MENPHIS
ed il Complesso di ABU SIR
"Mi raccontano i sacerdoti", si legge
in Erodoto, "che Menes, primo re d'Egitto, difese con argini il
territorio di Menfi" e "ridotto a terra asciutta lo spazio da
cui era stato allontanato il fiume, ivi fondò la propria città che ora si
chiama Menfi".
Per la sua posizione, nell'alto Egitto, ma alla
cerniera quasi tra il Delta e la Valle, il sito era idoneo a controllare il
regno unificato, e la funzione è ricordata in una sua designazione del tempo
del Regno medio che suona "Quella che lega le due terre". Un
palmeto sparso di monticelli di resti a meno di una trentina di chilometri dal
Cairo, è il luogo del recinto del tempio di Ptah, che era il cuore religioso
della più importante città dell'Egitto e che all'Egitto diede il nome: Hikuptah,
il nome del tempio significa "dimora del ka del dio Ptah"; ne viene
Aigyptos da cui il nostro Egitto.
Vi si visita, in una
costruzione protettiva moderna che è appena fuori dal lato meridionale
della scomparsa cinta del tempio, un colosso abbattuto e mutilo di Ramses
II, in calcare siliceo dalla fine grana, che completo misurava 13
metri. |
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MENPHIS:
1,
cinta del tempio di Ptah; 2,
sala ipostila; 3, tempio di Ramses II; 4,
colosso di Ramses II; 5,
sfinge di alabastro. |
Non molto discosta, una sfinge
di alabastro lunga otto metri, forse dell'epoca di Amenhotep II e che
probabilmente custodiva l'ingresso meridionale del tempio. Il nome, che si
impose dalla XVIII dinastia e dal quale i greci lessero il nostro Menfi, viene
dal nome della piramide del re Pepi I, Mennefer che significa "(Pepi è)
insediato e bello".
Fu la prima città cosmopolita dell'Egitto, prima che
questo ruolo passasse ad Alessandria: vi erano templi per il culto di dei
stranieri come Baal e Astarte e nei borghi, nati dalla moltiplicazione di centri
attorno ai palazzi dei re, si raggrupparono comunità etniche diverse, siriaci,
fenici, greci, ebrei.
Sita sulla sinistra del Nilo, la necropoli di Abu Sir
raggruppa 14 piramidi, dieci delle quali praticamente distrutte e le quattro
altre, pur molto degradate, di grande interesse come sepolture di re della V
dinastia; ad Abu Gurab, poco più a valle, vi è quanto resta di due dei sei
templi solari noti dai testi ed eretti dai sovrani della stessa dinastia. Nel
campo di rovine di Abu Sir il complesso funerario di Sahura, secondo re della V
dinastia, è il meglio conservato. La piramide, costruita in blocchi irregolari
a gradini intorno al nucleo della camera funeraria e già rivestita di calcare
di Tura, aveva i lati di 78 metri ed un’altezza di circa 47.
Il muro di cinta racchiudeva il tempio funerario e una
piramide satellite. Il tempio aveva un cortile, con pavimento di basalto,
circondato di colonne di granito a capitello palmiforme; le pareti erano
ricoperte di diecimila metri quadrati di rilievi su lastre di calcare bianco.
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Necropoli
di ABU SIR e
templi
solari di ABU GURAB: 1,
tempio solare di Niuserra; 2,
tempio solare di Userkaf; 3,
piramide di Sahura; 4,
mastaba di Ptahshepses; 5,
piramide di Niuserra; 6,
piramide di Neferkara; 7,
piramide di Neferefra. |
Erano coperti di rilievi anche
i muri della rampa proveniente dal tempio a valle. Quest’ultimo aveva due
ingressi con portici, uno di quattro ed uno di otto colonne, ed una sala con
soffitto sostenuto da due colonne di granito.
Tutte le colonne hanno
capitelli palmiformi, qui impiegati per la prima volta.
Nel cortile del tempio funerario di Niuserra, sesto re della dinastia, le
colonne sono invece papiriformi.
Il tempio inferiore ed una parte della rampa sono
usurpate al complesso funerario del predecessore Neferkare, terzo re
della dinastia. La piramide è pressochè distrutta.
(Piramide
di Neferkare ad Abu Sir)
Della sepoltura di Neferkare esistono le rovine del tempio superiore e della piramide che con i suoi lati di 104 metri e l’altezza di 73 era la più grande della necropoli; invece della sepoltura del quinto re della dinastia, Neferefra, mai portata a termine restano solo poche rovine della piramide.
Infine tra i complessi funerari di Niuserra e di
Sahura, vi è la mastaba di Ptahshepses, visir e genero di Niuserra, una
delle più grandi del Regno Antico, che in uno dei suoi ambienti presenta resti
di colonne con capitello a forma di loto, le più antiche note.
(Piramide
di Niuserra)
Poco a settentrione di Abu Sir vi sono le rovine, di
scarsa leggibilità, del tempio solare eretto dal primo re della dinastia, Userkaf.
Ancora più a nord (Abu Gurab) sono di notevole interesse i resti del tempio
solare di Niuserra, che si ritiene strutturato sull’esempio del tempio solare
di Eliopolis.
La ricchezza dei bassorilievi che adornano ogni parte
del complesso funerario è sbalorditiva sebbene una gran parte sia andata
perduta per il vandalismo delle generazioni seguenti avide della bella pietra
calcarea per i propri edifici.
Dai pavimenti, spesso di
basalto levigato, e dalle sculture di lucente calcare bianco poggianti su
zoccoli cubici di granito rosso è facile immaginare lo splendore
dell'insieme. |
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Una sorprendente novità nella piramide di Sahura è
una tubatura di rame per lo scolo delle acque che correva lungo tutta la rampa
d'accesso per un tratto di oltre 300 metri. I soggetti dei bassorilievi sono
molto vari e se tutti fossero giunti fino a noi potrebbero illustrare meglio di
qualsiasi narrazione scritta quali fossero le attività e le aspirazioni del re
e dei suoi sudditi. Tra le illustrazioni meno realistiche una ci mostra il
faraone accolto dal dio Khnum e allattato dalla dea avvoltoio di Nekhen (Ieracompoli);
in altre si vedono immaginarie portatrici di offerte che personificano i vari
aspetti della natura come il mare e il frumento, o concetti astratti come la
gioia. In netto contrasto con questi motivi puramente intellettuali stanno una
mirabile scena di caccia nel deserto e i resti di un'altra che rappresenta
l'agguato agli ippopotami nel fiume; scene realistiche anche se il soggetto era
forse già divenuto convenzionale e non è affatto certo che Sahura in persona
fosse incline a questo genere di attività.
Pianta
del complesso funerario di Sahura:
1:
imbarcadero del tempio a valle; 2: imbarcadero aggiunto; 3: sala colonne;
4: sala di accesso alla Via Cerimoniale; 5: Via Cerimoniale; 6: atrio del Tempio
Funerario; 7: corte porticata; 8: sala con magazzini e nicchie; 9: santuario;
10: ingresso della piramide: 11: piramide sussidiaria.
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