Il cancro visto alla luce della 

"Nuova Medicina" del Dr. Hamer

 

INDICE

3/12/2002

 

Il dott. Ryke Geerd Hamer è nato in Germania nel 1935.

Laureato all'Università di Tubinger, dopo diversi anni di attività in cliniche universitarie, conseguì la specializzazione in medicina interna, occupandosi quale primario in ginecologia di molti malati di cancro. Osteggiato da molti ambienti della medicina ufficiale, a causa delle sue posizioni eretiche, ha visto confermate le sue ipotesi da altre prestigiose istituzioni. 

Il Dr. Hamer ha sviluppato la teoria della "Nuova Medicina" a seguito di un cancro ai testicoli a causa della morte improvvisa del figlio Dirk.

Oggi in Spagna la "nuova medicina" è ufficialmente accettata e praticata a livello ospedaliero.

Secondo la Nuova Medicina, la malattia ha due fasi, le due facce della stessa patologia un tempo catalogate come malattie calde e fredde. Hamer ha dimostrato che la malattia si esprime quasi contemporaneamente su tre livelli: psiche, cervello e organo. Con la Nuova Medicina il tasso di sopravvivenza a patologie gravi come il cancro è del 98%, ossia, secondo Hamer, la stessa percentuale di chi muore oggi trattato con chemioterapia.

La Triade

La Nuova Medicina di Hamer si basa sul concetto della Triade, costituita da:

La Psiche (o mente), sistema integrale di tutte le funzioni di tipo comportamentale e conflittuale. Essa equivale al programmatore 

Il Cervello che sovrintende a tutte le funzioni comportamentali e conflittuali, nel senso che attua i programmi (forme-pensiero) della mente (programmatore). Esso equivale al computer 

L’Organo, la somma di tutti i risultati delle operazioni effettuate dal computer (cervello), programmato dalla psiche (mente).Esso equivale alla macchina o hardware. 

Secondo Hamer ci si ammala solo quando si verificano contemporaneamente tre condizioni:

la presenza di un conflitto (psicologico, biologico, ecc) acuto e drammatico;

l’isolamento dell’individuo nel suo conflitto;

la sorpresa dell’evento che coglie impreparati.

Queste tre condizioni prendono il nome di DHS (Sindrome di Dirk Hammer), dal nome del figlio ucciso. La Sindrome di Hamer (DHS) genera un focolaio nel cervello chiamato focolaio di Hamer.

Si può dire senza smentita che, fino a ieri, la medicina classica si era concentrata quasi esclusivamente sugli organi. Pertanto, se un organo avesse smesso dì funzionare normalmente, se ne sarebbero cercate le cause in un eventuale guasto meccanico, o in un infezione virale o batterica, o in un'allergia, un'ipersensibilità dell'organismo a una sostanza estranea. A nessuno sarebbe venuta l'idea di cercare le cause del guasto meccanico nel computer, vale a dire nel cervello, o meglio, nella psiche (Mente).

Se il programmatore commette degli errori di programmazione, cioè se la mente pensa in modo negativo e conflittuale, il cervello esegue il programma negativo della mente e conseguentemente lo scarica sul corpo per segnalare all’essere umano che sta andando fuori rotta, nel suo modo di pensare e nei suoi atteggiamenti.

Certo, riguardo le relazioni tra la psiche e il cancro, oggi si citano volentieri i nomi di ricercatori che avrebbero scoperto, o, per lo meno, ammesso l'ipotesi di relazione di causa‑effetto tra il cancro e lo stress, di grandi dispiaceri o di conflitti. Appariva assolutamente stravagante e fantasioso affermare che la guarigione psichica del conflitto, la “conflittolisi" permetterebbe di fermare l'avanzamento di un cancro e di incapsularlo, persino nel caso di un epitelioma, di provocare la scomparsa di un tumore, la sua evacuazione completa dall'organismo.

