FANUM FORTUNAE
L’abitato moderno di Fano si trova lungo la costa adriatica, a nordovest della foce del fiume Metauro, l’antico Mataurus generato dalla confluenza dei torrenti Meta e Auro, che oggi costituisce uno dei maggiori bacini idrografici delle Marche. Il centro storico sorge su un terrazzo alluvionale del Quaternario che si sviluppa, attorno ai 14 m s.l.m., sulla sponda destra di un altro corso d’acqua, il torrente Arzilla, che garantiva comunque un approdo adeguato. Il rialzo morfologico su cui è nata la città antica consentiva di sfruttare agevolmente l’area di foce rimanendo al riparo dalle esondazioni fluviali e dalle mareggiate; rischio tanto più frequente in passato dato che la cimosa costiera è di formazione piuttosto recente, mentre nell’antichità le onde del mare lambivano più direttamente l’area di foce e i primi pendii collinari.
La frequentazione umana nel territorio fanese - lungo le valli del Metauro, dell’Arzilla e sui rilievi collinari che le delimitano - è documentata sin dall’epoca preistorica, come testimonia il rinvenimento di numerosi siti, alcuni dei quali ormai occultati dalla recente espansione dell’abitato; i manufatti più significativi di queste epoche remote, e di quelle successive, sono visibili nella sezione archeologica del Museo Civico, all’interno del Palazzo Malatestiano.
Il Paleolitico trova testimonianze lungo la valle del Metauro e dell’Arzilla, mentre una stazione neolitica è stata individuata sulla collina di San Biagio appena sopra la costa adriatica, circa 2,5 km a nord-ovest di Fano. |
Si tratta di un cospicuo insediamento dove sono stati riportati alla luce alcuni fondi di capanna e resti di cultura materiale attribuibili ad una fase del Neolitico contemporanea a quella nota come “Cultura di Fiorano”. L’Eneolitico, che vede il manifestarsi delle prime conoscenze della metallurgia del rame, è stato individuato nell’area del campo di aviazione, grazie al rinvenimento di pochi reperti litici e ceramici in superficie; un altro sito è stato individuato anche a Monte Giove. Decisamente più documentata risulta la successiva età del Bronzo, con numerosi siti tra i quali si segnalano il villaggio localizzato in località Chiaruccia, sulla sinistra del Metauro a 3 km di distanza dalla costa e altrettanti a sud-est di Fano, e quello posto alla foce dell’Arzilla, sul medesimo terrazzo alluvionale sul quale sorgerà la città romana, a un km da Fano e a poche centinaia di metri dal mare. Durante l’età del Ferro questo territorio vide lo sviluppo della Civiltà Picena, diffusa in tutte le Marche e nell’Abruzzo settentrionale. A testimonianza di questa epoca si conservano numerosi corredi funerari provenienti da tombe isolate, come quelle di Roncosambaccio e di Monte Giove, e da vere e proprie necropoli come a San Costanzo. Nel corso del IV secolo a.C. il Piceno settentrionale subì l’invasione dei Galli Senoni, poi sconfitti dai Romani nella noimpaginato.
Torna alle Città Italiche