Grazie alla sua riva rocciosa e fonda, fu scelto dall' imperatore Traiano, che vi possedeva una grande villa, per impiantarvi un nuovo porto, la cui costruzione fu affidata all' architetto Apollodoro. Durante la dominazione bizantina seguì le sorti di Roma, fu quindi presidio di Bizanzio, fino a quando passò sotto il più mite governo dei papi. Centocelle (antico nome di Civitavecchia) continuava ad essere l' unico porto che poteva servire per i commerci di Roma, poichè gli altri, alla foce del Tevere, erano divenuti ormai inservibili.
I Saraceni, lungo le loro scorrerie costiere, riuscirono a far cadere nelle loro mani l'abitato di Centocelle; molte persone morirono, altre riuscirono a rifugiarsi sulle vicine colline. Nell' 854 , ad opera di Papa Leone IV, sorse il piccolo centro di Leopoli. Ma presto il nome fu cambiato in Cencelle (diminutivo di Centocelle), in ricordo della città perduta.Tra gli abitanti di Cencelle venne allora a porsi il dilemma sul da farsi: se tornare tra i ruderi della vecchia città o rimanere nella nuova patria. La tradizione narra di un'assemblea del popolo, all'ombra di una quercia, affinchè venisse presa una decisione. Qui si fece notare un vecchio marinaio, di nome Leandro,il quale volse in suo favore tutte le menti, facendo decretare ad unanimità il ritorno alla vecchia patria. Lo stemma di Civitavecchia ricorda il memorabile avvenimento con la quercia su fondo azzurro e con le lettere O.C. (l'Ottimo Consiglio dato da Leandro). Per riaffermare le radici e la continuità della città, anzichè chiamarla "nuova" fu battezzata "vecchia", così nacque il nuovo nome di Civitavecchia.
Il museo
archeologico di Civitavecchia è allestito nella settecentesca palazzina di
Clemente XIII, costruita per il comando della guarnigione pontificia.
Qui sono custoditi i reperti provenienti dalla città di Centumcellae
(antico nome di Civitavecchia) e dall'intero territorio, nonché da aree
immediatamente limitrofe. Il museo è articolato su tre piani, l'ultimo dei
quali è adibito a laboratorio di restauro.
Al pian
terreno, tra i reperti di particolare interesse storico - archeologico si può
ammirare una statua di Apollo (I sec.d.C.), rinvenuta durante i lavori di scavo
nella moderna villa Simonetti di Santa Marinella, presunta residenza estiva del
giuresconsulto Ulpiano; recenti studi hanno riconosciuto nella statua una
recente riproduzione del cosiddetto Colosso di Rodi.
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Di particolare importanza è un'altra scultura, sempre proveniente dalla villa di Ulpiano, rispondente ad una nuova replica dell'Athena Parthenos di Fidia (la cui testa è ora esposta al museo del Louvre), della metà del II sec. d. C. |
Al centro
della sala sono esposte alcune teste marmoree, delle quali una raffigurante
l'imperatore Marco Aurelio giovane. Vi è una saletta adiacente in cui sono
esposte alcune epigrafi di provenienza varia. Salendo per la scala elicoidale si
giunge al primo piano del museo dove sono esposti materiali ceramici e bronzei
provenienti da centri sparsi, centri non solo del comune di Civitavecchia, ma
anche di Tolfa, Allumiere, Luni sul Mignone e Santa Severa. Particolarmente
degni di nota sono alcuni buccheri tra i quali un calice decorato ad impressione
(VII secolo a.C.), uno splendido balsamario con figura femminile inginocchiata
davanti ad un'altra, di ispirazione e provenienza Egiziana (VI secolo a.C.),
alcuni vasi di ceramica a vernice nera (IV secolo a.C.). Per quanto riguarda la
produzione in metallo sono esposte , tra le varie cimelie, un anello in bronzo
ed un orecchino d'oro di notevole raffinatezza. Al
secondo piano si possono ammirare materiali di varia provenienza, anche di zone
esterne all'area civitavecchiese, divisi per classe di materiale e per distinte
e successive cronologie. Nel primo settore della sala sono esposti reperti di
epoca villanoviana; tra i materiali dei corredi vanno segnalati un ossuario
biconico ed uno del tipo a capanna, ambedue del VII sec. a.C. Tra i numerosi
oggetti in bronzo, i più importanti sono una serie di fibule, alcuni specchi
incisi ed uno splendido elmo. Sono inoltre raccolti materiali ceramici
provenienti dal territorio di Cerveteri (VII sec. a.C.); interessantissima è la
serie di vasi a figure nere e rosse di importazione attica. Infine si può
ammirare una raccolta di ceramica medioevale, rinvenuta nell'area della rocca,
attribuita al bramante.
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