Non è che sia difficile o complesso, costoso o pericoloso provare quanto enuncia la legge ferrea del cancro, dimostrare il fondamento scientifico di questa legge sulla genesi del cancro. Ciò che è scandaloso è che si debba evitare e impedire a qualunque prezzo, costi quel che costi, che questa prova venga effettuata e riconosciuta ufficialmente, per via delle enormi conseguenze che tale riconoscimento provocherebbe in tutti i campi.

Basterebbe infatti verificare se un certo numero di pazienti, il cui cancro al collo dell'utero sia stato diagnosticato da un servizio ginecologico, presentino un focolaio di Hamer localizzato in un area temporo-parietale del cervello.

Per procedere con sicurezza si selezionino per primi dei pazienti con un conflitto di tipo sessuale risolto e, conseguentemente, con le mani calde. Sulla loro TAC cerebrale il focolaio di Hamer deve essere circondato da un edema perifocale ben evidente. E se si vuole essere assolutamente sicuri del lato, dell'emisfero del cervello, bisogna selezionare soltanto le destrimani, in quanto, in caso di conflitto sessuale, le mancine hanno il focolaio di Hamer in un'area temporo-parietale dell'emisfero destro. La procedura di verifica non richiederà che poche ore. 

La nuova medicina, che è basata sui comportamenti e i conflitti biologici, fissa delle norme inedite. Lontana dall'essere inumana, in quanto fondata sulla biologia, essa fa tabula rasa di quella medicina brutale, senz'anima. Nessuno ha niente da perdere con l'eliminazione di un errore.

Invece che orientarsi in funzione delle norme biologiche, quanti da dietro le quinte decidono come debba funzionare la nostra società dei consumi, si ispirano a ben altri interessi. E’ ben evidente, infatti, che una famiglia, in particolare una famiglia numerosa come quella programmata dal nostro cervello‑computer, si manipola meno facilmente che una folla di persone isolate. Un'anziana sistemata in una casa di riposo praticamente isolata dalla sua famiglia, che nella sua cameretta "consuma" quanto basterebbe a una giovane coppia di sposi, è il tipo di animale gregario che si presta in modo ideale alla manipolazione. Un tempo, l'anziano, sistemato fra le quattro mura della sua cameretta, sarebbe stato utile e prezioso per i suoi figli e nipoti come patriarca e consigliere esperto e saggio della famiglia.

Questo anziano, a disagio nel suo ruolo di pensionato e immobilizzato da conflitti ad hoc, viene curato dalla medicina tradizionale sotto forma sedativa, viene cioè imbottito di tranquillanti, di modo che dia meno fastidio possibile. In realtà si reprime il corretto funzionamento di quel computer che è il suo cervello.

La medicina classica, che per molti pazienti non è altro che una medicina brutale, lavora davvero a dispetto del buon senso. Si potrebbero chiudere tranquillamente 2/3 dei centri chirurgici, dal momento che è assolutamente superfluo estirpare quei piccoli rigonfiamenti o sporgenze a forma di nodo chiamati noduli, e lo è ancora di più pulire tutto intorno "tagliando dal vivo". Ma per riparare il cervello computer del nostro organismo, bisognerebbe sapere non soltanto quale fusibile si sia bruciato nel corto circuito, ma soprattutto perché esso sia saltato.

Ed eccoci alla questione principale: quale programma scegliere per l'avvenire del nostro organismo?

Il programma ideale è, evidentemente, il programma biologico del nostro computer cerebrale. Facciamo l'esempio di un bambino che, nell'oscurità della sua camera, alle 11 di sera ha una crisi di nictofobia ‑ paura morbosa della notte. I suoi genitori sono usciti, è figlio unico, cosa normale oggigiorno, e, non avendo fratelli e sorelle per rassicurarlo, questa crisi di terrore lo segnerà forse per tutta la vita. Che terapia propone la medicina classica? Naturalmente un sedativo. Un caso del genere non è assolutamente previsto dal nostro cervello come modello di comportamento. Nel nostro passato millenario una madre non si sarebbe allontanata da suo figlio e, normalmente, ci sarebbero stati abbastanza fratelli e sorelle presso cui rannicchiarsi in caso di incubo nel corso della notte. Per la programmazione psico-cerebrale di un figlio unico dei nostri tempi probabilmente la natura avrebbe bisogno di milioni di anni.

