LUCERIA

Di origini antichissime, fu fondata, in epoca imprecisata, dai Dauni. Il nome di Lucera deriva, molto probabilmente, dalle parole etrusche "luc" (bosco)  ed "eri" (sacro). 

Fedelissima a Roma, specie al tempo delle guerre sannitiche, Luceria diventa Colonia juris latini nel 314 a.C. e per la sua grande lealtà fu sempre tenuta in grande considerazione dai Consoli e dal Senato (Lucerinis bonis et fidelibus sociis - Livio: IX, X), ricevendone ampia autonomia e indipendenza d’azione: diritto di conio, proprie leggi, proprio fisco, propri magistrati. Nel 90 a.C., in rispetto della lex iulia de civitate, Roma concedeva alla sempre fedele Lucera la propria cittadinanza, iscrivendola alla nobile Tribù Claudia. Durante la guerra civile, prima che Cesare presidiasse la città con una propria guarnigione, Lucera fu quartier generale delle truppe di Pompeo. 

Nel periodo imperiale testimonianze dello splendore della città furono l’erezione di alcuni circhi, numerosi templi (tra cui quelli di Cerere, Diana, Minerva e Apollo), del Foro, delle Terme, dell’Anfiteatro: tutti monumenti, tranne questi ultimi due, andati miseramente distrutti o inglobati in edifici più moderni. In epoca tardo imperiale Lucera registra la fondazione di una delle prime comunità cristiane: prima dell’anno 60 l’apostolo Pietro, di passaggio per la città romana, battezzando nelle acque del fiume Vulgano, pose a capo della nascente Diocesi il vescovo San Basso, martire cristiano sotto l’imperatore Traiano (a. 112). Questi ebbe come successori San Pardo (251-264), il Beato Giovanni (302-328), San Marco (328-350), S. Giovanni II (a. 350 e ss.) e S. Marco II (a. 743 e ss.), i quali rifulsero per capacità e doti religiose. 

L'impianto romano fu distrutto quasi completamente dai Bizantini nel 663 e la città, dopo un lungo periodo di stasi, riprese a rifiorire sotto gli Svevi e i primi Angioini. 

Federico II  ne fece una delle sue residenze predilette e una delle piu' potenti fortezze d'Italia, ove concentrò a piu' riprese, tra il 1224 e il 1246, i Saraceni di Sicilia, divenuti elementi di disordine nell'isola;

questi, lasciati liberi di sviluppare le attività economiche preferite, diedero un notevole impulso allo sviluppo della città, che vide allora le moschee sostituite alle chiese e fu detta "Luceria Saracenorum". Sotto Carlo I d'Angiò i Saraceni si ribellarono (1267) ma furono assoggettati.

Anfiteatro

Unico esempio architettonico completo della Daunia romana e unico monumento del genere in Puglia, l’Anfiteatro augusteo lucerino risale al I secolo dell’Impero. Esso è senz’altro il più vasto Anfiteatro romano dell’Italia meridionale.

Come appare dall’epigrafe dedicatoria dell’architrave delle porte di accesso alla cavea, il monumento venne fatto costruire su proprio terreno e a proprie spese dal prefetto dei fabbri, tribuno militare, duoviro e pontefice Marco Vecilio Campo in onore dell’imperatore Ottaviano, in occasione del conferimento a questi, da parte del Senato di Roma, del titolo di Augusto (27 a.C.) e in onore della fedele colonia romana di Lucera, antica ed opulenta roccaforte militare, già antisannitica ed antipunica.

 

 

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