FRIGENTO

 

L' origine del nome è incerta ed ipotetica, così come controversa è la sua origine. Secondo il Cluverio infatti Frigento sorse sull' antica Aeculanum. Secondo alcuni studiosi il nome deriva da "a frequentia populi" perché in questo luogo, fortificato e sicuro, accorrevano numerosi gruppi di fuggitivi durante le frequenti invasioni barbariche che coincisero con la fondazione del paese. Un' ipotesi parzialmente simile a questa fa derivare il toponimo da " frequentum" ad indicare un luogo molto frequentato con allusione alle caratteristiche residenziali e turistiche della città. Secondo altri, invece, il nome deriva da "frigentum" o da "a frigendo" con riferimento al clima, freddo e asciutto, del paese. Un' ulteriore ipotesi sostiene che il nome derivi da quello dei popoli Frequentinati.
La più recente interpretazione del toponimo è offerta dal prof. Vito Giovanniello (in S.Forgione-V.Giovanniello "Frigento e dintorni, dal paleolitico all'età sannitico-romana", 2002). Lo studioso scrive: Fabio Ciampo parla di una Pianta di Furcento del 1609; Furcento presenta l'inversione -ru/ur- per cui si dovrebbe leggere Frucento, che in latino darebbe la forma non attestata Frucentum e, pertanto, il termine Frucentum/Frugentum potrebbe riferirsi alla produzione di cereali, abbondante in tutto il territorio, tanto che ancora oggi non solo a Frigento, ma anche in alcuni paesi limitrofi, si celebra una sagra agricola del grano di antichissima tradizione. Sulle pendici di un colle della dorsale dell’Appennino Sannita che segna lo spartiacque tra le valli dei torrenti Ufita e Frèdane (bacino del Calore), si trova il comune di Frigento che per la sua favorevole posizione geografica, dai suoi 911m. di altezza sul livello del mare, domina l’intera Valle d’Ansanto. Numerose testimonianze anche archeologiche hanno consentito di dare un’effettiva conferma alla tesi del Mommsen che aveva parlato di un’origine romana del paese. Nel territorio sono infatti venute alla luce resti di un impianto fognario, materiale numismatico, lapidi, terrecotte, iscrizioni latine di età Repubblicana Imperiale e recentemente anche un complesso di “cisterne” in opus incertum, localizzate in via San Giovanni, risalenti almeno al I secolo a.C.: trattasi di strutture murarie a forma di grandi vasche coeve destinate alla raccolta dell’acqua. I reperti attestano sì un passato glorioso, ma non testimoniano di certo l’esistenza in loco di un vero e proprio villaggio, bensì di alcune splendide ville rustiche edificate in quella zona collinare dai colonizzatori della vicina Aeclanum (sita più a valle, lungo la via Appia), per la salubrità dell’aria. Originariamente Frigento era una delle colonie dei Sanniti ed in quanto tale dovette sopportare trionfi, sconfitte, patimenti e distruzioni dei loro dominatori. Durante l’occupazione romana, nel 662 col nome di Ecolano divenne confederazione dei romani, ai quali la popolazione del luogo si mantenne sempre fedele in cambio di alcuni privilegi. Il borgo viene menzionato per la prima volta con il suo attuale toponimo in un documento dell’851. Con la caduta dell’Impero Romano Frigento diviene un dominio longobardo, incluso nei territori costituenti il Ducato di Benevento. Nel 926 la cittadina fu devastata dai vandali Saraceni, ma dopo sessant’anni, quando l’opera di ricostruzione era a buon punto, un violento terremoto, che coinvolse anche la città di Avellino, la distrusse completamente. La grande forza di volontà del popolo frigentino permise alla città di rinascere nuovamente più bella che mai, su quei pochi ruderi rimasti e mantenendo il sito originario. Non fu un caso che i Longobardi decisero di insediarsi sull’altura di Frigento, a metà strada tra Benevento e Conza. Era un’ottima posizione militare, poiché dai tre colli oltre a poter godere di un meraviglioso panorama, di un’aria salubre e di un clima particolarmente mite, si riuscì a dominare e tenere sotto controllo tutta la campagna circostante. Se si considera che al tempo dei Longobardi non esistevano linee di confine ben definite, si può asserire con certezza che Frigento per la sua posizione strategica giocò un ruolo fondamentale, quando Ludovico II operò la divisione del Ducato di Benevento in due principati: quello di Salerno, cui era collegato il Gastaldato di Conza, e quello di Benevento Un altro esempio dell’incostante fortuna di questa città ci è dato dal movimento tellurico del 988 che coinvolse e devastò le cittadine di Frigento e di Ariano. Le notizie relative all’istituzione della Sede Vescovile frigentina non sono chiare, ma si sa però che Frigento è stata una delle prime città a professare il culto della fede cristiana. Il primo vescovo, San Marciano (patrono della città), risalente al V secolo, venne investito da Leone I Magno, papa dal 440 al 461. Dopo San Marciano, per ben sei secoli si evidenzia un’insolita assenza di vescovi fino alla seconda metà dell’ XI secolo, quando sotto il pontificato di Leone IX (1002- 10054), il nome di Engellino compare in un atto del 1082, con il quale il conte Ruggiero effettuava alcune donazioni al monastero della SS. Trinità di Venosa. Da una lamina di rame dorata presente nella chiesa di San Marciano, si è appreso che nel 1150 il nonagesimo vescovo di Frigento era un certo Martino. Le due carte attestano lo spostamento, tra il 1057 ed il 1059, della sede vescovile a Quintodecimo, antica Mirabella Eclano.

 

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