E’ verosimile che quasi tutte le malattie dipendano dal nostro computer cerebrale, ivi comprese le malattie infettive. Dobbiamo imparare a situare tutte le cose in un'altra prospettiva. Siamo costernati nel vedere quanto ci ha portato questa civiltà. Più siamo ricchi e più l'esperienza di vita regredisce (negli ospizi e nelle case di riposo), le nostre donne fanno meno figli o addirittura nessun figlio e le famiglie si disgregano contro il nostro codice biologico.

Quello che si vuole illustrare con questi esempi è che non possiamo manipolare arbitrariamente le "strutture sociali" rifiutandoci al tempo stesso di risolvere dei conflitti che ne derivano necessariamente. Il fatto è che esiste un codice assimilato dal nostro cervello di cui bisogna tener conto. Dovendo regolare il nostro comportamento in base a questo codice, su questo programma, apriamo la porta a ogni sorta di conflitto, e in definitiva a un circolo vizioso. Bisogna notare che questo programma biologico comporta anch'esso dei conflitti sia voluti che previsti. Il giovane cervo che disputa il suo territorio con un capo anziano, gli infligge un conflitto di territorio che è biologicamente voluto, e persino necessario. Quando una società produce una razza di cervi effeminati, di "deboli", che non manifestano più alcun interesse per la conquista e la difesa del loro territorio, si provoca la distorsione di un ordine, presente sia nel cosmo che nel nostro organismo.

La nuova medicina constata, prima di tutto, che nel nostro programma tutto si svolge come in un computer moderno, salvo che è ben più grandioso per il fatto che gran parte delle altre specie animali e vegetali vi sono integrate. Pensiamo ai colibacilli del nostro intestino, a tutti i batteri che fino a oggi si è imparato a considerare come nemici, senza che lo siano assolutamente. Agli insetti, pulci, cimici, mosche etc. che ci accompagnano fedelmente da milioni di anni, prima di venir sterminati dagli insetticidi. Un ristretto numero tra i nostri contemporanei forse comincia a rendersi conto del prezzo che bisognerà pagare al "progresso".

E’ questo codice arcaico, che non ha fatto in tempo ad adattarsi al "progresso" che determina i nostri conflitti e le nostre malattie. Ciò è particolarmente evidente per quanto riguarda il cancro, di cui fino a oggi non si vedeva che un disordine inestricabile seminato da delle cellule diventate anarchiche. Nulla di tutto ciò è vero. In tutta la medicina non vi è nulla di più logico e coerente, di più grandioso del cancro. Certo, fintanto che lo si considerava a livello soltanto dell'organo non si riusciva a decifrare il sistema. Quello che la medicina classica ha tanta difficoltà a comprendere è quanto occorre per ripensare la medicina da cima a fondo.

Non è sufficiente "completare" con la legge ferrea del cancro quanto appreso fino a oggi: bisogna mettersi in testa che tutto quanto si è imparato finora è sbagliato.

A ben vedere fino a oggi sono esistiti soltanto due tipi di medici: da una parte i dottori‑guaritori della foresta vergine o altre località sparse nel mondo, che, oltre ai loro metodi curativi naturali e alla loro conoscenza delle piante medicinali, hanno valutato la correlazione tra lo psichismo e le malattie. Dall'altra i custodi della medicina classica, per i quali l'uomo è praticamente costituito da un agglomerato di proteine, perturbate dallo psichismo del paziente che, pertanto, bisogna immobilizzare: si tratta della cosiddetta "sedazione" medica. Quegli stregoni della foresta vergine, che giudichiamo con aria di sufficienza, erano dei dottori ben più intelligenti. Mancava loro soltanto un sistema per stabile, un legame coerente tra le cose.

