MORTE DI COSTANTINO


Sugli ultimi anni della sua vita Costantino preparava una grande guerra contro la Persia, di cui era re Shapur II. Questi aveva tolto dal trono dell'Armenia Tiridate, che nel 332 aveva abbracciato il Cristianesimo; l'imperatore, per tutta risposta, aveva dato l'Armenia al fratello di Dalmazio, Annibaliano, che era stato creato Re dei Re. Questi avvenimenti erano stati seguiti da una richiesta persiana che rappresentava la rottura definitiva dei rapporti tra il regno dei Sassanidi e l'impero: Shapur voleva le cinque province oltre il Tigri cadute sotto il vassallaggio romano al tempo di Diocleziano.
La guerra era inevitabile, ma Costantino, pur non essendo vecchio, era ammalato. Da Costantinopoli, dove aveva celebrata la Pasqua del 337, si era recato, per cura, a Drepano in Asia Minore. Aggravandosi il suo male, l'imperatore si mise sulla via del ritorno, ma non riuscì a rivedere la capitale nuova che doveva passare ai secoli col il suo nome : il 22 maggio di quell'anno morì ad Ancirona, nelle vicinanze di Nicomedia. Dicesi (ma lo scrive solo il suo panegirista Eusebio) che sul letto di morte ricevesse il battesimo.
Eusebio è solo lui a raccontarci queste cose, e nella stesura della sua Storia di Costantino, ci narra che giunta a questa sua ultima ora Costantino gli disse " bando alle ambiguità, battezzami ". Ma la sua storia è un panegirico a Costantino, quindi è da prendersi con beneficio di inventario.

Malgrado il suo interessato appoggio alla cristianità, pare che Costantino sia invece rimasto fedele, sino all'ultimo giorno al culto del dio Sole. Ma se la storia del battesimo narrataci da Eusebio la vogliamo credere vera, allora Costantino è morto eretico perchè Eusebio era vescovo della setta ariana.

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