parte al
museo del Cairo. Le costruzioni di cui si vedono le rovine non
daterebbero che della XXI dinastia della quale Tanis fu la capitale, ma vi
sarebbero stati utilizzati elementi provenienti da Avari e Piramses e sono stati
trovati anche oggetti della V e VI dinastia. |
(Tempio
di Amun a Tanis) |
Una possente cinta rettangolare di mattoni, con
un'altra in parte più interna in parte coincidente i cui mattoni hanno il
marchio di Psusennes I (XXI dinastia) racchiude un campo di rovine in cui si
vedono obelischi abbattuti, statue colossali, colonne, architravi.
Necropoli di Tanis:
1, tomba di Psusennes I; 2, tomba di Osorkon III. |
L'edificio principale è
il grande tempio di Amon, di cui si possono faticosamente
individuare la porta monumentale di Sheshonk III (XXII dinastia),
rovine di un colonnato con capitelli palmiformi del Regno nuovo, una serie
di obelischi abbattuti, muri e sculture per lo più di Ramses II con tre
colossi dello stesso re e infine l'area del santuario. Inoltre a nord del tempio di Amon vi è il lago sacro, a est le rovine di un tempio di granito e fuori della cinta il tempio di Mut e Khonsu, noto anche come tempio di Anta, divinità cananea. In un angolo della cinta di Psusennè I, Montet ha ritrovato la necropoli sotterranea che, a parte la tomba di Tutankhamon, ha dato le uniche sepolture reali intatte. |
Si tratta di
varie tombe a più camere decorate con rilievi ed iscrizioni, tra le quali
quelle di Psusennes I (XXI dinastia), Osorkon III e Sheshonk III (XXII
dinastia). Alcune erano state utilizzate come deposito di corpi provenienti da
altre tombe: la tomba di Psusennè I conteneva sette corpi, tra cui quello di
Sheshonk II, quella di Osorkon III conteneva invece il corpo di Takelot II. I
preziosi sarcofagi di argento, le maschere d'oro e i gioielli funerari sono al
Museo del Cairo.
Tomba di Osorkon III
(Pianta
di Tell el Gaba – antica Avaris)
A una quarantina di chilometri da Zagazig, nella plaga
di el Khatana, quasi al margine occidentale del Delta, alcuni monticelli
sabbiosi possono forse identificare questi due luoghi storici, Avaris a Tell el
Daba e Piramses presso Qantir.
La città, capoluogo di un nomo, fu per un periodo la
capitale dell'Egitto; XXII dinastia, detta appunto bubastide. Le belle statuette
in bronzo di gatti accucciati e ritti sulle zampe anteriori provengono spesso
dai terreni intorno a Tell Basta, la collina archeologica vicino alla città di
Zagazig. Rappresentano la dea gatta Bastet di Bubastis.
In origine Bastet era una dea leonessa, soltanto in
epoca tarda è stata associata al minore popolare felide. Gli scavi hanno
documentato che il tempio di Bastet esisteva già sotto la IV dinastia; nelle
rovine sono identificabili il peristilio della XXII dinastia, il portale
monumentale e il cortile del giubileo di Osorkon, una sala ipostila con colonne
papiriformi del Regno medio e il Santuario di Nekhtharehbe (Nectanebo II).
Nella città sono visibili anche le rovine di un tempio di Pepi I e di un
edificio in mattoni di Amenemhat III. Sono state rinvenute anche vaste necropoli
di animali sacri, specialmente gatti.
Torna a
lle AREE ARCHEOLOGICHEoppure torna agli EGIZIANI