Le basi di una sana alimentazione

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Fabbisogno del corpo umano

I costituenti fondamentali degli alimenti per il corpo umano sono:

1.      Le proteine. Sono il materiale di cui sono costituiti i vari organi del corpo umano (muscoli, ossa, fegato, reni, etc.). Sono composte da aminoacidi e possono essere complete o incomplete a seconda che comprendono tutti o solo una parte di aminoacidi essenziali.

2.      I grassi. Servono a costruire altre parti del corpo, quali ad esempio: grasso sottocutaneo, guaine dei nervi. Possono essere:

·         grassi saturi (di origine animale) e

·         grassi mono-polinsaturi (Oli) di origine vegetale.

3.      I carboidrati. Sono l’energia, il nostro carburante. I carboidrati sono composti da:

à         fruttosio (nella frutta e nel miele)

à         saccarosio (nello zucchero)

à         lattosio (nel latte)

à         amido (nei cereali e nelle patate)

4.      Le vitamine e i minerali. Sono indispensabili per far funzionare l’organismo

Per il metabolismo del corpo umano occorrono anche gli enzimi. Sono proteine semplici o coniugate con vitamine che fanno da catalizzatori di molte reazioni biochimiche dell’organismo. Il fegato è una vera miniera di enzimi. Tutti i processi di scissione, di assorbimento, di costruzione sono resi possibili dagli enzimi.

Proporzioni equilibrate degli alimenti:

Per digerire bene e godere di buona salute, la nostra dieta giornaliera dovrebbe essere composta secondo le seguenti proporzioni:

Þ      60% di verdure, ortaggi e frutta, ricchi di vitamine e minerali

Þ      20% di cereali (pane, paste, pizze, grano, orzo, riso, mais, ecc), ricchi di carboidrati (zuccheri e amidi)

Þ      20% di cibi proteici (legumi, noci, uova, latticini, pesce, carne.

Oggi invece la dieta della maggior parte delle persone è costituita da:

Þ      20% di cereali (grano, orzo, riso, mais, ecc), a base di carboidrati

Þ      20% di verdura e frutta, a base di vitamine e minerali

Þ      60% di legumi, formaggi, pesce, carne, uova.

Infatti mangiamo pochi cereali, poca frutta e verdura, ma troppa carne, formaggi e zuccheri.

Il terreno biologico ottimale

E’ stato verificato che, da un punto di vista del “terreno biologico”, la nostra salute significa avere un pH alcalino. Una dieta troppo ricca di proteine, che superi perciò i 30 grammi giornalieri complessivi (l’equivalente di un piccolo hamburger), richiede un ambiente acido nello stomaco per digerirle. Questa eccessiva acidificazione dovrà essere tamponata prelevando inizialmente sodio dalla riserva alcalina, che dovrà essere mantenuta tramite un’alimentazione prevalentemente costituita da verdura e frutta.

Una volta esaurite le scorte di sodio, l’organismo, sempre a scopo di bilanciare l’eccessiva acidità indotta dalle proteine contenute nella carne, latte, formaggi, utilizza un altro minerale prezioso ed essenziale per il suo metabolismo, il calcio, prelevato all’uopo dallo scheletro, demineralizzando le ossa e predisponendo all’insorgenza di osteoporosi o peggiorandone l’evoluzione nei soggetti più anziani.

Come conseguenza di un elevato tenore di proteine, si verificano una congestione cellulare ed un’intensa putrefazione batterica intestinale che favoriscono l’insorgenza di malattie cronico degenerative quali i reumatismi e dolori articolari.

                          

Intolleranze alimentari

Molte malattie scaturiscono dall’errata alimentazione e potrebbero essere curate senza ricorrere ai farmaci ma semplicemente mangiando i cibi giusti nella combinazione giusta. In fin dei conti, da dove otteniamo i nostri enzimi, ormoni, proteine, vitamine e sali minerali se non dal cibo? La prevenzione e la cura cominciano dunque dalla nostra tavola.

Non tutti gli individui sono uguali, nel senso che non tutti hanno la stessa costituzione.

La medicina ayurvedica, per esempio, che non è soltanto una antica scienza, ma anche una religione e una filosofia, distingue tre costituzioni, diverse fra loro: la vata, la pitta e la kapha, conosciute come tridosha, governate rispettivamente dai cinque elementi fondamentali della natura:

·         Etere e Aria governano vata

·         Acqua e Fuoco governano pitta

·         Terra e Acqua governano kapha.

