PERIODO
THINITA
(3000 – 2700 a. C.) Non si sono trovate testimonianze
certe dell'esistenza del famoso Menes, presunto fondatore della regalità
faraonica, ed è anche possibile che il suo nome nasconda diversi re ma, per
contro, esistono dei documenti che riguardano il periodo immediatamente
precedente l'unificazione del paese. A Ieracompoli, che sembra fosse la
capitale del sud in quel periodo, si sono trovati monumenti che raffigurano un
re, chiamato il re Scorpione, che combatte gli egiziani. Sembra che il potere
del re Scorpione si sia esteso fino a nord di Menfi, mentre il re che unificò
l'Egitto sarebbe stato Narmer, il suo successore.
Questo re è rappresentato su una paletta mentre
combatte contro gli egiziani, ma, in questo caso, già indossa le insegne di re
del sud e del nord e quindi riassume nella sua persona l'unità del paese: lo
Scorpione e Narmer sarebbero gli ultimi faraoni della "dinastia zero".
Dei cinque secoli in cui avrebbero regnato le prime due dinastie sappiamo poco.
La capitale era Thinis, presso Abido, dove sono state trovate le tombe
dei faraoni della prima dinastia, mentre le grandi sepolture di Saqqara,
che si credeva fossero sepolture reali, appartengono agli alti funzionari che
erano imparentati ai faraoni.
L'evoluzione storica dell'Egitto è la medesima sotto
le due dinastie, ed è caratterizzata dallo sviluppo della scrittura e
dall'organizzazione dell'apparato reale, fatti che sono collegati, poiché lo
sviluppo della scrittura è stato favorito dall'estensione dei poteri reali e
viceversa. I re sono adesso abbastanza forti da inviare delle spedizioni fuori
dall'Egitto, nel Sinai, a cercare delle pietre preziose, o in Nubia e nel
deserto arabico. La monarchia si rafforza a poco a poco, ma non ci è dato di
sapere se, in questo periodo, è già cosi "assoluta" come nell'Antico
Regno.
Un fatto però è certo, lo stesso che caratterizzerà
la regalità egiziana fino alla conquista greca: la sua natura religiosa,
poiché il faraone è un "dio in terra". Sia la cerimonia
d'incoronazione che le feste religiose hanno un duplice valore, amministrativo e
religioso, il sacro non è separato dal civile e il funzionario può anche
essere, come del resto il faraone, un sacerdote. Sembra che la burocrazia si
sviluppi in questo periodo ma anche se si sa che è organizzata in maniera
fortemente gerarchica, non si sa quanto sia specializzata. Prosegue lo sviluppo
economico del paese e in un paio di occasioni è certo che fu lo stesso faraone
a occuparsi della creazione dei canali per l'irrigazione, della cui manutenzione
si occupava uno dei funzionari più importanti, il nomarca (dal greco nomòs e
archéo, "governo"), il governatore provinciale cui faceva capo tutta
l'amministrazione locale.
Queste prime dinastie rappresentano quindi l'epoca in
cui la civiltà egiziana si dà la sua forma definitiva, mentre, nelle epoche
precedenti, si erano raggiunti gli obiettivi materiali indispensabili al suo
sviluppo: la conquista agricola del paese, l'elaborazione delle concezioni
religiose, della lingua e della scrittura, l'apprendimento delle tecniche di
lavorazione del metallo, della tessitura e della ceramica, ecc. In questo
periodo la civiltà egizia si trasforma in un regno politicamente unito.
L'archeologia e i testi religiosi permettono di ricostruire grosso modo la
storia dell'unificazione sia del paese che dei due gruppi antagonisti che si
sono poi fusi in un unico regno, ma né l'una né gli altri danno chiarimenti
circa la nascita dello Stato faraonico cosi come appare nelle epoche successive.
Si sa che, fin dalle prime dinastie, c'era un solo re, e che il paese era diviso
in province con a capo un alto funzionario, ma questo è un risultato a cui non
si conosce come gli egiziani siano arrivati.
Petrie, qualche anno più tardi, riuscì a disegnare la
pianta delle tombe ed a ricuperare un gran numero di oggetti importanti fra i
quali recipienti in pietra con iscrizioni, sigilli di giare, tavolette d'ebano e
d'avorio, e varie stele stupendamente scolpite e di imponenti dimensioni.
Nel 1897 Quibell, eseguendo scavi a Kom el-Ahmar, quasi
di fronte a Edfu sulla riva opposta del fiume, fece una sensazionale scoperta.
Era noto che qui sorgeva l'antica Nekhen, menzionata in certi titoli
ufficiali dell'Antico Regno, detta poi dai Greci Ieracompoli dalla principale
divinità del luogo, il dio falco Horo. La grande scoperta di questi scavi fu la
famosa Tavoletta di Narmer. Non occorreva molto acume per
individuare in questo oggetto un indiscutibile anello di collegamento fra il
tardo periodo predinastico e l'inizio di quello protodinastico.
