La storia del popolamento antico risale a tempi preistorici. Le testimonianze più importanti sono del periodo protostorico: nella vicina altura di Narce infatti, sono state rinvenute numerose strutture e reperti relativi alle fasi più antiche della civiltà etrusco-falisca; nell'Orientalizzante (fine VIII - VII secolo a.C.) appaiono più nette le caratteristiche peculiari della cultura falisca, sino ad allora permeata quasi esclusivamente di elementi etruschi. L'abitato di Narce, arroccato su di un'alta rupe tufacea, segue le sorti del mondo falisco ed etrusco, subendo la conquista romana sin dalla metà del IV secolo a.C.. A questo periodo della storia si attribuisce l'ultima fase di un santuario extraurbano rinvenuto in località Le Rote - Monte Li Santi, proprio ai piedi di Calcata Vecchia: al suo interno gli scavi archeologici hanno permesso il rinvenimento di numerosi ex voto di terracotta raffiguranti anche elementi anatomici.
Attorno a Narce si estendono diversi nuclei di necropoli le cui tombe hanno restituito una grande quantità di reperti, oggi custoditi all'interno del Museo Nazionale dell'Agro Falisco di Civita Castellana. In età romana la fertilità dei territori permette l'insediamento di numerose ville rustiche. Il nome di Calcata, di cui è arduo stabilire l'etimologia, appare per la prima volta in un documento della fine dell'VIII secolo, sotto il pontificato di Adriano I (772-795). Con il possesso dei territori da parte della nobile famiglia degli Anguillara, a Calcata viene eretto un castello (fine XIII secolo) e la cinta muraria. Il borgo medievale inizia ad essere abbandonato da prima dell'ultima guerra per i crolli frequenti della rupe tufacea: si pongono le basi per il nuovo insediamento, posto due km di distanza, dove si trasferiscono in massa i Calcatesi a partire dagli anni '60. Il caratteristico borgo, anzichè spopolarsi, inizia una fase di nuova vita, complice il boom economico e la fuga dalle città, con la conseguente ricerca di un luogo tranquillo ove vivere. Le case di tufo rosso di Calcata vecchia si popolano di artisti, intellettuali e personaggi "alternativi" che portano una nuova luce al paesino. Non tutti i Calcatesi però abbandonano il borgo, oggi meta privilegiata dei romani per le gite domenicali.
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