Sviluppo

Dal 500 a.C. al 350 a.C., i sanniti, attraverso i loro flussi migratori con i quali conquistavano territori ricchi di pascoli e di campi da coltivazione, controllarono gran parte dell’Italia centro-meridionale (Sannio, Molise, alta Lucania, alta Puglia, Alta Campania), realizzando un regno abbastanza florido. Anche il tenore di vita sannita mutò in funzione delle ricchezze che venivano lentamente acquisite.

In Campania, gli etruschi lasciavano spazio alle tribù sannite che avevano sempre più interesse a controllare territori ricchi come Capua, Pompei, Nocera e Nola. Verso la Puglia la loro espansione si sentiva minacciata da incursioni dall’Oriente, mentre in direzione della Calabria (Bruzi) e della bassa Campania vi erano influenze elleniche e siceliote, in particolare siracusane. Nel momento in cui gli interessi sanniti si diressero verso il basso Lazio e Napoli, si entrò in contatto con i romani.

 

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