last update 10/ april / 2002
Quella che segue è la cronaca del percorso seguito per
installare un unità di backup su un server GNU/Linux.
L'intento era quello di dotare gli utenti di un file server
non-NT e di fornire un servizio di backup.
Questo è il primo file server GNU/Linux introdotto nell'
azienda e la scelta della distribuzione è caduta sulla
distribuzione Red Hat solo per ragioni di esperienze
personali.
La scelta dell'unità di backup è stata un poco
atipica in quanto non è stata il risultato di un analisi
tecnica, quanto piuttosto dettata da ragioni di costo, in quanto
abbiamo recuperato un unità che aveva un' altra
destinazione, iniziale, d'uso. In parole povere mi sono trovato a
disposizione una unità HP Colorado 14G IDE interna da
"riciclare".
Altra premessa fondamentale è che il sottoscritto usa
Linux, come utente, da 3 anni circa, ma ha sempre amministrato
reti NT (con tutti i problemi del caso). Molte cose che
andrò a spiegare sono forse scontate per un
professsionista ma sono un esempio di come un neofita può
affrontare un problema e risolverlo.
tar -cvf nomefile /dev/hdd
A questo punto il sottoscritto ha scaricato da internet il
file BAKUP HOW-TO e, male interpretando le istruzioni contenute,
ho confuso la mia unita IDE con una unità floppy (ovvero
una di quellle unità di backup che si collegano in cascata
al floppy disk).
Dopo vari tentativi per l'installazione del modulo ftape, (ovvero
il driver per le unità floppy-tape), è giunta
l'illuminazione: dopo un ennesimo stupidotentativo di scrittura
su /dev/hdd ho eseguito un comando lsmod per vedere se il modulo
ftape veniva caricato in memoria. Al suo posto trovavo un
ide-tape caricato automaticamente.
Nuova ricerca e nuove informazioni: l'errore da me commesso
era evidente non avevo a che fare con un floppy tape ma con un
ide tape.
Una nota in calce alla lista delle unità di backup
supportate su www.redhat.com
recitava quanto segue:
Make sure you load the ide-tape.o module... the tape drive will
then likely appear as /dev/ht0. Do a "ln -s /dev/ht0
/dev/tape"...
Ovvero: "Verificate di aver caricato il modulo ide-tape...
l'unità a nastro a quel punto sarà identificata
come /dev/ht0. Eseguite il comando ln -s /dev/ht0
/dev/tape ...." Dopo aver creato il link soprariportato
vi assicuro che l'operazione:
tar -cvf nomefile /dev/tape
ha fatto il suo dovere.
Per le operazioni di backup è stato poi creato uno
script (copiato di sana pianta dal "Backup how-to"), nel quale
è necessario configurare le righe seguenti:
EMAILTO=<nomeutente@dominio> ovvero il destinatario degli
avvisi
DESTFILE="/dev/tape" ovvero il device dell'unità
BACKUPFILES="/root /etc /home" directories di cui eseguire il
backup
In tale script sono previsti 2 livelli di backup (0 o 1) da
passare come parametro allo script stesso: il livello 0 esegue un
backup completo, il livello uno esegue un backup incrementale
.
Lo script è stato salvato in /usr/local/bin col nome
backup.sh (come suggerito dall'how-to).
Dopo questo è stato "sufficiente" :-) schedulare le
operazioni di backup con cron:
Cron (per i pochi che non lo sanno...tra cui il sottoscritto :-)
) è un comando atto a schedulare dei processi/comandi che
vengono eseguiti in background.
Ovviamente è conveniente che i processi schedulati non
richiedano iterattività da parte dell'operatore altrimenti
si rischia di ritrovarsi una serie di richieste di conferma in
attesa del nostro ritorno dalle ferie.
A questo punto per avere un server funzionante era sufficiente configurare samba , gli utenti, creare le directory condivise e poco altro....