CARTAGINE
Tophet
Era, questo, in epoca punica, il luogo delle sepolture sacrificali. Nei pressi sorgeva anche un tempio dedicato agli dei Tanit e Baal. Il Tophet, individuato nel 1921, ha fornito un numero cospicuo di stele che sono servite a ricostruire parzialmente alcuni costumi dell'epoca. Poco a nord del Tophet uno stagno in riva al mare individua l'area su cui sorgevano i due porti punici: quello più meridionale era il porto dei mercantili, l'altro, più a nord, era il porto militare. Quest'ultimo era famosissimo nel mondo antico perché pare fosse dotato di misteriosi congegni di difesa e perché vi potevano trovare riparo fino a 220 navi alla volta.
La collina di Byrsa ed il Museo
Si tratta dell'Acropoli della Cartagine punica, e in seguito della Cartagine romana. Sotto il protettorato francese, e' stata costruita sulla collina una grande cattedrale insieme ad un seminario dei Padri Bianchi.
Il Museo di cartagine ha in seguito preso posto proprio in questi stessi locali lasciati liberi dai Padri seminaristi. Ristrutturato e adattato per la sua nuova funzione, il Museo raggruppa, conserva ed espone le collezioni di oggetti archeologici di provenienza locale. Vi si annoverano i reperti di tre grandi periodi: Fenicio-Punico, Afro Romano, Arabo-Musulmano. |
La svariata natura degli oggetti raccolti e' in funzione delle specifiche caratteristiche di ciascuna epoca: vasellame, stele, sarcofagi, sculture, iscrizioni, mosaici, ceramiche e piccoli oggetti.
Le Terme di Antonino
Le vestigia delle Terme, costruite tra il 146 e il 162 d.C. e poste in riva al mare, sono fra le più importanti dell'impero romano.
È impressionante pensare che quello che si vede oggi è solo il basamento della costruzione. I resti sparsi sul terreno sono quelli dei magazzini, delle stanze degli inservienti e dei forni in cui si scaldava l'acqua. Le sale termali erano su un piano rialzato, sostenuto da una serie di colonne monolitiche che si è calcolato pesassero 70 tonnellate e avessero un diametro di quasi due metri. Esse sorreggevano un impiantito lungo 50 metri e largo 20. È stato rinvenuto un capitello di una colonna di sostegno: è alto un metro e pesa 4 tonnellate.
Le Terme
imperiali costituivano uno stabilimento balneare dove gli Afro-Romani
coltivavano il gusto della pulizia fisica, dello sport salutare e degli scambi
culturali. Una colonna di granito, sormontata da un capitello in pietra bianca,
e' stata rinnalzata in questi ultimi anni, raggiungendo i 15 metri di altezza.
Per innalzare l'immensa volta di 47m x 22m del frigidario (bagno freddo), si raggiungerà
un'altezza di otto metri in più.
Nell'area delle Terme sorge anche una specie di museo all'aperto dove si possono ammirare i reperti in pietra ritrovati durante gli scavi. |
Poco più in là, la Basilica di Damus el Karita, il nome è probabilmente una storpiatura araba del latino Domus charitatis. È un luogo carico di memorie storiche per i cattolici poiché qui, tra il 399 e il 413, predicò Sant'Agostino. Poco più a sud si scorgono le fondamenta di un Odeon e la struttura ancora elegante del Teatro d'Adriano.
Presso il Teatro sorge un Antiquarium, ossia un museo in cui sono raccolti reperti ritrovati durante gli scavi. Alcuni bei mosaici, la struttura ancora elegante del Teatro d'Adriano, le fondamenta dell'odeon e, ancora coinvolgente, l'Antiquarium, un museo in cui sono raccolti altri reperti ritrovati durante gli scavi assieme ad alcuni bei mosaici.
L'anfiteatro
Detto anche "Anfiteatro dei Martiri" dove trovarono la morte migliaia di cristiani. Una colonna posta nell'arena ricorda il luogo dove venne martirizzata Santa Perpetua assieme alla sua comunità.
Essenziale costruzione monumentale nella città romana, l'anfiteatro era destinata al divertimento: tutti i cittadini occupavano i gradini attorno all'arena, ove si svolgevano i giochi del circo: combattimenti di belve, uomini armati contro animali e gladiatori fra loro. Sia questi che i reziari venivano reclutati fra i prigionieri di guerra o criminali condannati. Benché cruenti, questi spettacoli erano ambiti dalla popolazione. L'anfiteatro di Cartagine era uno dei più grandi dell'impero; per molto tempo le sue alte arcate sono state motivo di ammirazione da parte dei visitatori per tutto il Medio Evo. Tuttavia, la spogliazione dei monumenti da parte dei predatori di pietre, lo ha raso al suolo, cosi' pure l'arena che, liberata dalle macerie all'inizio del secolo, e' visibile oggi fra il verde dei pini.
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