Costruito durante
il periodo sannitico (IV-III sec. a.C.) e forse originariamente consacrato al
culto di Giove Flazo, in età romana il tempio fu consacrato alla triade
capitolina (Giove, Giunone, Minerva).
Il tempio si erge su un alto podio (m. 56,98x28,50) secondo l'uso italico:
circondato da un peristilio con la fronte di sei colonne, aveva la cella a tre
navate, precedute da un ampio pronao. Della prima fase sono ancora visibili il
podio in opera quadrata a blocchi di tufo giallo napoletano, con profilo a
doppia modanatura, e, sul retro della cella, il pavimento in cocciopesto.
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Cuma, Foro: Capitolium. Veduta dal lato ovest. |
In questo era
inserita un'iscrizione a mosaico in lingua osca, ora perduta, che attribuiva a
Minio Heio, figlio di Pacio, la costruzione del pavimento. Al periodo sannitico
del tempio risalgono anche alcuni frammenti delle terrecotte architettoniche
della trabeazione databili, per la maggior parte, al III sec. a.C.
Nel corso del I sec. d.C. il Capitolium fu restaurato e trasformato:
soppresso il peristilio, con la sola eccezione del colonnato frontale, il tempio
da periptero divenne prostilo; si aggiunse, inoltre, un avancorpo in opera
reticolata, con conseguente prolungamento della scalinata di accesso. La cella
subì alcuni rifacimenti (strutture in opera mista), mentre i pilastri di
sostegno per la copertura furono consolidati in opera laterizia.
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Cuma, Foro. Particolare di capitello corinzio lungo il lato meridionale. |
Della decorazione marmorea relativa a questa fase sono ancora visibili, sulleparaste del basamento della cella, i resti di uno zoccolo a gole dritte e rovesce di marmo bianco e, a destra della cella, sul bordo del podio, due capitelli corinzi che sormontavano colonne a fusto liscio di marmo bianco. Una lastra di rivestimento con grifo rampante è attualmente conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
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Torso acrolito di Giove. Da Cuma, Masseria del Gigante. Napoli, Museo Archeologico Nazionale. |
All'interno della
cella dovevano essere collocate le colossali statue acrolite della triade
Capitolina, cui il tempio era dedicato. I busti, conservati nel Museo Nazionale
di Napoli, sono databili tra la fine del I sec. e la prima metà del II sec. d.C..
Furono tuttavia rinvenuti in luoghi e momenti diversi: il busto di Giove fu
ritrovato nei pressi della cosiddetta Masseria del Gigante, quello di Giunone,
nell'angolo nord- ovest della cella al di sotto del muro di basamento, quello di
Minerva era nella zona circostante il Tempio.
Dal Capitolium, sulla destra, si riconoscono lungo il basolato della
strada romana i resti del porticato che la fiancheggiava: si tratta di quattro
basi attiche seguite da una serie di semicolonne addossate a pilastri di epoca
sillana e alcuni frammenti del fregio con armi.
Procedendo dal Capitolium, lungo il lato meridionale del Foro, dopo alcuni ambienti (riconosciuti come tabernae) si può accedere a un piccolo tempio italico con portico.
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