LAO  TZU

 

Parlando della storia del taoismo, non si può fare a meno di accennare alla leggendaria figura carismatica del suo “fondatore”, Lao-tzu, benché nelle memorie storiche redatte da Szu-ma ch’ien (137-87 a.C.) sia scritto testualmente al capitolo LXIII: “di Lao-tzu si può soltanto assicurare che, avendo amato l’oscurità più di ogni altra cosa, quest’uomo deliberatamente cancellò ogni traccia della sua vita”.

Nel medesimo capitolo si narra che Lao-tzu nacque nel villaggio di Chu’jen, distretto di Li, provincia di Ku, regno di Ch’un. Il suo nome di famiglia fu Li, il suo prenome comune Erl, il suo prenome nobile Pai-yang, e il suo postumo Tan: per questo e conosciuto come Lao-Ta.

Era archivista reale di Chou (cronista di corte) e, mentre era in carica, fu visitato da Confucio, il quale gli chiese dei riti taoisti.

Più tardi, stanco della corruzione e della decadenza della vita pubblica, abbandonò la sua carica senza più tornare in patria. 

Nel passare del confine ovest fu implorato dal suo amico Yin.His, custode del confine, di lasciargli un libro che contenesse l’essenza della sua dottrina; perciò compose il Tao Teh-ching, questo canone durante l’epoca Tang, comprende centinaia di scritti racchiusi in due parti, per un totale 5000 capitoli.

Pare che sia morto all’età di ottantaquattro anni, nel 520 a.C.

 

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