LA STRAGE DI TESSALONICA
Era una grande vittoria della chiesa questa cui doveva seguirne un'altra,
clamorosissima. A Tessalonica, nel 390, la popolazione si era ribellata per i
soprusi ingiuriando il governatore Boterico.
Questi in previsione dei giochi
annuali, una specie di olimpiade, volle vendicarsi e con il pretesto dell'ordine
pubblico non fece scendere in lizza gli atleti della città. Nacquero
discussione, poi tumulti, ci furono scontri sempre più incontrollabili, fin
quando si passò alle vie di fatto, e messe le mani su Boterico, qualcuno gridò
"a morte", gli inferociti gli saltarono addosso e messogli una corda
al collo lo impiccarono a un albero e con lui qualche altro malcapitato della
milizia.
Teodosio informato ordinò una rappresaglia (senza specificare come e in quale
misura) e le milizie, forse perchè erano stati uccisi dei loro colleghi ,
andarono forse sopra le righe di quell' ordine, che forse riferendosi agli
assassini diceva "li voglio tutti morti". Le milizie e i soldati dopo
alcuni giorni dal misfatto, con un pretesto di una gara di bighe, fecero entrare
nel grande circo quasi tutta la popolazione della città, poi sbarrarono le
porte e si misero a fare la strage dei Tessalonicensi. Si narra che le vittime
furono 7.000, l'arena trasformata in un lago di sangue.
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