SEPTEMPEDA
La città romana di Septempeda sorse lungo il corso dell’attuale Potenza sul diverticolo della Flaminia che collegava Nuceria ad Helvia Ricina. Della città si hanno pochissime le notizie storiche, benché sia comunque menzionata da vari autori antichi; gli unici dati a disposizione provengono dalla ricerca archeologica: l’insistenza delle mura urbiche su una necropoli di fine III sec. a.C. suggerisce una datazione all’inizio del II sec. a.C. piuttosto che al III od al I a.C., come pure è stato proposto. La città ebbe vita fino ad epoca tarda, e fu probabilmente distrutta da Totila.
I resti più cospicui di Septempeda sono visibili nelle vicinanze dell’abitato moderno di S. Severino Marche, in prossimità della chiesa di S. Maria della Pieve.
Resti di Mura Romane | Resti delle Terme |
Tra i monumenti più importanti ancora visibili, oltre i tratti delle stesse mura urbiche in opera poligonale e pietra arenaria, attualmente perlopiù interrate, va senz’altro annoverata la porta orientale dell’abitato: riportata alla luce dagli scavi regolari condotti tra il 1922 ed il 1926, è costituita di due torrioni circolari di m 8 di diametro distanti tra loro m 30, impostati sulla cinta muraria e uniti all’interno della porta da due bracci che andavano a formare il fornice. Attraverso la porta passa tuttora la S.S. 361, che quindi ricalca il tracciato viario del diverticolo della Flaminia che toccava Septempeda. Va inoltre ricordato tra i monumenti ancora visibili un edificio termale con piscina e portico, e diverse zone di sepoltura. I materiali della zona archeologica di Septempeda sono conservati nel Museo Civico, situato a S. Severino nel palazzo Tacchi-Venturi (via Salimbeni 44), della quale collezione merita sicuramente un cenno la ricca ed interessante sezione epigrafica.
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