ALBANIA   

 

Gli albanesi discendono dagli antichi illiri, un popolo indoeuropeo che emigrò dall’Asia centrale verso sud, giungendo al nord della Grecia agli inizi dell’Era del Ferro. Gli illiri meridionali mantennero un contatto piuttosto stretto con le colonie greche, mentre le tribù albanesi del nord rimasero generalmente unite intorno a monarchi locali.
  Il più importante di questi fu re Argon, il cui regno (nella seconda metà del III secolo a.C.) si estendeva dalla Dalmazia, a nord, fino al fiume Vjosa, a sud. Nell’anno 168 a.C. i romani conquistarono tutta l’Illiria e gli albanesi passarono a far parte della ricca provincia romana di Illiricum. Con il tramonto dell’impero romano d’Occidente, dopo l’anno 395 d.C., la regione rimase vincolata amministrativamente a Costantinopoli. Nonostante le invasioni degli unni dal III al V secolo e quelle degli slavi nel VI e VII secolo, gli albanesi conservarono la loro lingua e i loro costumi. Nel 1431 gli albanesi opposero una ferrea resistenza all’invasione dei turchi.

L'eroe nazionale fu Giorgio Castriota Scanderberg (1404-1468). L'Albania, a causa dell'invasione turca, perse buona parte della sua autonomia ed indipendenza e, così, la sua popolazione, in massa, diede inizio al primo grande esodo verso l'Italia meridionale. 

Nel 1447 e negli anni seguenti si assistette ad un flusso migratorio notevole. Tale esodo verso il Meridione non fu ostacolato dagli Aragonesi, perché‚ proprio Scanderberg aveva stipulato con Alfonso I d'Aragona, detto il Magnanimo, degli accordi militari per un reciproco aiuto, da un lato contro gli Angioini pretendenti al trono di Napoli, e dall'altro contro i Turchi. 
Questa alleanza non risultò nuova, infatti, vista la collocazione topografica dei due paesi, gli albanesi avevano già, altre volte, instaurato contatti e stipulato accordi con le dominazioni del Sud Italia, sia al tempo dei Normanni che in quello degli Angioini. Pertanto, folti contingenti di mercenari albanesi si annoverarono nell'esercito napoletano e furono impiegati da Alfonso I per domare la rivolta in Calabria e da Ferdinando I nella lotta contro gli Angioini e i Baroni. 

In seguito, poi, gli elementi di questi contingenti albanesi si stabilirono nei fondi loro concessi in Calabria, Puglia, Basilicata, Molise, dando vita ai primi nuclei abitati. 
Nel frattempo, caduto lo Scanderberg (1466) nella lotta contro i Turchi e, affievolita la strenua difesa degli Albanesi, molti profughi furono attratti dagli insediamenti originati dai soldati
Arbëresh mercenari. 
A più riprese, tra il 1460 e il 1500, numerosi Arbërësh ripopolarono o, più semplicemente, iniziarono a coltivare la Terra in alcune zone della Lucania. Si ebbe così, dopo la caduta di Kroja (1478) in mano turca, una notevole immigrazione che interessò anche la Sicilia e Calabria. 

Negli anni seguenti, gli ottomani islamizzarono il paese. Una rivolta popolare pose fine nel 1912 alla dominazione straniera e l’indipendenza fu proclamata ufficialmente con gli accordi che conclusero la prima guerra mondiale. Ahmed Zogu, presidente dal 1925, firmò nel 1927 un trattato con Mussolini, che implicitamente rese il paese un protettorato italiano. Nel 1928 Zogu proclamò la monarchia.

 

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