RAMESSE II
Ramesse II salì al trono d'Egitto nel 1279 a.C. e viene considerato come uno dei "grandi della storia". Il suo regno si protrasse sino 1212 a.C. e, con i suoi 67 anni di durata, è uno dei più longevi della storia d'Egitto. Divenne famoso come grande sovrano guerriero ma non solo: fece costruire opere grandiose mai più eguagliate nè per quantità, nè per imponenza. Visse fino all'età di 97 anni affiancato da 5 o 6 spose reali che, insieme a quelle secondarie per un totale di 77 mogli, gli diedero 169 tra figli e figlie. Famosa divenne la sua sposa prediletta, Nefertari (il cui nome significa "la bella fra le belle") alla quale dedicò un tempio, numerose statue ed una tomba straordinaria.
Fu molto abile nel tramutare le sue parziali vittorie in grandiose realizzazioni dei suoi progetti. Ramesse II, che fin da bambino condivise il regno con il padre Seti I, portò a termine la costruzione del tempio di Abido che il genitore aveva iniziato. Quindi, accogliendo una propensione che già all'epoca del regno di Ramesse I si era manifestata, trasferì da Tebe ad Avaris, nella zona del Delta, la nuova capitale del Paese. La figura di Ramesse II divenne eterna sia per le costruzioni civili, ma anche per le imprese militari che lo videro vincitore. Il primo scontro fu sostenuto con i "popoli del mare" che minacciavano da tempo le coste della zona del Delta.
Ramesse II li sconfisse e li assunse nel
corpo delle Guardie Reali. In seguito affrontò battaglie, tutte vittoriose, a Byblos, in Asia Minore e ad Amurru, ma il nemico più agguerrito e pericoloso
rimaneva il re ittita Muvatalli che aveva a Kadesh, nella Siria del nord, la sua
roccaforte. Al quinto anno del suo regno, Ramses II decise di radunare tutte le
sue forze e di attaccare gli Ittiti. Il suo esercito contava circa 200000 fanti
e 400 guerrieri, per cui vennero utilizzati circa 200 carri. Ramesse II, che fu
mal informato da alcuni disertori dell'esercito nemico e che si lasciò
convincere a sferrare un attacco anticipato sui tempi previsti contro Kadesh che
credeva sguarnita, si vide affrontato da più di 3000 carri da guerra. La
controffensiva avversaria fu inizialmente incontrastabile dagli arcieri egizi
anche perchè, nel frattempo, Ramesse II aveva deciso di lasciare i suoi carri
nelle retrovie. Ormai messo in grande difficoltà, il faraone invocò l'aiuto
del padre Amon e ciò, incredibilmente, lo fece resistere eroicamente allo
strapotere ittita sino all'arrivo delle milizie arretrate che, intanto, avevano
superato il fiume Oronte. Le sorti dello scontro si invertirono permettendo agli
Egizi di sferrare alla roccaforte ittita l' attacco decisivo. La resistenza
degli Ittiti fu grande a tal punto da concludere lo scontro con una sostanziale
parità. Questa battaglia sarà ricordata come una delle più importanti
dell'antichità. I due sovrani, verso i loro popoli, propagandarono la loro
memorabile vittoria. A questo punto la situazione al di fuori dei confini egizi
mutò bruscamente. Infatti, approfittando della lotta tra Egizi e Ittiti, si
fecero avanti gli Assiri che si impadronirono della maggior parte del regno di
Mitanni stabilendosi sulle rive dell'Eufrate da dove minacciavano sia gli Egizi
che gli Ittiti. Ritrovatisi entrambi minacciati dallo stesso pericolo, Ramses II
e il nuovo re ittita Hattusilis, fratello di Muvatalli, firmarono un trattato di
pace. Gli Egizi avrebbero conservato il controllo delle regioni dell'Asia
Minore, mentre gli Ittiti regnavano sulla Siria del nord. Oltre ad accordarsi
sulla non belligeranza tra i due eserciti, venne previsto un patto di reciproco
soccorso in caso di attacco da parte di altri popoli. Per sancire tali accordi
vennero liberati i reciproci prigionieri politici ed inoltre, Ramesse II, prese
come sposa una principessa ittita. Il trattato fu ben presto reso inutile
dall'arrivo di una seconda ondata di popolazioni indoeuropee che travolse gli
Ittiti.
Dopo la famosa battaglia di Kadesh Ramesse II fu divinizzato come il padre e,
per commemorare l'obiettivo raggiunto, fece edificare ad Abu Simbel un maestoso
tempio sepolcrale.
Oltre ad Abu Simbel, esistono testimonianze del regni di Ramesse II un po' in
tutto l'Egitto. Tra essi sono famosi il Ramesseum, o Tempio del milione di anni,
sulla piana di Tebe, la grande sala ipostila del tempio di Amon a Karnak che fu
però completata, la propria grandiosa tomba nella Valle dei Re, oltre alla
recentemente famosa ed ancora in fase di scavo, tomba KV5, sempre a Biban
el-Muluk, da lui voluta per i suoi numerosissimi figli. Ramesse II, come anche
altri faraoni, si appropriò di statue e monumenti a lui precedenti facendovi
scolpire il suo cartiglio. Per paura che in futuro anche le sue costruzioni
venissero accreditate ad altri, fece scolpire su ogni statua che lo
rappresentava il suo cartiglio all'altezza della cintura.
Ramesse II, che fu definito "il costruttore", lasciò il suo regno al
figlio Merenptah che seguì, con buoni risultati, la politica del padre.
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