Prima di Narmer è opportuno però parlare di un re
ancor precedente che, in mancanza di un equivalente fonetico, viene chiamato il
re Scorpione.
Gli studiosi ritengono che Narmer non fosse altri che
Menes in persona.
Molti fatti collegano Menes a Menfi, primo fra tutti il fatto che,
secondo gli storici, fu proprio lui a fondare la città.
L'importanza di questa grande città durante la I
dinastia fu rivelata dagli scavi condotti al margine del deserto occidentale,
qualche chilometro più a nord.
Elenco dei re della I
dinastia
Nelle liste di Abido e Saqqara e nel Canone di Torino,
"n°" è la posizione del nome all'interno dell'elenco.
Manetone |
Lista
di Abido |
Lista
di Saqqara |
Canone
di Torino |
|||||
Nome |
anni |
Nome |
n° |
Nome |
n° |
Nome |
n° |
anni |
Menes |
62 |
Meni |
1 |
Meni |
|
Meni |
2.11 |
|
Athothis |
57 |
Teti |
2 |
|
|
|
|
|
|
|
Iti |
3 |
|
|
Iti |
2.12 |
|
|
|
Ita |
4 |
|
|
Ita |
1.15 |
|
Kenkenes |
31 |
|
|
|
|
|
|
|
Uenephes |
23 |
|
|
|
|
|
|
|
20 |
Zemti |
5 |
|
Zemti |
2.16 |
|
|
|
Miebis |
26 |
Merbiape |
6 |
Merbiapen |
1 |
Merbiapen |
2.17 |
|
Semempses |
18 |
|
7 |
|
|
Semsem |
2.18 |
|
Bieneches |
26 |
Kebh |
8 |
Kebh |
2 |
Kebh |
2.19 |
|
Ubienthes |
26 |
|
|
Biunutje |
3 |
Biunutje |
2.20 |
|
(3000-2700 a.C.) La II dinastia di Manetone, composta
di nove re originari di Thinis, presenta problemi ancor più intricati della
precedente. Dei nomi manetoniani quattro sono identificabili negli elenchi
regali ramessidi, sebbene abbiano subito gravi deformazioni; ma occorre un
notevole acume per dimostrare che il Tlas di Manetone deriva da un re Weneg,
conosciuto solo attraverso frammenti di coppe immagazzinate nelle gallerie
sotterranee della piramide a gradini.
Le liste dei re ne enumerano undici, invece dei nove di
Manetone, ma solo per quattro si è trovato sui monumenti conferma della loro
esistenza.
Esistono prove fondate di rapporti, amichevoli o meno,
fra gli ultimi re della II dinastia e i paesi del Nord. Non solo alcuni sigilli
attribuiscono a Peribsen l'epiteto di "conquistatore di paesi
stranieri", ma vi è anche motivo di credere che fu lui a introdurre il
culto di Seth nel delta nord-orientale.
Le cifre totali fornite da Manetone (253 anni per la I
dinastia e 302 per la II) non sono naturalmente attendibili, e altrettanto
improbabili sono i complessivi 450 anni che si ricavano dalla Pietra di Palermo
per le due dinastie. Ma qualunque ne sia la durata, questo periodo bastò per
dare alla civiltà dell'antico Egitto quell'impronta particolare che distingue
in modo così marcato i suoi resti da quelli dei paesi vicini.
Elenco dei re della II dinastia
Nelle liste di Abido e Saqqara e nel Canone di Torino,
"n°" è la posizione del nome all'interno dell'elenco.
Manetone |
Lista
di Abido |
Lista
di Saqqara |
Canone
di Torino |
|||||
Nome |
anni |
Nome |
n° |
Nome |
n° |
Nome |
n° |
anni |
Boethos |
38 |
9 |
|
|
|
|
|
|
Kaiechos |
39 |
Kakau |
10 |
Kakau |
4 |
Kakau |
2.21 |
|
Binothris |
47 |
Banutjeren |
11 |
Banutjeren |
5 |
Banutjeren |
2.22 |
|
Tlas |
17 |
Wadjnas |
12 |
Wadjnas |
6 |
Wadjnas |
2.23 |
|
Sethenes |
41 |
Sendi |
13 |
Sendi |
7 |
Sendi |
2.24 |
|
Chaires |
17 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Aka |
|
|
|
Aka |
2.25 |
|
Nephercheres |
25 |
|
|
Neferkara |
8 |
|
|
|
Sesochris |
48 |
|
|
Neferkaseker |
9 |
Neferkaseker |
3.1 |
8 |
|
|
|
|
Hudjefa |
10 |
Hudjefa |
3.2 |
11 |
|
|
Djadjay |
14 |
Beby |
11 |
Bebty |
3.3 |
27 |
|
|
Nebka |
|
|
Nebka |
3.4 |
19 |
|
Cheneres |
30 |
|
|
|
|
|
|
|
Neckerophes
(*) |
28 |
|
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|
(*) Manetone lo aggiunge come primo faraone della III
dinastia, ma la sua autenticità sembra alquanto dubbia.
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