Quello che seduce nel sistema Psiche - Cervello - Organo è che si tratta di un sistema sovradeterminato. Infatti è sufficiente conoscere uno solo dei tra piani per conoscerli tutti e tre.

La visita medica di un paziente secondo Hamer consiste in gran parte nell'analisi della TAC basale dell'encefalo. A partire da questa TAC si possono trarre delle conclusioni molto precise sui fenomeni psichici, vedere la natura del conflitto, lo stadio in cui si trova attualmente, la durata e la sua intensità.

Una volta in possesso di un certo numero di informazioni di base, del tipo: sesso maschile o femminile, destrimano o mancino, giovane o anziano, sono davvero in grado di dedurre, a partire dalla conoscenza esatta di uno dei tre livelli, la condizione degli altri due.

Asteniamoci da considerare la legge ferrea del cancro come un gioco intellettuale. Abbiamo di fronte esseri viventi con l'animo malato per un conflitto che può sembrare banale o persino futile e ridicolo ad altri, ma la cui importanza per i pazienti è tale che rischiano di soccombere. Per ricevere le confidenze dei malati bisogna avere un cuore, esperienza e molto buon senso, ma anche la capacità di vedere l'essere umano come facente parte del regno animale. Per la maggior parte del tempo della nostra vita, senza saperlo, ci comportiamo come gli animali. Nessuno si fa domande sul conflitto di territorio dell'uomo. Ciononostante la maggior parte degli uomini muoiono proprio a causa di tale conflitto, l'infarto del miocardio. In fondo, la maggioranza del nostro agire incosciente si svolge nel quadro di questi modelli biologici di comportamento. Ecco perché la Nuova Medicina ha innescato la più formidabile rivoluzione medica e sociale a memoria d'uomo.

Uomo e animale: evoluzione biologica a confronto

Quello che manca all'animale è che qualcuno possa aiutarlo a identificare il suo conflitto e a non ricaderci in futuro. Solitamente l’animale e costretto a patire il suo conflitto fino a quanto non riesce a risolverlo concretamente, altrimenti muore di cancro per un conflitto irrisolto.

Abbiamo già visto che, in natura, il cancro non è un errore di direzione, una svista, una perdita di controllo di una cellula improvvisamente impazzita, bensì ha le sue ragioni di esistere e si iscrive come un elemento indispensabile nel piano generale della natura. Se osserviamo con attenzione quanto succede in natura, constatiamo che allo stadio originale, vale a dire nella natura non manipolata dall'uomo, gli animali devono apportare una soluzione reale e concreta ai conflitti generati da una sindrome DHS, e dunque al loro cancro.

La perdita di uno o più piccoli, di un territorio, non può risolversi con un metodo psicoterapeutico, bensì con una soluzione reale e concreta. Notiamo tuttavia che negli animali superiori intravediamo già un blocco culturale nella gestione del conflitto. Pensiamo, in particolare, ai riti funebri degli elefanti. Si tratterebbe di un tentativo di attenuare o risolvere i conflitti dovuti alla perdita. Per dei giorni interi gli elefanti si radunano intorno al compagno scomparso; non è forse quello che facciamo noi ai nostri funerali?

A prescindere da questi "rimedi rituali o culturali" dei mammiferi superiori, in generale è necessario che l'animale superi per conto proprio il suo cancro. D'altronde, spesso, si tratta di un test di qualità o di qualificazione: se l'animale fallisce, non esce vincitore da questo test, allora è necessario che muoia.

