L'EDITTO DI MILANO
La scomparsa di Massenzio e la conquista dell' Italia alteravano in favore di
Costantino l'equilibrio tra quest'ultimo e Licinio. Si rendeva necessaria quindi
una conferenza tra i due imperatori d'Occidente. Il convegno ebbe luogo a Milano
-nei primi del 311- e qui venne celebrato il matrimonio tra Costanza e Licinio.
A Milano i due Augusti pubblicarono un editto (Editto di
Milano) che segna un
gran passo vera l'affermazione del Cristianesimo. In esso veniva riconfermato
quanto era stato detto in quello del 311; in più si ordinava la restituzione ai
Cristiani dei beni confiscati, e il Cristianesimo veniva messo alla pari delle
altre religioni. Nell'editto, inoltre, c'era un' implicita professione di fede
monoteistica, parlando di Divinità anziché di Dèi a questa Divinità si
invocava il favore per i monarchi e per i sudditi.
Ma non certo di religione soltanto si parlò a Milano e il fatto che Massimino
dal convegno fu escluso ci mostra chiaramente che un'azione contro quest'ultimo
fu discussa e decisa tra Licinio e Costantino. Per la prima volta la religione
fu messa a servizio della politica. Massimino, dopo un brevissimo periodo di
tregua, aveva ricominciato a perseguitare i Cristiani e aveva tentato di
rialzare il prestigio del paganesimo riorganizzandone il sacerdozio ed
affidandogli l'esecuzione dei provvedimenti contro i seguaci della religione
avversaria. Costantino e Licinio invece con il loro editto intendevano
accaparrarsi la simpatia dei numerosi Cristiani d'Oriente e metter contro
Massimino gli stessi suoi sudditi.
L'editto di Milano venne spedito a Massimino con l'invito di desistere dalle
persecuzioni, e Massimino al cui esercito una guerra contro la Persia e una
violentissima peste avevano arrecato gravi danni, dovette far mostra di aderire
all'editto dei due colleghi.
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