SORIANO AL CIMINO

            

Di origine etrusca, forse l'antica Surrina vetus, il primo nucleo di Soriano nel Cimino passò dai monaci Benedettini ai Guastapane ed ai Pandolfi poi, accusati questi di eresia, al nipote di papa Niccolò III Orso Orsini che realizzò la costruzione dell'intero castello (1277-1279).

Dal XIII al XV secolo si alternarono alla guida di Soriano ora Signorie ora Castellani di nomina papale fino al 1435 anno in cui sul sagrato del Duomo fu decapitato Giacomo di Vico esponente della potente famiglia dei Prefetti di Vico ed il dominio di Soriano tornò nuovamente alla Chiesa.

 Innocenzo VIII nominò castellano lo spagnolo Didaco Carvajal, molto amato dalla popolazione, questi fu oggetto di un avvenimento che ancora oggi viene rievocato durante la Sagra delle Castagne. Il 7 novembre 1489 il conte Pietro Paolo Nardini, barone della vicina Vignanello, insieme a quattro cortigiani furono ospitati dal Carvajal per la notte. Gli ospiti, sicuri di non essere scoperti, uccisero Didaco di Carvajal e, da una torre, fecero segnali con una torcia ai loro soldati per occupare Soriano. Fortunatamente il segnale fu visto e la popolazione accorsa unita riuscì a mettere in fuga gli assalitori e catturati i traditori li gettarono dall'alto della torre. Il papa Innocenzo VIII vista la fedeltà dei Sorianesi promulgò la "Bolla d'Oro" con la quale concesse alla popolazione frutti e proventi ed autorizzò l'aggiunta sullo stemma della parola Fidelitas. Nei decenni successivi si alternarono molte famiglie alla guida di Soriano: i Della Rovere, i Caraffa, i Madruzzo fino alla baronia degli Altemps a cui subentrò nel 1715 la famiglia Albani. Dopo una serie di vicissitudini gli Albani nel 1848 rinunciarono alla giurisdizione del feudo e Soriano tornò ad appartenere direttamente allo Stato Pontificio. Durante il periodo risorgimentale Soriano fu caratterizzata da forti fermenti e molti sorianesi presero parte alla battaglia di Bagnoregio dell'867. Nel 1870 Viterbo e Soriano furono occupate dalle truppe italiane dirette a Roma ed entrarono a far parte definitivamente dello Stato Italiano. Durante la seconda guerra mondiale Soriano non fu al centro di grandi avvenimenti anche se non vanno dimenticati tutti coloro i quali morirono opponendosi alla dittatura. Con la caduta del fascismo dal referendum istituzionale del 1946 risultò un netto consenso a favore della Repubblica.

 

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