IL PAESE
Cosa significa la parola Egitto? Il primo a usare la parola Aigyptos
fu Omero; questa parola era la versione greca di "Hikuptah" che
in babilonese indicava il tempio di Ptah a Memphis. Gli antichi Egizi, invece,
chiamavano il loro paese Kemet cioè "terra nera",
riferendosi alla terra coperta dal nero limo lasciato dalle piene del Nilo.
La zona desertica era invece chiamata Dashret cioè "la terra
rossa".
Il paese era diviso in Alto e Basso Egitto, il primo rappresentato col
simbolo del giunco e il secondo con quello dell' ape (oppure rispettivamente col
loto e col papiro).
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L'Alto Egitto comprendeva tutta la Valle del Nilo da Assuan ad
Heliopolis (presso l'odierno Cairo). Il Basso Egitto, invece
occupava tutta l'area del Delta del Nilo. Ma perché gli Egizi divisero la loro terra orientandosi al contrario? |
La risposta sta nel fatto che si orientavano rivolgendosi verso il sud
geografico da dove nasceva il Nilo ( Lago Vittoria nel centro
Africa).
Geograficamente l'Egitto occupa la
parte nord-orientale dell'Africa e più precisamente la
zona nord-orientale del deserto del Sahara. Deserto che unitamente al Nilo
furono fattori geografici determinanti nella sua storia; il primo perchè ne
ha favorito l'isolamento e la difesa e il secondo perchè lo ha reso fertile,
un'oasi in mezzo al deserto. E' certo che non tutto fu un dono della natura
poichè i primi abitanti dovettero piegare la realtà geografica, trasformarla e
sfruttarne i lati positivi dopo millenni di fatiche e lotte. Infatti si
dovette lottare contro le periodiche inondazioni, benefiche e distruttrici nello
stesso tempo, scavando canali, argini, costruendo serbatoi, sopraelevando le
abitazioni e seppero distribuire e prevenire la piena delle acque per sfruttarne
appieno la loro forza positiva.
L'Egitto, un
paese che non assomiglia a nessun altro, è una stretta fascia di terra
desertica lunga 2.500 chilometri attraversata da un unico fiume : il Nilo.
E' proprio lungo le sue rive e soprattutto nel delta che si è evoluta la
popolazione egizia sfruttando la pochissima terra coltivabile fertilizzata
annualmente.
Il
vocabolo nomos (plurale nomoi) deriva dal greco e viene utilizzato per
indicare i sepat, i distretti territoriali in cui era suddiviso
l'Egitto.
Sembra che l'origine di questa suddivisione territoriale si perda
ai tempi del Neolitico. Questa suddivisione del territorio è evidenziata nei
simboli clanici dei vari nomoi di epoca storica che, spesso, presentano come
stemma araldico degli animali totemici, delle piante o oggetti sacri che
venivano sempre presentati su degli stendardi.
Fanno eccezione i simboli delle province del Delta di nord-ovest e
quelle dell'Alto Egitto Meridionale che, essendo create ad una data più tarda e
quindi non sono più su stendardi. I nomoi erano chiamati secondo i propri
simboli e che spesso ebbero particolare importanza per le specifiche divinità,
come nel caso dell'ottavo nomo del Basso Egitto che era un simbolo di Osiride.
Nei templi i simboli dei nomoi venivano raffigurati con figure
antropomorfe che personificavano le loro aree : l'estensione, i confini e lo
stesso numero dei nomoi cambiarono nel tempo ma generalmente essi furono 22
nell'Alto Egitto e 20 nel Basso Egitto.
Di seguito possiamo osservare due tabelle con
tutte le province (nomoi) dell'Egitto in cui viene dato il numero del nomo
contrassegnato da un numero romano, il nome (o i nomi) egizio, greco e attuale.
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