FURIO CAMILLO Marco

 

Generale e uomo politico romano (fine del V sec. a.C.- 365 a.C.). Censore nel 403, sei volte tribuno militare con potestà consolare tra gli anni 401 e 381, dittatore nel 396 a.C., si segnalò nella guerra contro gli Etruschi, conquistando Veio già assediata da dieci anni e raddoppiando il dominio territoriale di Roma. Tre anni dopo aver concluso la pace con i Falisci, in seguito a una condanna, andò in esilio ad Ardea (391).

Secondo una tradizione poco verosimile, sarebbe tornato nel 390, dopo la presa di Roma da parte dei Galli, interrompendo le trattative di riscatto con la famosa frase « Non con l'oro ma con il ferro si salva la patria » e avrebbe ricacciato gli invasori. Attese, quindi, alla ricostruzione di Roma e diresse, nel 389 a.C., le guerre contro gli Equi, gli Ernici e i Volsci; inoltre aumentò l'effettivo dell'esercito romano, introducendo lo stipendio per i nullatenenti, e circondò il Campidoglio di potenti fortificazioni. Grande personalità ebbe il soprannome di Secondo Fondatore di Roma e la leggenda ne abbellì la figura e le gesta.

 

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