STORIA ANTICA
Nelle zone germaniche possiamo citare i Franchi, gli Alamanni, e i Sassoni. Quelle conosciute ai tempi di Tacito (98 d.C.) buona parte in questo periodo sono già scomparse, come i Catti, Cauci, Cheruschi, Suebi, Gepidi, Burgundi ecc., forse integrati con altre tribù.
i Popoli Germani
Lo stesso Tacito con le sue ricerche e "interviste" ai romani che
tornavano da quei territori, era venuto a conoscenza (e credeva) che
discendevano da tre ceppi ben precisi nonostante quelle incontrate dalle legioni
fossero circa 40 tribù diverse (da altri fonti circa un centinaio) . Un
ceppo, gli Ingevonis e Istevoni provenivano dall' oceanus Germanicus (così
chiamato allora il mare del Nord). Un altro ceppo dal Suevicum (Baltico). Il
terzo dal "Cimbrico Jutland" (Danimarca), con gli
Erminoni stanziati
sull'Elba.
Nel I secolo d.C. appaiono tutti amalgamati, quasi un unico popolo con forti analogie
negli usi e i costumi, ma non nelle loro arcaiche istituzioni. Queste erano
molto differenziate, ecco perché non è ancora il momento di chiamarli tutti
Germani, e meno ancora Franchi anche se così li abbiamo già citati, e per
comodità così li citeremo ancora fin quando la divisione sarà quasi netta
(con Meroveo e Clodoveo).
Fra poco con le orde che si abbatteranno su questo territorio - quindi altre
fusioni- sarà ancora più difficile per gli storici capire chi erano
esattamente queste popolazioni e da dove venivano. L'unica fonte storica è
quella di Tacito, nella sua opera De origine situ germanorum, scritta
nel 98 d.C.
Privi di queste note non solo noi ignoreremmo le loro origini ma le
ignorerebbero gli stessi Germani e i Franchi; non essendoci ancora nel
secolo IV una lingua germanica scritta non potevano certo lasciare una
documentazione storica. Quella di Tacito, resta in assoluto la prima opera
d'informazione sulla vita e i costumi degli antichi Germani e ci offre anche
l'opportunità di sapere qualcosa sulle loro divinità.
Culturalmente sappiamo poco, etnicamente qualcosa, con l'archeologia molto di più.
Ci sono oggi gli scavi archeologici che testimoniano con vari reperti che la
prima sede originaria è tra la Scandinavia del sud e le coste del Baltico nello
Jutland e lungo il corso del fiume Elba. Ci indicano i reperti rintracciati la
cultura detta di Jastorf che è datata 700 a.C. Ed è questo il periodo dove
avvengono le prime grandi migrazioni.
Due le grandi direttrici migratorie: Verso il Reno a ovest e verso il Danubio a
sud. Entrambe entrarono in contatto con la CIVILTA' CELTICA che si era diffusa
su tutta Europa fin dal 1600 a.C.
Durante l'età del ferro ("la cultura di Hallstatt" è celtica) dal
700 a.C. fino al 500 a.C. i Celti sono sulla Mosa, sul Reno, sul Meno, sulla
Marna, nello Champagne; tutti questi vennero chiamati GALLI. L'origine di questo
termine sembra risalga all'indo-europeo garlus, dalla radice gar = gal, che
significa gridare.
Altri gruppi dominarono invece l'intero corso del Danubio dalle sorgenti del
Giura fino al Mar Nero. Infine lo sviluppo celtico interessò anche l'Italia del
nord nell'ultimo periodo della loro massima espansione nel 400 a. C. soprattutto
sul territorio Padano.
Le migrazioni germaniche al nord Europa, dunque iniziarono proprio nel 700 a.C.
Nel 300 a. C. di Celti quasi non ne esisteva più traccia in Europa; o furono
cacciati (ne ritroviamo un buon numero in Asia Minore prima come soldati di
Filippo poi di Alessandro Magno) o lentamente furono assorbiti da questi altri
popoli detti "figli del mare" - mero-vei, in inarrestabile movimento.
Furono chiamati dai romani i Celtici e i Galli, tutti Germani, per il motivo che
una delle prime tribù che conobbero e sconfissero, così si chiamava, cioè
jerman, provenienti dallo Jutland nordico, scesi assieme ai Suebi, Marcomanni,
Cimbri, Ambroni, e ai Teutoni, verso il Danubio superiore. L'ultima indicata si
stanziò nella Gallia meridionale, e anche questa essendo una delle prime tribù
che si scontrò con i romani di Gaio Mario nel 102 a.C. per un lungo periodo
Teutonici rimase l'equivalente per indicare i Germanici, poi anche i latini
iniziarono a usare questo termine gallico per indicare tutti le tribù dei figli
del mare, molto diversi come costumi, però legati dalle somiglianze dei
dialetti e dai tipici utensili usati nelle varie attività quotidiane.