Ecco perché, in generale, occorre che la terapia per il conflitto biologico sia una soluzione reale e concreta del conflitto: esso può consistere nel ripristino della condizione precedente o in un'alternativa praticabile. Così, o il vecchio cervo recupera il suo territorio, oppure si impadronisce, a sua volta, di un altro territorio, dopo averne estromesso il proprietario. Una cagna a cui sia stato portato via il cucciolo risolverà il suo conflitto sia strappando il suo piccolo al ladro predatore, sia proteggendo gli altri cuccioli, sia restando incinta di una nuova cucciolata. Questa è una cosa che riscontriamo continuamente. Fino a quando genera cuccioli, normalmente non ci sono conflitti e dunque neppure attività conflittuali, riscontrabili nel cervello. Una volta che la femmina figlia, il conflitto si risolve automaticamente.

Siccome, a differenza degli umani, gli animali vivono normalmente il loro ritmo naturale, la perdita di un piccolo, per esempio, è già programmata come "normale", così come la soluzione di questo conflitto normale è programmata nella cucciolata successiva.

Quando affermiamo che l'uomo e i mammiferi subiscono il cancro nello stesso modo, molti ammettono che il cancro sia simile o comparabile a livello organico. Parimenti c'è somiglianza a livello cerebrale, in quanto in un'area specifica del cervello dell'animale si trova un focolaio di Hamer simile o comparabile a quello umano. Se dunque questi due livelli organico e cerebrale sono simili o comparabili, tutto porta a credere che anche a livello psichico siano simili, o almeno comparabili.

Quando si dice che l'animale ha sviluppato un conflitto, si fa un'affermazione accettabile. Quando si sostiene che l'animale è inappetente come l'uomo, insonne come l'uomo, in fase di simpaticotonia come l'uomo, al limiti lo si accetta. Ma se si arriva ad affermare che l'animale è ossessionato da un conflitto biologico, che ci pensa giorno e notte, che nel suo sonno lo sogna, si solleva una protesta generale. Perché? Perché si tratta, diciamo, di attributi del pensiero, privilegio dell'uomo. E’ falso. Nell'uomo e nell'animale esiste parallelismo nell'evoluzione del conflitto sui tre piani psichico, cerebrale e organico.

 

Tipo di Cancro l'uomo l'animale

Cancro al seno

Conflitto madre-figlio:

figlio infortunato

Conflitto dei nido:

la vacca perde il vitello

Cancro ulcerativo del fegato

(necrosi rete biliare)

Conflitto di rancore:

generalmente conflitto con un familiare per questione di soldi.

Conflitto di cibo e territorio: il cane piccolo mangia i pezzi migliori riservati al capo.

Cancro coronario-bronchiale

Conflitto di territorio: perdita del lavoro, moglie o fidanzata rubata da un altro.

Cervo anziano espulso da una giovane cerbiatta cge evade da un territorio.

Cancro al collo uterino

Conflitto sessuale femminile: 

conflitto di frustrazione sessuale. Marito colto in fragrante tradimento: la rivale può rimanere incinta e io no.

Una cagna in calore è tenuta sempre lontana dai maschi, non ha diritto ad avere dei piccoli.

 

Cancro ai testicoli

Conflitto di perdita: un padre perde suo figlio, un giovane il suo amico.

Un cane perde il suo padrone o i suoi compagni di gioco.

 

Cancro al retto - cancro alla vescica

Conflitto di delimitazione del territorio: un paziente si sente dire: "Tu ignori chi è tuo padre!".  (caso del retto). La figlia sposata ha cattiva reputazione (caso della vescica)

Il cervo del territorio vicino viola costantemente la linea di demarcazione.

 

 

 

Cancro alle ossa

(fase di guarigione - leucemia)

Conflitto di svalutazione di sé:

un impiegato non ha promozioni, uno studente viene bocciato, un malato apprende che ha il cancro.

Sorcio affumicato in laboratorio; un gatto fa la guardia davanti alla tana dei topi: il topo è costretto a passarci davanti.

 

Cancro polmonare

Conflitto di paura: diagnosi-prognosi brutale: "avete il cancro. Non avete alcuna chance di cavarvela!".

