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Il quarto posto alle spalle delle grandi (Juve, Milan e Inter) rimase a lungo tanto unico da sembrare leggendario.
Alberto Ravano, amareggiato, cedette alle insistenze dei figli e lasciò la presidenza. Fu convocata una Commissione che consegnò la Samp nelle mani di Glauco Lolli Ghetti, rampante armatore.
Le sue prime dichiarazioni furono: 'Con me si vincerà lo scudetto!'.
Il risultato, dopo un decimo e un undicesimo posto, fu lo spareggio a San Siro (7 giugno 1964) contro il Modena per non retrocedere in serie B (Samp-Modena 2-0 con reti di Barison e Salvi).
Purtroppo non si era tenuto nella giusta considerazione il 'vivaio' che, sotto la guida di Gipo Poggi, vinse, nel 1963, per la terza volta il Torneo Giovanile di Viareggio. I 'vecchi' erano ormai giunti alla fine della carriera e in più si aggiunse l'ingaggio di due ex nazionali jugoslavi: Boskov e Veselinovic.
Lolli Ghetti lascia la presidenza a De Franceschini il quale nel novembre del 1965 chiama da Roma Fulvio Bernardini.
Le cose continuarono a peggiorare finché nel 1966, nonostante la guida di Fulvio Bernardini e l'apporto di giocatori del calibro di Battara, Frustalupi, Morini, Salvi, Cristin, Fotia, Sabatini, fu retrocessione.
Il presidente lascia la carica e gli succede Arnaldo Salatti, il clima migliora e l'anno successivo la Samp si ritrova a giocare nella massima serie.
La trionfale cavalcata in serie B apportò nuova linfa alla società (cioè nuovi abbonati), ma oltre il decimo posto non si riuscì ad andare.
La Società, nel frattempo, era stata trasformata da Società di persone in S.p.A. e come presidente del Consiglio di Amministrazione era stato nominato Mario Colantuoni.
Ogni estate per tappare i buchi nel bilancio venivano sacrificati i cosiddetti 'pezzi pregiati': Vieri e Morini alla Juve nel 1969, Benetti al Milan nel 1970, Sabadini, sempre al Milan, nal 1971. Nonostante tutto questo nel campionato 1971/72 la Samp conquistò un onorevole ottavo posto (ma, purtroppo, fu un'eccezione; infatti la stagione successiva si tornò alla salvezza agguantata all'ultima giornata!).
Nel luglio del 1973 la società passa a Giulio Rolandi, ma le cose cambiarono di poco (ci fu anche, in quell'anno, la penalizzazione di 4 - poi ridotti a 3 - punti per il famoso 'giallo di Alzano'). Nel finire del campionato il Presidente Rolandi, affaticato e ammalato, lasciò la guida della Società e nel marzo 1974 ritornò alla presidenza Glauco Lolli Ghetti (giusto in tempo per vedere la famosa rovesciata di Maraschi che, al 90' segnò la rete che permise alla Samp di pareggiare nel derby). Quell'anno la Samp arrivò penultima e si salvò dalla retrocessione 'a tavolino' grazie alle scelleratezze dei presidenti di Foggia e Verona!
Purtroppo la retrocessione era rimandata di poco.
Nel 1977, mentre sotto la guida di Giorgio Canali la Primavera blucerchiata vinceva per la quarta volta il Torneo di Viareggio, la prima squadra scendeva mestamente in serie B.
Lolli Ghetti abbandona (gli succede Edmondo Costa), ma anche il pubblico si disaffeziona fino a raggiungere il 'record negativo' nell'ultima partita del campionato 1978/79 (poco più di quattromila paganti e circa duemilacinquecento abbonati!).
Ma la FAVOLA sta per cominciare!
I campionati presi in considerazione in questo Medioevo blucerchiato sono i seguenti:
- 1961/62
- 1962/63
- 1963/64
- 1964/65
- 1965/66
- 1966/67
- 1967/68
- 1968/69
- 1969/70
- 1970/71
- 1971/72
- 1972/73
- 1973/74
- 1974/75
- 1975/76
- 1976/77
- 1977/78
- 1978/79
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