LA TONNARA
CENNI
STORICI:
La pesca del tonno risale a tempi antichissimi, infatti,
abbiamo testimonianze risalenti al tardo neolitico, intorno al 2000 a.C. Anche i
Fenici si organizzarono per la pesca e la lavorazione di questo pregiato
pesce. Il tonno effigiato compare sulle monete dei Fenici e dei Cartaginesi a
dimostrare l'importanza che aveva per questi popoli. I greci e i romani ghiotti di
questo pesce organizzarono "tonnare volanti". Il complesso delle reti veniva
chiamato dai romani "Magna Retia". Come già facevano i greci e i fenici, il tonno
veniva pescato con gli ami, ai quali veniva innescato un pezzo di panno e una
penna d'uccello. La caduta dell'Impero Romano e le invasioni barbariche fecero
calare un cupo silenzio sulle tonnare. Le notizie riemersero poi in epoca
Bizantina. All'inizio dell'undicesimo sec. I normanni diedero un impulso
alla pesca del tonno. Sotto la dominazione spagnola compare nel 1445 la "tonnara
di formica" . I tonnarotti siciliani venivano chiamati all'estero dove
impiantarono modernissime tonnare.
LA
TONNARA DI PORTOSCUSO:
Pietro Porta fu il primo ad avere impiantato
L'industria della pesca del tonno in Sardegna, probabilmente la nascita della
Tonnara di Portoscuso risale al 1594. Filippo II di Spagna autorizzò
l'impianto di alcune tonnare in Sardegna nel 1614, il vicerè, Don Carlos de Borja
Duca di Grandia cedette la tonnara di Portoscuso ad alcuni mercanti che per i
primi due anni versarono alla corte il 6% del pescato e poi il 10%. La storia
della tonnara di Portoscuso iniziò separatamente da quella di Portopagnia, ma
dal 1624 vennero riportate congiuntamente.
La flottiglia della tonnara è
composta da barche in legno pitturate con il catrame
IL
BARCARECCIO:
Il barcareccio è composto da: N°1 CAPO RASI: Vascello
Lungo 24 metri e 70 tonnellate di stazza, utilizzato per il trasporto del
calato,(galleggianti, reti, funi ) e per il sollevamento della camera della
morte N°1 VASCELLO: lungo 26 metri, oltre 70 Tonnellate di stazza con sei
stive aperte e cinque travi di legno che uniscono le pareti, utilizzato nella
fase della mattanza per catturare ed imbarcare i tonni. N°2 PALISCARMOTTI:
lunghi 16 metri, adibiti ai trasporti. N°6 BASTARDE: lunghe 10 metri, ognuna
delle quali era identificata da un numero o da un nome. N°1 MUSCIARA: comandata
dal Rais, sul fondo ha un'apertura protetta da un vetro, attraverso il quale il
Rais segue il movimento dei tonni all'interno delle diverse camere. N°2 BARBACCI: piccole imbarcazioni da cinque metri.
LA CIURMA:
La
ciurma è l'insieme delle persone che componevano l'equipaggio. La ciurma della tonnara di
Portoscuso nel 1920 era così composta: N°1 RAIS: persona di provata esperienza
che segue il lavoro sia a terra che a mare. L'esito della stagione di pesca
dipende dalla sua capacità professionale . N°1 VICERAIS O SOTTORAIS: in assenza
del Rais era la massima autorità della ciurma. Era imbarcato sulla prima
Bastarda, coordinava le operazioni di terra; durante la fase del calato il suo
posto era sul vascello chiamato "capo Rais". N°5 MARINAI DI PARTE: il loro
compito era quello di gestire l'equipaggio delle bastarde composto da sei
marinai per barca. N°2 PADRONI DI RIMORCHIO: erano i responsabili dei rimorchi,
barche che avevano come equipaggio dodici marinai ciascuna. I rimorchi erano due:
uno con equipaggio di Carloforte, l'altro con equipaggio di Portoscuso N°4
PALISCHERMIERI: dovevano preparare il barcareccio, dopo la mattanza pulivano le
stive dei vascelli sporche di sangue. N°2 GARZONI: erano cuochi camerieri presso
la casa padronale N°1 GUARDIANO: controllava il calato che sta a mare . N°88 PESCATORI: coloro che pescavano.
I SOMMOZZATORI:
in
periodo di mattanza, gli squali si avvicinavano alla costa attratti dall'odore del
sangue dei tonni. Altri ospiti che in genere visitano le tonnare sono: il pesce
martello, la tartaruga marina, il delfino, la manta, il pesce spada e il pesce
luna; alcuni di questi si ammagliano nelle reti decomponendosi e facendo
allontanare i tonni, altri data la grossa massa sono capaci di distruggere le
reti. Per evitare tutto ciò è nata la nuova figura che collabora sott'acqua : il
sommozzatore ogni giorno si immerge, estrae i pesci che si ammagliano, cuce la
rete rotta; nelle ultime fasi della mattanza guida i tonni da una camera
all'altra fino a quella conclusiva, chiamata camera della morte .
IL
CALATO:
In primavera il Rais stabilisce la data della preparazione
della tonnara dopo aver preparato le barche per la mattanza, vengono calate in
acqua. Bisogna cucire le reti, applicare galleggianti ecc.. tutto questo va
portato in riva pronto per essere caricato sulle barche. Le reti vengono calate
all'alba. L'inizio viene chiamato coda, parte da un punto qualsiasi della costa,
è lunga 1500 metri, questa è ormeggiata con ancore sui lati opposti ed è
sollevata da un cavo retto da sugheri e boe. La coda è una rete con maglie
larghe che ha il compito di sbarrare il passaggio del tonno e indirizzarlo verso
la "tonnara"; questa termina all'entrata della tonnara, cioè un insieme di reti
che si restringe dal centro verso i lati esterni, divisa in sei camere. Le reti
sono ancorate sul fondo da enormi ancore capaci di trattenere la rete anche
durante le burrasche. La tonnara è divisa in 6
camere: camera di levante, bocca di tonnara, bordonaro, bastardo, camera di ponente,
camera della morte: ha una rete sul fondo, che durante la mattanza verrà
sollevata; i tonni portati in superficie e quindi catturati.
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AUTORI: VALERIA & VANESSA MURA |