 

Un cane non può camminare per un certo tempo, un cervo perde le sue corna in combattimento, la difesa di un elefante viene mutilata.

 

Certo esistono delle differenze per quello che riguarda l'intensità del conflitto ma ci riferiamo comunque a un prototipo arcaico comune.

E’ quello che è stato illustrato nello schema qui sopra, costruito in funzione dei diversi tipi di conflitto arcaico.

La vita è un sistema binario

Come ogni mammifero, l'uomo ha:

• un cervello antico (tronco cerebrale e cervelletto);

• un cervello recente o telencefalo (2 emisferi).

Il cervello umano ha una duplice vascolarizzazione

arteriosa:

• le arterie vertebrali bilaterali (cervello antico);

• le carotidi interne bilaterali (2 emisferi).

L’uomo ha una duplice innervazione motrice:

• l'innervazione motrice vegetativa (peristaltica) attraverso il cervello antico (viscero-motricità);

• l'innervazione motrice centrale dei muscoli striati attraverso il cervelletto recente (somato-motricità).

L’uomo ha una duplice innervazione sensibile:

• sensibilità vegetativa (intestino etc.) attraverso il tronco cerebrale; dermica grossolana, attraverso il cervelletto, entrambe attraverso il cervello antico;

• l'innervazione sensibile centrale (sensibilità della pelle e della muscolatura striata) attraverso il cervello recente.

L'uomo ha una duplice innervazione vegetativa antagonista:

·        la parasimapticotonica o vagotonica, cervello antico; 

·        l'innervazione simpaticotonica attraverso il cervello recente in particolare tramite il diencefalo.

L’uomo ha due vite;

• una vita del cervello antico;

• una vita del cervello recente.

Questa differenziazione dell'uomo in base alle due diverse parti del suo cervello ha delle ragioni ontogenetiche e si spiega soltanto in questo modo.

All'origine non vi era che il cervello antico, che bastava largamente per un modo di vita primitivo. Il cancro esiste soltanto da quando c'è la simpaticotonia, e quest'ultima esiste da quando esiste il diencefalo, che controlla la simpaticotonia. Questo sistema comprende: il talamo e l'ipotalamo, l'ipofisi, la ghiandola tiroidea, le isole del pancreas, le capsule surrenali e la catena simpatica laterovertebrale.

La domanda frequente, quali sono gli anelli della catena simpatica, perché la neurifisi, la ghiandola tiroidea, l'organo insulare del pancreas, le capsule surrenali (corteccia e zona midollare surrenale) e la catena simpatica laterovertebrale non sviluppano cancri, per quanto, per esempio, le cellule insulari alfa del pancreas, in seguito a un conflitto con focolaio di Hamer nell'ipotalamo, comportino una disfunzione con mobilizzazione deficiente del glicogeno del fegato comportante uno choc ipoglicemico o uno stato di pre‑choc, tuttavia senza proliferazione di cellule.

E stata fatta la stessa osservazione per il diabete mellito che viene provocato da un conflitto di ripugnanza con focolaio corrispondente all'ipotalamo e disfunzione delle cellule insulari beta del pancreas, con deficienza di produzione di insulina, senza tuttavia comportare una proliferazione delle cellule insulari beta, ma soltanto un'alterazione.

Succede lo stesso per la ghiandola della tiroide (noduli freddi) e le capsule surrenali.

Si può suddividere l'antropogenesi, o evoluzione dell'uomo (e dei mammiferi) in tre fasi:

1. l'antichità: sviluppo fino al tronco cerebrale, fino al mesencefalo, senza il      cervelletto;

2. il medio evo: sviluppo del cervelletto e dei mammiferi;

3. la modernità: sviluppo del diencefalo e del telencefalo;

4. il futuro?

Certo, si può vivere per un certo periodo di tempo senza cervello, vale a dire con un collasso della circolazione sanguigna intra‑emisferica, ma non in assenza di tronco cerebrale.

