Si tratta di un
edificio in opera mista di fine I-inizio II sec. d.C., di cui oggi sono visibili
una grande aula a volta con abside sul fondo e due ambienti minori ai lati. Nel
corso del tempo l'edificio subì diverse modifiche fino ad essere utilizzato
come casa colonica. Incerta ne è l'interpretazione: per la struttura tripartita
e la collocazione forense di fronte al Capitolium si potrebbe pensare, come nel
Foro di Pompei, a sale destinate agli organi dirigenti della città (magistrati
e decurioni). Il nome di Tempio del Gigante, assegnatogli dalla tradizione
antiquaria, è legato al ritrovamento, nelle vicinanze, della colossale statua
acrolita di Giove, sita in origine nella cella del Capitolium.
Usciti dal Foro, si ritorna su via Monte di Cuma fino all'incrocio con via
Vecchia Licola. Di fronte sono i resti, parzialmente nascosti dalla vegetazione,
delle Terme Centrali, il più antico edificio termale di Cuma, tradizionalmente
noto come tomba della Sibilla.
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Ninfa che si slaccia il sandalo. Copia di fine I sec. a.C.-inizio I d.C., da un originale ellenistico noto come gruppo dell'<<Invito alla danza>>. Da Cuma. Napoli, Museo Archeologico Nazionale. |
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