Museo Archeologico Nazionale

 

Autentico capolavoro architettonico del Rinascimento con elementi in stile gotico e catalano, venne realizzato per volontà dei Cardinale Giovanni Vitelleschi tra il 1436 ed il 1439 su progetto di Giovanni Dalmata.

II palazzo appartenne alla nobile famiglia, senz'altro la più insigne tra quelle che, tra alterne vicende, dominarono la vita politica, economica, sociale e religiosa di Cometo, sino al XVII secolo, allorché, ritiratisi definitivamente a Roma, gli ultimi eredi posero in vendita tutti i loro beni. Il palazzo venne posto all'asta nel 1892, a seguito del fallimento dell'ultimo proprietario, il Conte Soderini, e comprato dal Comune che in seguito lo cedette allo Stato.

Attualmente ospita il Museo Nazionale Etrusco, considerato tra i più importanti d'Italia. Il portone principale sulla piazza Cavour immette in un arioso cortile a pianta trapezoidale il cui lato di fondo e quello destra sono caratterizzati da un porticato a duplice ordine ad arco acuto con decorazioni bicrome in macco e nenfro.

In due ambienti posti al pianterreno, immediatamente a destra dell'ingresso al cortile sono stati collocati importanti sarcofagi, preziosi documenti della scultura funeraria del III-I secolo a.C. tra i quali, notevoli:

quello di Laris appartenente alla famiglia Partunus, quello di Velthur, anch'esso della famiglia Partunus, quello dell'Obeso, del Magistrato, del Magnate e del Sacerdote.

 

    

Sarcofagi di Laris e Velthur

   

Nella saletta a fianco si trovano i sarcofagi di membri delle famiglie Pulena e Camna.

   

Sarcofagi di Ramtha Apatrui e del Magistrato (particolari)

   

Al primo piano è esposta una ricca collezione di reperti, dal periodo villanoviano a quello romano, che documentano l'evoluzione della pittura vascolare greca ed etrusca nelle sue varie forme.

 

 

Sarcofago del Magnate e del Sacerdote

 

Di notevole bellezza il corredo della tomba del vaso di Bocchoris (VII-Vl secolo a.C.), i vasi greci a figure nere del VI secolo a.C. la famosissima coppa dipinta con raffigurazioni delle massime divinità greche, il calice plastico di raffinata arte ionico-attica a testa di giovinetta ed una bellissima coppa con le figure di Elena e Priamo.

        

Sarcofago e  Vaso Bocchoris

  Nella sala, interamente restaurata e aperta al pubblico dal gennaio 2002, si può visitare l'esposizione "Tarquinia Etrusca: una nuova Storia" che accoglie l'elegante scultura fittile dei cavalli alati, famosa in tutto il mondo, rinvenuta nel 1936 nella località denominata Ara della Regina, e facente parte della decorazione del frontone del tempio dell'Acropoli.

Sotto al loggiato è collocato losplendido monumento funebre del 1500 appartenente ad Aurelio Mezzopane, traslato in questa sede dopo la sconsacrazione della vicina chiesa di san Marco.

2000-08-29 18:27:38

In fondo al loggiato, sulla sinistra sono state collocate le pitture di quattro tombe (delle Bighe, del Triclinio, delle Olimpiadi, della Nave), provenienti dalla Necropoli di Montarozzi, distaccate per motivi di conservazione.

    

(sopra) da sinistra a destra: tomba del Triclinio e delle Bighe

(sotto) da sinistra a destra: tomba delle Olimpiadi e della Nave

 

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