AGRIGENTO
Il sito ove sorge Agrigento è abitato fin dalla
preistoria, ma è solo intorno al 580 a.C. che un gruppo di abitanti di Gela,
originari di Rodi e Creta, decidono di fondare la città di Akragas, dal nome di
uno dei due fiumi che ne stabiliscono i confini. Sotto il tiranno Falaride
(570-554 a. C.) la città viene fortificata e organizzata politicamente. Odiato dal suo
popolo, Falaride viene pubblicamente lapidato.
La città raggiunge il suo massimo splendore con il tiranno Terone (488-472
a.C.): potenza militare, sconfigge a più riprese i Cartaginesi, imponendo loro,
tra l'altro, il divieto di fare sacrifici umani. Alla forza economico-politica
fa riscontro la fioritura artistica: viene costruito il tempio di Zeus Olimpio e
si dà ampio spazio alle lettere. Il filosofo Empedocle (492- 432 a.C.)
propugna la democrazia moderata, che permane a lungo. Nel 406 Agrigento subisce
una pesante sconfitta da parte dei Cartaginesi, che la distruggono quasi
completamente. Viene ricostruita nella seconda metà del IV sec. a.C da
Timoleonte, condottiero corinzio impegnato nella lotta contro i Cartaginesi in
Sicilia. E' a questo periodo che risale la costruzione del quartiere
ellenistico-romano i cui resti danno un'idea del nuovo aspetto urbanistico della
città. Nel 210 a.C. Akragas subisce l'assedio dei Romani che la conquistano e
modificano il nome in Agrigentum.
Con la caduta dell'Impero Romano, la città passa in
mano ai Bizantini prima e agli Arabi poi (IX sec.). Questi ultimi costruiscono
un nuovo nucleo urbano più in alto (dove oggi sorge il centro della città
moderna) e Girgenti (nome mantenuto fino al 1927 quando riprende il toponimo
romano) diviene capitale del regno berbero. Nel 1087, la città viene
conquistata dai Normanni e conosce un nuovo periodo di prosperità e potenza che
le permette anche di respingere i frequenti attacchi saraceni. Sotto Ruggero il
Normanno vengono edificate le chiese di S. Nicola, S. Maria dei Greci e S.
Biagio.
Dopo alterne vicende, che vedono un progressivo spopolamento, la città
riacquista floridità soprattutto nel XVIII sec.
AREA ARCHEOLOGICA DI AGRIGENTO
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