I tridosha sono il fondamento dell’esistenza psicosomatica dell’uomo. Essi governano tutte le funzioni biologiche, psicologiche e fisiopatologiche del corpo, della mente e della coscienza.

I tridosha sono fra l’altro responsabili del sorgere di spinte naturali e delle preferenze individuali nei cibi. La dieta dovrebbe essere impostata in modo che sia adatta alla costituzione individuale.

Per chi volesse approfondire l’argomento sui tridosha ayurvedici, esistono molti libri in commercio, tra cui uno dal titolo “La cucina Ayurvedica” (Edizione: Il Punto d’incontro).

La medicina occidentale, dopo millenni, ha scoperto le intolleranze alimentari. Meglio tardi che mai!

E’ consigliabile comunque che ognuno si sottoponga periodicamente (almeno ogni anno) ad un test medico di intolleranza alimentare per identificare quei cibi che non sono tollerati dal proprio organismo.

         L’assunzione di cibi non tollerati dal nostro organismo è spesso la causa delle nostre malattie. Escludendo dalla nostra dieta le sostanze non tollerate, il più delle volte riacquistiamo la nostra salute.

Classificazione dei generi alimentari

Per convenienza si sono suddivisi i generi alimentari nelle seguenti categorie:

Ø       Proteine animali (Carne, pesce, latte, formaggio, uova).

Ø       Proteine vegetali (noci, cereali, fagioli secchi, piselli secchi, soia, noccioline, olive, avocado, lievito, noce di cocco, sesamo, ceci,  fave mandorle, pistacchi, arachidi, lenticchie, etc)

Le proteine vengono dette complete quando contengono gli otto aminoacidi essenziali (Lisina, Treosina, Valina, Metionina, Isoleucina, Leucina, Fenilalanina, Triptofano). Tra gli alimenti completi di aminoacidi, figurano: la soia, il lievito, noce di cocco, uova, carne, pesce, formaggi, sesamo, girasole, noci, ceci, fagioli, fave, lenticchie, pisello secco, mandorle, noci di cocco, pistacchi, arachidi, fava secca, ecc.

Ø       Amidi (cereali, fagioli secchi, piselli secchi, patate, castagne, noccioline, banana, zucca, radici di caladium, topinambur, carote, cavolfiore, barbabietole, ecc)

Ø       Zuccheri (Zucchero scuro, zucchero bianco, sciroppo di acero, sciroppo di canna, miele, ecc)

Ø       Frutta dolce (Banana, datteri, fichi, uva passa, moscato, prugne, cachi, mango, papaya, ciliegia, pere secche, ecc)

Ø       Frutta acida (Arancio, pompelmo, ananas, melagrana, pomodoro, limone, limetta, mele renette, uva aspra, pesca, prugne aspre, ecc.

Ø       Frutta semi-acida (Fichi secchi, pesche dolci, mirtilli, pere, visciole, mele dolci, albicocche, prugne dolci, ecc.

Ø       Meloni (Anguria, melone d’inverno, noce moscata, cantalupo, ecc).

Ø       Grassi e Oli (Olio di oliva, olio di soia, olio di semi di girasole, olio di sesamo, sostituti del burro, noce americana, burro, panna, olio di nocelline, olio di mais, sego, noci in genere, carni grasse, olio di semi di cotone, avocado, ecc)

Ø       Verdure (Lattuga, sedano, indivia, cicoria, cavolo, cavolfiore, broccoli, broccoletti di Bruxelles, ravizzone, spinaci, cardi, ibisco, cetriolo, acetosa, primula, cavolo cinese, aglio cipollino, senape, romici, rapa, cavolo verde, verbasco, colza, mais verde, melanzane, carduccio, prezzemolo, soffione, rabarbaro, crescione, cipolla, scalogno, porro, aglio, zucchine, scarola, barbabietole verdi, cime di rapa, germogli di bambù, broccoli, peperoni dolci, ortica, ecc).

