GUERRE PERSIANE
500-494: Le colonie ioniche dell'Asia Minore si ribellano all'egemonia dell'impero persiano,
capeggiate da Aristagora di Mileto; solo Atene, per i suoi interessi
sull'Egeo, le appoggia. I Persiani schiacciano la rivolta, che si conclude con
la distruzione di Mileto e la deportazione dei suoi abitanti
in Mesopotamia.
492: I Persiani, comandati da
Mardonio, conquistano Tracia e Macedonia e chiedono alle città greche di
inviare l'acqua e la terra, in segno di sottomissione. Sparta e Atene
rifiutano.
490 (I
guerra persiana): battaglia di
Maratona.
Un esercito ateniese, guidato dallo stratega Milziade, sconfigge l'esercito
persiano, che aveva reputazione di invincibile. I Persiani erano guidati da
Dati e Artaferne, e accompagnati dal tiranno spodestato Ippia.
Il confronto fra Greci
e Persiani è qualcosa di più di un confronto militare: si tratta
di un vero e proprio scontro culturale, fra comunità di
cittadini-soldati che si governano da sé, e un impero autocratico
che riconosce solo sudditi, cioè - nell'interpretazione di
Eschilo e di Erodoto - fra la libertà e la schiavitù. La libertà,
in Grecia, non è percepita come una questione privata, ma sempre
essenzialmente come autonomia politica,
come autogoverno. Anche la libertà di parola, che "toglie le
briglie" alla lingua degli uomini (Eschilo, Persiani) è intesa come strumentale all'autonomia politica.
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Settembre 480: battaglia navale
di Salamina,
vinta dai Greci grazie alla strategia
di Temistocle. Le navi persiane, più numerose e più grandi, non riescono a
manovrare nel braccio di mare fra Atene e l'isola di Salamina, e hanno la
peggio contro le navi elleniche, meno numerose ma più piccole e maneggevoli.
Primavera 479: l'esercito di
terra persiano viene sconfitto a Platea;
la flotta persiana viene definitivamente debellata a Micale.
Per consiglio di Temistocle, Atene comincia la costruzione delle "lunghe
mura" che collegano la città al porto del Pireo.
478: le città ioniche dell'Asia
minore sono liberate da una flotta greca guidata dallo spartano Pausania. Gli
efori lo richiamano, accusandolo di dispotismo. Atene rimane la sola potenza
ellenica interessata all'Egeo e alla Ionia, contro i Persiani.
477: fondazione
della lega di Delo, guidata da Atene e composta da città
ioniche, in funzione antipersiana. Nel trentennio successivo prosegue la lotta
contro i Persiani. L'egemonia
ateniese si rafforza, suscitando una crescente ostilità, spartana: si
tratta, anche qui, di uno scontro non solo militare, ma anche politico
e culturale, fra democrazia
e oligarchia.
448: pace di Callia.
Le città greche dell'Asia minore rimangono nell'impero persiano, che ne
garantisce l'autonomia. L'Egeo diventa un mare ateniese. Gli alleati della
lega di Delo, orami superflua, vengono trasformati in vassalli di Atene.
445: pace dei Trent'anni
con Sparta. Sparta riconosce l'impero ateniese; Atene l'egemonia spartana sul
Peloponneso.
Ha inizio l'età di Pericle (443-429),
che si fa rieleggere stratega
di anno in anno, e influenza durevolmente la democrazia ateniese.
Sparta diventa punto di riferimento per tutte le città che non sopportano
l'egemonia imperiale ateniese.
Guerra del Peloponneso
(431- 404):
403: Trasibulo restaura la democrazia ad Atene.
399: Socrate, accusato di empietà, viene condannato a morte, probabilmente per purgare la nuova democrazia di una personalità percepita come malsicura. Platone ha riportato il suo discorso di autodifesa, o Apologia.
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