La Reincarnazione
La Reincarnazione o Trasmigrazione, è il passaggio dell'anima di un individuo, dopo la sua morte, da un corpo a un altro o da una forma di esistenza a un'altra; "trasmigrazione", "metempsicosi", "reincarnazione" o "rinascita" dell'anima in un corpo nuovo (specialmente un corpo umano) sono pressoché sinonimi.La resurrezione, specialmente nella versione dottrinale cristiana, consiste nel ritorno del corpo alla vita dopo la morte. La reincarnazione è sempre stata considerata una verità della vita da molte civiltà antiche. Gli antichi egizi credevano nella trasmigrazione delle anime; essi imbalsamavano i morti per conservarne il corpo in modo da potere accompagnare il ka, la forza vitale omologa al corpo, nell'altro mondo. Tra gli antichi greci la dottrina della trasmigrazione venne accolta dai seguaci di Pitagora che si ispirò alle dottrine dell'orfismo, secondo le quali il ciclo di reincarnazioni successive conduceva l'anima alla purificazione. Si ispirarono alle dottrine orfiche anche Platone e le correnti filosofiche del neoplatonismo e del neopitagorismo. Innumerevoli culture spirituali in tutto il mondo credono ancora oggi nella reincarnazione: dagli aborigeni Australiani agli sciamani della Siberia e della Mongolia, dagli stregoni Africani alle tribù dei Nativi Americani (nella lingua della tribù Lakota la reincarnazione viene chiamata kini). Il principio della reincarnazione era sostenuto anche dagli gnostici e da numerosi filosofi Greci, Egizi, Indù e Buddisti. Questo principio fu sostenuto da numerosi Padri della Chiesa Cristiana quali Clemente d'Alessandria, San Gerolamo (traduttore della Bibbia latina), Origene e Sant'Agostino; la Chiesa Cristiana accettò la reincarnazione fino al 553 d.C.. Anche oggi diversi filosofi e psicologi occidentali cominciano a adottare la teoria della reincarnazione per spiegare quelle diversità tra gli esseri umani che non sono altrimenti spiegabili in termini d'ereditarietà/ambiente. L'idea della trasmigrazione non venne mai accolta nell'ebraismo ortodosso; tra gli ebrei, solo i cabalisti l'hanno accettata all'interno del loro sistema filosofico; anche gli gnostici e i manichei credevano nella trasmigrazione, ma i cristiani che accolsero dottrine gnostiche o manichee vennero dichiarati eretici dalla Chiesa. Nel pensiero religioso e filosofico orientale la trasmigrazione non sembra avere fatto parte delle più antiche credenze religiose dei conquistatori ariani dell'India; essa appare per la prima volta in forma dottrinale nella raccolta di testi filosofico-religiosi indiani delle Upanishad. Da allora, tuttavia, il samara (la reincarnazione), è stato uno dei capisaldi delle tre principali religioni orientali: induismo, buddhismo e giainismo. Così, secondo l'induismo moderno, la condizione in cui l'anima rinasce è determinata dal karma. La comprensione della legge del karma, intesa quale legge fisica e mentale, serve a liberare la nostra anima dal risentimento verso Dio e gli altri uomini. Noi apprendiamo attraverso le nostre azioni, sperimentandone le conseguenze formiamo e trasformiamo il nostro carattere. I nostri pensieri, sentimenti, parole e comportamento "seminano" nell'anima le predisposizioni da cui germoglieranno le nostre abitudini, il nostro carattere e il nostro destino. Questo è il motivo profondo del perché tutte le religioni insegnano la condotta morale. La legge del karma ci spinge ad assumere la responsabilità delle nostre azioni, e ad estendere a tutti gli esseri la nostra compassione e il nostro amore. Il destino che abbiamo costruito può essere paragonato ad una spirale, o meglio ad una combinazione integrata di vari tipi di spirali. Spirali evolutive e involutive, costruttive e distruttive, si costruiscono e si mantengono prendendo il tempo di alcune vite oppure di migliaia di anni. Attraverso una vita e l'altra noi abbiamo contribuito a generare le condizioni, interne ed esterne, affinché determinati avvenimenti possano accadere. La liberazione dal samsara e dal karma è raggiunta dopo l'espiazione delle azioni malvagie e grazie al riconoscimento dell'identità dell'anima individuale (atman) e di quella universale (brahman). Il buddismo rifiuta l'esistenza dell'atman, ma la sua concettualizzazione secondo il modello di causa ed effetto della catena delle rinascite è di fatto indistinguibile dalla dottrina indù della trasmigrazione.
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