Combinazioni alimentari

La maggior parte della gente nei paesi occidentali è abituata a mangiare diversi cibi, nello stesso pasto, che sono biologicamente incompatibili fra loro. Per esempio: primo piatto di pasta asciutta al ragù e secondo piatto di carne o pesce; segue poi la frutta e magari anche il dolce e infine un buon caffè. Il tutto poi innaffiato da vino o addirittura da bevande industriali (tipo coca cola, aranciata, ecc) spesso ghiacciate. Inoltre solitamente si mangiano in eccesso cibi proteici, mentre si mangia poca frutta e verdura che sono ricche di vitamine e sali minerali. Infine si preferiscono alimenti raffinati e/o preconfezionati che sono dei veri e propri veleni per il nostro organismo.

La Dietologia Eubiotica, risolve le carenze ed eccessi di cui sopra, essendo fondata su tre principi fondamentali:

 

In pratica, per ottenere una digestione ottimale, bisogna evitare di mescolare nello stesso pasto:

Cereali integrali         con    carne o pesce o salumi (prosciutto)
Cereali integrali         con    zuccheri di un dessert
Verdura (legumi)       con    latte
Pesce o carni             con    formaggi o latte o legumi
Pesce o carni            con    zucchero o burro o panna o uova
Pesce o carni               con    cereali (va bene un po’ di pane
Patate                          con    cereali o pane o castagne
Castagne                     con    cereali o pane o patate

Formaggi                     con    carne o pesce o uova o salumi       

                                                (prosciutto)

Legumi                         con    carne o pesce o uova o formaggi
Uova                             con    carne o pesce o salumi
Salumi                          con    cereali o formaggi o altre carni

Perché è consigliabile fare un pasto semplice, cioè con il minor numero di alimenti diversi in un pasto?

Ogni gruppo di alimenti ha particolarità digestive sue proprie, spesso opposte e che richiedono tempi digestivi diversi; mescolare troppi cibi, sulla base della consuetudine e del gusto, non è opportuno agli effetti di una buona digestione e assimilazione. Taluni alimenti poi, come le uova, il latte, i fagioli, la frutta secca, sono già complessi di per sé, in quanto ricchi di lipidi, protidi e glucidi. Altri, come i grassi, hanno una digestione lenta, altri ancora, come gli zuccheri semplici della frutta, vengono digeriti direttamente nell’intestino.

Pertanto i piatti semplici e i pasti semplici sono più indicati per tutti gli organismi, per i bambini e per gli anziani, per chi ha problemi digestivi, per chi vuole dimagrire.

Combinazioni alimentari compatibili:

Ø       La frutta va mangiata, fresca e cruda, sempre lontano dai pasti (almeno due ore) e preferibilmente la mattina a colazione o a merenda. Possibilmente non mangiare insieme frutta dolce e frutta amara. La combinazione tra Frutta dolce e semi-amara è passabile. Non mangiare frutta tra due pasti, quando lo stomaco è ancora impegnato a digerire il pasto precedente.

Ø       Il pane integrale se a lievitazione naturale può accompagnare tutti gli alimenti quando la digestione è buona; in presenza di insufficienza digestiva preferire il pane tostato. Il pane può accompagnare tutti gli alimenti (salvo diversa indicazione) eccetto patate, castagne, banane.

Ø       Le combinazioni tra amidacei e frutta acida o semi acida dovrebbero essere evitate in quanto queste ultime distruggono la ptialina della saliva, che serve a digerire gli amidi.

Ø       Le combinazioni tra proteine animali e amidacei (carne e pasta e/o pane) sono da evitare, in quanto le proteine necessitano di un ambiente gastrico acido, mentre gli amidacei di un ambiente alcalino. Perciò la digestione degli amidi viene interrotta per favore quella delle proteine.

Ø       Le combinazioni tra proteine vegetali (legumi) e amidacei (cereali) non sempre vanno bene. Lo stomaco dell’uomo è adatto a digerire le combinazioni naturali, come ad esempio i cereali, che sono una combinazione tra amidi e proteine; non può però essere adattato a due cibi diversi, come ad esempio pane e formaggio.

Ø       Le combinazioni tra verdure e frutta sono in generale da evitare.

Ø       La verdura e gli ortaggi vanno mangiati prevalentemente crudi come antipasto e possono essere abbinati ai carboidrati o alle proteine. I germogli devono essere presenti sulla nostra tavola almeno due volte alla settimana. La verdura cotta può accompagnare gli altri piatti.

Ø       Le combinazioni tra proteine diverse (latte e uova, uova e carne, carne e formaggio, carne e noci, formaggio e noci, latte e noci, ecc) sono da evitare.

