CAPRANICA

           

La sua posizione, dominante l'unica via interna che metteva in collegamento l'Etruria meridionale con quella centrale, permettendo l'agevole attraversamento della Selva Cimina, fu ragione di una frequentazione umana antichissima del sito. In località Castellaccio, a poca distanza dal centro storico, è stato individuato un insediamento Villanoviano; tombe etrusche e resti Romani sono presenti in molte parti del territorio. Durante il periodo Romano Capranica fu certamente importante località lungo la Cassia. La sua posizione sulla via Consolare fu un fattore strategico di non poco conto anche durante il Medio Evo.

Dell'importanza di Capranica in questo periodo sono un'eloquente testimonianza i ruderi di un'antica Abbazia, ciò che resta sono due torri, in località detta appunto "Le Torri d'Orlando".

Il luogo è così denominato perché, secondo un' antica tradizione, il mitico paladino vi sostò a riposare, mentre al seguito di Carlo Magno si recava a Roma. Il fatto, evidentemente leggendario, tende a nobilitare il territorio, attestando la presenza del personaggio più illustre della saga carolingia e costituisce un elemento rappresentativo e simbolico dei rapporti della località con il mondo franco d'oltralpe. Infatti l'esistenza dell'Abbazia, probabile luogo di sosta ed accoglienza per i pellegrini, indica in Capranica una importante tappa della via Francigena.

La via, che collegava Canterbury nell'Inghinterra meridionale, a Roma, si sovrapponeva nel suo tratto terminale alla Cassia e costituiva nel medioevo l'asse viario percorso dai devoti pellegrini Romei provenienti dalle regioni del nord Europa e diretti a Roma. E' proprio nel periodo Medioevale che ha origine il nome Capranica. Nell'alto medioevo il suo territorio segnava il limite settentrionale del primitivo nucleo del Patrimonio di S. Pietro in Tuscia, dopo che nel 728 il re longobardo Liutprando donò la vicina Sutri al Papa. Si racconta che durante una delle frequenti scorrerie di frontiera operate dall'esercito longobardo nel Ducato Romano, il centro limitrofo di Vico Martino fu totalmente distrutto. Gli abitanti superstiti, un gruppo di caprai, fu forzosamente condotto nel sito dell'attuale Capranica, che da essi probabilmente prese il nome.

 

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