Dunque erano due le due grandi direttrici di marcia: verso ovest (Reno) e
verso sud (Danubio).
Sono trascorsi circa 1000 anni dalle prime migrazioni e insediamenti. Nel 373
d.C. siamo nel periodo dove a dominare sono rimasti solo due grandi gruppi: i
popoli del nord attorno al Danubio, e sono questi gli Alamanni, mentre attorno
al Reno gli altri, presto li chiameremo Franchi.
A questo punto dovrebbe essere chiara la loro provenienza, ma ci sono però
anche le leggende; una delle più affascinanti è quella di un cronista storico dove racconta che questo
popolo nell'antichità faceva parte del regno di Re Priamo di Troia; dopo una
sanguinosa guerra furono scacciati dalla Frigia. Vagarono con
mogli e figli per molti anni, all'interno delle ottime terre del Mar Nero, poi
scoperta la foce del Danubio, dopo essere venuti in lite fra loro, si divisero
in due gruppi. Il gruppo comandato da un certo re Francione, risalì il grande fiume.
L'agricoltura per quanto praticata era arcaica e non conosceva ancora la
concimazione, essa si spingeva anno dopo anno su nuovi terreni dove i limi
alluvionali favorivano le colture. Anno dopo anno Francione arrivò nel
territorio che ritenne il migliore, incastonato fra quattro grandi fiumi,
Danubio, Reno, Meno, Nekar, e gli diede il suo nome: FRANCONIA, il quel
perimetro dove sorge oggi Norimberga, Stoccarda, Mannheim, Magonza, Darmstad, e
infine Francoforte. Territorio che fu in seguito il centro della vita politica
tedesca e del regno dei franchi orientali per molti secoli, poi residenza
secolare degli stessi imperatori Carolingi.
Di qui, narra la leggenda, re FRANCIONE partì per conquistare a est, al di là
del Reno il territorio che poi prese il suo nome: la FRANCIA.
Questa è una versione leggenda, molto popolare e accettata nel primo medioevo.
Ma la storia più verosimile è un'altra più verosimile; ed è quella dei Mero-Vei
("figli" del mare). Pur non disponendo di documenti storici i reperti
archeologici dicono oggi molte cose. Sembra dunque che il popolo dei Franchi, in
questo periodo composto da moltissime tribù, una in particolare riuscì a
prevalere e ad assorbire le altre. Era la tribù dei Salii, provenienti dal lago
salato Issel (Salato).
L'intera zona circostante, infatti, è chiamata Saaland: Terra del sale. Queste
tribù a poco a poco, una parte si impose a sud ovest e arrivò fino allo
Schelda, alla Mosa e sulle rive sx del Reno, mentre un'altra, penetrò
all'interno della riva destra renana rimanendo piuttosto ribelle nei confronti
dell'altra.
E qui che l'imperatore Giuliano li incontrò per la prima volta in quella "pulizia"
che abbiamo accennato nel 357, e dove dopo i vari compromessi concedette ai
primi anche la libertà (con uno statuto di foederati) di rimanere sul proprio
territorio nei vari pagus = ormai non più accampamenti ma veri e propri
villaggi, e in seguito città.
Ammiano Marcellino scrive circa la tribù di salii: uomini coraggiosi che si erano spinti a sud della Mosa fino ai fortini
della strada romana di Colonia. I romani
iniziano a distinguerli: "i liberi" cioè gli
af-francati, alias Franchi salii, mentre gli altri,
Ripuari salii, cioè quelli
che vivono nell'altra ripa, cioè nell'altra sponda. (ripa è un termine romano,
più precisamente usato dagli Itali di Corfinio, in Abruzzo). Ammiano afferma che questi ultimi, i Ripuari salii, avevano un proprio re. Uno
di questi di cui si ha notizia é Clogio o Clojo o
Clodione che occupava con
altre tribù, vari pagus nella riva destra.
Successivamente, quando i romani con Stlicone entreranno in difficoltà, i
Salii si erano spinti risalendo il Reno, fino alla odierna Franconia. Qui nel
prossimo 431 e 451 si scontreranno con Ezio il generale romano comandante della
Gallia.
Tutte le storie di Francia narrano (Ma anche lo storico Prisco che conobbe di
persona il re) che alla morte di Clodione successe suo figlio Mereveo. Nel
frattempo i salii si erano spinti nel Turnai e nella valle della Loira; e da
Colonia fino alla odierna Francoforte (dando vita al loro territorio: la
Franconia). Inizia dunque la dinastia dei Salii, detti anche Merovingi, o uomini
venuti dal mare. Lo stesso re, definito il capostipite dei Merovingi, cioè
Mereveo significa del resto, figlio del mare, da mer = mare, oveo =figlio.
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