Ø       Le combinazioni tra sostanze acide e proteine (Es: frutta acida e carne) sono da evitare.

Ø       Le combinazioni tra grassi e proteine sono da evitare, poiché i grassi esercitano un effetto dannoso sulla secrezione gastrica. Perciò panna, burro, oli, salse, carni grasse, ecc, non dovrebbero essere consumati insieme a: noci, formaggio, uova, carne.

Ø       Le combinazioni tra proteine e zuccheri sono da evitare, in quanto questi ultimi fermentando ostacolano la digestione delle proteine.

Ø       Le combinazioni tra amidi e zuccheri sono da evitare. Gli zuccheri con gli amidi provocano la fermentazione.

Ø       Non abbinare mai le proteine animali con quelle vegetali (es: lenticchie e cotechino).

Ø       Il latte va consumato da solo o, tutt’al più con frutta acida.

Ø       L’acqua deve essere naturale e non gassata. Non usare sempre la stessa acqua minerale, a meno che non abbia un residuo fisso inferiore a 50. Il bere a tavola diluisce i succhi gastrici e non facilita la digestione, tanto più quando si ricorre a bevande industriali gassate e con additivi chimici. La bevanda per eccellenza è l’acqua vitalizzata o l’acqua minerale non gassata di cui non si dovrebbe superare un bicchiere durante il pasto e mai fredda di frigorifero. Anche il vino, se non sussistono controindicazioni precise, va bene ma solo in piccole quantità (non superare comunque un bicchiere a pasto) ed è meglio indicato con il piatto carneo o con il pesce. A fine pasto può essere consigliato talvolta, ma non abitualmente, un infuso di erbe digestive o un caffè d’orzo o di altro cereale o un thè leggero (kukicha, thè di tre anni); tuttavia quando si mangia con calma e si ingerisce una normale quantità di verdure, si sopporta in genere anche la quantità necessaria di liquidi.

Ø       I meloni vanno consumati da soli.

Ø       I dessert (dolci) non devono essere consumati! Se proprio ci teniamo, dovremmo consumarli da soli, lontano dai pasti.

 

 Regole alimentari

REGOLA N° 1. Mangiare solo quando si ha fame. Non confondere la fame con la ghiottoneria. La fame è “una sensazione che fa si che la persona abbia voglia di mangiare”. La fame viene segnalata dallo stomaco. La ghiottoneria è “una sensazione del palato che fa si che una persona voglia mangiare un cibo “particolare”. La fame e il gusto dovrebbero guidare la persona nel mangiare. La fame ci dice che il nostro organismo ha bisogno di cibo; il gusto ci dice di quale cibo in quel momento abbiamo bisogno.

REGOLA N° 2. Mangiare solo se si è liberi da stress emotivi. Quando si mangia si dovrebbe essere calmi, rilassati, senza preoccupazioni, senza fretta e in uno stato gioioso. Non mangiare mai quando si è malati, stanchi, doloranti, arrabbiati, frustrati e sconvolti.

Mangiate con cuore riconoscente e con mente attenta a quello che state facendo. Non parlate mangiando; fate una sola cosa per volta.

         Era abitudine presso gli Antichi concentrarsi sul cibo, recitare qualche aforisma edificante e adatto, e riflettere sul suo senso durante il pasto. In questo modo, gli organi ricevevano quel cibo intelligentemente e si predisponevano ad assimilarlo, e allora bastava poco per soddisfare i bisogni del corpo.

         Lo stato d’animo col quale consumiamo un pasto ha una grande importanza. Un uomo dal pensiero profondo, una mente capace di concentrarsi si accontenta di poco e preferisce la semplicità; l’azione del pensiero lo nutre colla generazione dei fluidi elettrici.

REGOLA N° 3. Non bere acqua durante i pasti. Possiamo bere a pranzo un bicchiere di vino rosso che fa bene, ma sorseggiandolo. Possiamo bere lontano dai pasti. Molta acqua l’assumiamo già attraverso i cibi crudi: insalata, frutta, brodi, ortaggi, zuppe, latte, etc. Troppi liquidi dilatano lo stomaco e diluiscono i succhi gastrici (che sono essenziali alla digestione) e gli elementi nutritivi. Lontano dai pasti possiamo bere , secondo la sete, acqua sorgiva, infusi di erbe al miele, tisane, tè leggeri, frullati di frutta, etc.

