Segni di frequentazione umana nel territorio di Valentano risalgono al Paleolitico ed al Neolitico. Ma ai modesti ritrovamenti di queste ere si contrappongono quelli numerosi dell'età del Bronzo (circa XI secolo a.C.), venuti alla luce nelle vicinanze del paese e su tutto il territorio comunale. Insediamenti palafitticoli dell'età del Bronzo sono stati individuati nel Lago di Mezzano, che hanno restituito una grande varietà di contenitori ceramici, asce bronzee, strumenti litici e lignei.
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Un altro coevo insediamento è stato rinvenuto sul colle posto a ridosso dell'antico centro abitato, mentre resti dell'età del Ferro sono stati rinvenuti nelle aree adiacenti il fiume Olpeta. |
Seppure
poche sono le testimonianze etrusche, situate sul Monte Becco, molti insigni
studiosi qui vi collocano il disputato "Fanum Voltumnae".
Notevole importanza Valentano la ebbe sotto il dominio di Roma, come dimostrano
i resti di ville rustiche, in località Santa Lucia, e i tratti di una strada in
bassolato, forse la stessa Via Clodia o un suo diverticolo. La caduta
dell'impero romano e l'invasione dei longobardi favorì la realizzazioni di
fortificazioni e necropoli ancora visibili. Le prime notizie di Valentano
risalgono al 680, anno in cui ha notizia della presenza in questo centro del
Vescovo della distrutta città di Bisenzio. Inoltre, da documenti dell'Abbazia
Imperiale di S. Salvatore sul Monte Amiata (IX secolo) si ha menzione di
Balentanu o Valentano (844).
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