Parmenide


Parmenide, uno dei primi grandissimi filosofi la cui filosofia forma ancora tanta parte del pensiero contemporaneo, e' nato ad Elea (la romana Velia e l'attuale Ascea), presso Salerno, nella Magna Grecia, intorno al 515 a.C.
E' autore del poema in esametri "Sulla natura", di cui possediamo numerosi frammenti originali e molte testimonianze indirette.
Se i primissimi filosofi si sono posti il problema della natura (physis) e dell'origine, del principio (arché) delle cose, Parmenide si interroga su qualcosa di piu' generale, su quello che egli chiamera' (con un termine destinato ad avere un'enorme fortuna nel pensiero occidentale) l'ESSERE, la realta' assoluta, non legata al divenire dei fenomeni della natura.

Davanti all'uomo, secondo Parmenide, si aprono due sentieri: quello della verita' (alétheia) e quello dell'opinione (doxa).
L'uno si percorre con la ragione, che non inganna, e ci porta a conoscere l'Essere vero; l'altro si percorre coi sensi, che ingannano, e ci porta alla conoscenza della semplice apparenza.

                 

 

        

La Ragione ci dice che l'Essere e' e non puo' non essere, mentre il non-essere non e' e non puo' essere. L'Essere, pertanto, e' uno e immutabile.
Solo i sensi ci mostrano la molteplicita' e il divenire, ma questo e' il mondo dell'apparenza e dell'opinione.
Enorme e' stata l'eredita' di Parmenide per tutta la cultura occidentale. La filosofia di Parmenide e della "scuola eleatica" ha informato di se' gran parte del pensiero contemporaneo.

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