DHARMA

 

Con il termine dharma si indica anche la religione, ma non vi si esaurisce; esso indica una sorta di "legge della natura", norma eterna ed "ordine" sia del cosmo, sia della vita individuale e sociale degli esseri umani. Il Dharma ha, per così dire, due dimensioni: l'una che riguarda la legittima acquisizione e fruizione dei beni di questa vita, e l'altra, di tipo escatologico, concerne il fine ultimo di ogni uomo, la liberazione dal samara.

Sebbene la tradizione più antica tende a parlare del Dharma come di un principio unitario, la tradizione ci illustra vari di Dharma, come ad esempio guna-dharma, complesso delle norme da seguire in base alle proprie caratteristiche e qualità, e naimittika-dharma, complesso dei doveri religiosi occasionali, diversi da quelli obbligatori.

Accettando la reincarnazione la preoccupazione principale della tradizione induista è quella di procurare la liberazione definitiva dell'anima (moksa). Siccome l'uomo è composto di anima e di corpo si devono rispettare anche le esigenze dell'organismo psico-fisico prima di potere realizzare la salvezza dell'anima. L'induismo proprone una visione sobria e sintetica della vita umana attraverso le sue teorie tradizionali del purusartha e del varna-asrama-dharma. Il purusartha parla di quattro scopi della vita. 

L'ultimo è la moksa, la liberazione eterna dell'anima; subordinati a questo scopo si riconoscono tre altri scopi: - l'uomo ha bisogno dei beni materiali per sostenere la vita; - egli ha bisogno di essere felice e godere delle cose buone ed i piaceri del mondo (kama); - questi due concetti devono visti in funzione del fine ultimo, il che vuole dire che devono essere guidati e regolati a seconda dei principi morali e dei valori religiosi (dharma). 

La famiglia rimane un elemento conservatore di certi valori stabili della cultura indù. La famiglia tradizionale è patriarcale, specialmente nelle campagne: l'uomo è il capo ed il simbolo dell'autorità e la donna gli è subordinata. Tuttavia, la donna non è sottomessa ed è considerata una "dea" nella propria casa. La tradizione indù inculca nei figli spirito di rispetto e di sottomissione e di amore verso i genitori. Si presume che nella vecchiaia l'uomo apprenda anche con l'esperienza la natra fragile e transitoria dei beni e si senta invitato a ritirarsi dalla vita normale e a dedicarsi alla ricerca dei beni eterni. L'unica sua occupazione in questa fase è il raggiungere il supremo ideale della perfezione spirituale ed infine la liberazione definitiva (moksa) .

 

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