Il paese,
nella parte più antica, conserva intatti il suo aspetto e il suo fascino
medioevale, così come ha conservato incontaminati i suoi verdi boschi e i suoi
paesaggi ricchi di aria salubre e acque limpide e fresche di sorgente. Secondo
una leggenda popolare Bassano fu fondato da una coppia di giovani etruschi,
Velka e Tarkana che, dopo la loro unione, da Sutri decisero di stabilirsi a Bassano,
attratti dalle bellezze naturali e dalla serenità del luogo. In breve tempo le
colline del Feudus Bassani furono abitate da genti di diversa provenienza e si
trasformarono in campi di grano e granoturco, in vigneti, in frutteti mentre le
zone più alte, ricche di boschi e prati, divennero luoghi di caccia e pascoli.
In questa
oasi di pace la comunità si accrebbe e visse incurante delle lotte e degli
avvenimenti esterni fino al XII secolo d.C. quando, nel 1159, Federico
Barbarossa, alla guida di un esercito di 15.000 soldati si scontrò con le
truppe papali. Lo scontro si verificò in una vallata sita nell'estremità ovest
di Bassano, l'odierna Valle Nobile. L'imperatore Federico Barbarossa assistette
alla feroce battaglia dalla cima di una rupe tufacea che ancora oggi viene
chiamato 'Tufi Barbetta' e, accortosi che a causa delle numerose perdite i
papalini ripiegavano, ordinò al suo esercito di raggiungerli e di massacrarli.
Terminata l'operazione la valle si presentò colorata dal rosso del sangue,
tanto che ancora oggi conserva il nome di Valle Sanguineta. Dopo questi fatti la
costruzione di Bassano rimase per ancora quattro secoli come un saltuario
recapito di partite di caccia per i feudatari vicini.
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