REGOLA N° 4. Mangiare solo i cibi che vanno d’accordo con i propri gusti. Se il cibo non sembra buono allora è meglio non mangiarlo, in quanto i succhi gastrici non si attiverebbero. Dovremmo riscoprire il nostro gusto che ci guida in modo infallibile nella scelta dei cibi di cui abbiamo bisogno, e nel rifiuto di quelli non tollerati dal nostro organismo.

REGOLA N° 5. Mangiare solo cibi naturali biologici (che sono stati elencati sotto il capitolo delle vitamine e sali minerali) a base di: frutta fresca di stagione e frutta secca, verdure e ortaggi, cereali, legumi, semi, latte, formaggi e uova. Dare molto spazio ai cibi crudi (frutta, verdure e ortaggi) e soprattutto ai germogli di semi (di grano, di soia, alfa-alfa, di sesamo, ecc), molto nutrienti e ricchi di prana, da inserire nelle insalate. I germogli si possono produrre in casa usando il germogliatore che si trova in commercio, nei negozi che vendono prodotti biologici.

REGOLA N° 6. Ridurre di molto il consumo di cibi animali. Abbiamo già trattato ampiamente della carne. E’ bene ridurne il consumo gradualmente senza forzare, ma prendendo sempre più coscienza dei cibi naturali. Si potrebbe con moderazione consumare ogni tanto il pesce fresco o surgelato. Mangiare carne solo in casi eccezionali, quando fa molto freddo o in caso di carestia.

REGOLA N° 7. Masticare i cibi coscientemente. Masticare a lungo il boccone prima di ingoiarlo. Così si facilità la digestione la quale inizia in bocca. Non introdurre altro cibo in bocca finché non si è ingoiato completamente il precedente boccone.

REGOLA N° 8. Aromatizzare e condire ogni pietanza con olio crudo di oliva o con olio di semi di girasole, spremuti a freddo. Per rendere l’insalata più gustosa e più nutriente, aggiungere germe di grano, semi di girasole e di sesamo, scaglie di lievito di birra. Salare con moderazione solo con sale marino naturale, con gomasio, o con sale alle erbe aromatiche.

REGOLA N° 9. Non alimentarsi in eccesso e non sottoalimentarsi. Mangiare quanto basta al fabbisogno energetico dell'organismo. Se mangiamo più di quanto consumiamo, ingrassiamo; se mangiamo meno di quanto consumiamo, dimagriamo. Comunque è preferibile mangiare di meno piuttosto che mangiare troppo.

REGOLA N° 10. Mangiare ad intervalli regolari (almeno 4-5 ore tra pranzo e cena), per dare il tempo necessario a digerire il pasto precedente.

REGOLA N° 11. Mangiare i cibi a temperatura ambiente, né troppo caldi (perché distruggono le cellule), né troppo freddi,(perché inibiscono la digestione).

REGOLA N° 12. Mangiare per lo meno l’80% di cibo che nelle reazioni metaboliche è alcalino. Tutta la, carne ed i cibi cotti provocano reazione acida, come pure le noci ed i legumi. Ma, se vengono mangiati dopo un’abbondante insalata, l’acido scomparirà.

REGOLA N° 13. Mangiare consapevolmente in silenzio per meglio apprezzare i cibi e ringraziare per l’abbondanza che ci viene data. Purtroppo mangiare con la TV accesa è deleterio in quanto il mangiare non è più un rito sacro che dovrebbe assorbire tutta la nostra attenzione, ma diventa un’attività automatica, meccanica. Diventiamo così dei robot che ingurgitano cibo giusto per riempire lo stomaco, mentre la nostra coscienza sta in quelle scene che vediamo alla TV (il più delle volte riguardano notizie cattive) e che magari innescano delle forti emozioni che influiscono negativamente la nostra digestione. Inoltre, (specialmente sul lavoro) mangiamo in fretta perché ci sembra che il mangiare sia una perdita di tempo. La cosa migliore sarebbe di non avere la televisione accesa mentre si mangia; questo consentirebbe anche di mangiare più rilassati e magari di intavolare un pacato e utile colloquio con i nostri familiari con i quali abbiamo perso la comunicazione.

REGOLA N° 14. Possibilmente riposare dopo il pasto almeno per una mezz’ora.

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