La vita che chiamiamo vita cosciente, è la vita del nostro cervello moderno, del nostro telencefalo. Ma la nostra vita biologica è la vita del nostro addome e dei suoi organi, tra i quali figurano anche le tonsille, gli alveoli polmonari e l'orecchio medio, è la "conditio sine qua non". Senza questa base la vita non è possibile, né sul piano psichico, né sul piano cerebrale, né sul piano organico.

La malattia e le cinque leggi biologiche

Le cinque leggi biologiche su cui si fonda la Nuova Medicina ci mostrano i criteri secondo i quali ogni malattia si genera e si sviluppa contemporaneamente ai tre livelli: psichico, cerebrale e organico.

Hamer le definisce "leggi", in quanto verificabili sempre, in ogni paziente preso a caso e ovunque, sostenendo che se esse non trovassero conferma, anche in soli due pazienti su cento, sarebbero da scartare. Cercheremo di riassumerle con le parole più semplici possibile, perché, comunque, definire un concetto con semplicità non significa ridurne la complessità.

1° Legge (legge ferrea del cancro)

• Ogni cancro, o malattia oncoequivalente, è generato da uno choc estremamente acuto, inaspettato, drammatico e vissuto nell'isolamento. Non conflitti normali, come quelli che tutti noi abbiamo, ma conflitti inattesi, traumatici, che non ci lasciano il tempo di reagire: quelli che Hamer chiama conflitti biologici.

• Esso si verifica contemporaneamente (o quasi) ai tre livelli: psichico, cerebrale ed organico. Nell'istante dello choc, cioè, contemporaneamente si localizza nello stato psicoemotivo della persona, nel cervello [questa arca cerebrale attivata cui viene dato il nome di Focolaio di Hamer può essere letta con una TAC (tomografia assiale computerizza)] e nell'organo.

• Anche il decorso della malattia è sincrono. Lo si può seguire contemporaneamente sui tre livelli sopradetti.

Per comprendere questa sincronicità mettete le vostre due mani giunte come quando si prega: poi chiudete una delle due a pugno. Essa rappresenterà il cervello, e l'altra il corpo. Immaginate ora le due mani come se si guardassero allo specchio: quando si verifica lo choc ciò che accade nell'uno accade anche nell'altro.

Questo fatto comporta due conseguenze importanti:

1) i mutamenti che si verificheranno durante la malattia avverranno contemporaneamente sui tre livelli;

2) conoscendo bene uno dei tre, si potranno determinare esattamente gli altri due: ciò significa che nel cervello, attraverso la lettura della TAC, troviamo sia il fotogramma che il filmato dell'evoluzione della malattia (un modo di leggerla, questo di Hamer, che ce ne ricorda altri, quali la riflessologia, l'iridologia, l'auricoloterapia, il massaggio zonale della mano... e tanti ancora, tanti quanti sono i microcosmi di un organismo vivente, se è vero che nella più piccola cellula di un organismo vivente si può, o si potrà, leggere la storia dell'intero macrocosmo che lo comprende, secondo il principio olografico).

2° Legge (legge del decorso bifasico delle malattie, a condizione di arrivare alla soluzione dei conflitto)

«L’antitesi fondamentale della vita vegetativa: piacere (espansione) ed angoscia (contrazione)... questa è la pulsazione» (da Wilhelm Reich, Teoria dell'orgasmo e altri scritti, Lerici Editori, 1965).

[Espansione = parasimpatico = vagotonia,

Contrazione = simpatico = simpaticotonia, N.d.E.]

Lo choc interrompe il ritmo normale dell'alternarsi giorno/notte (normotonia). Dopo lo choc c'è un periodo di conflitto, di stress, in cui il tumore è attivo (ma di solito non ce ne si accorge): si dorme poco e male, non si ha fame, non si suda, si fa poca pipì, si perde peso, piedi e mani sono freddi (simpaticotonia).

Quando, per una qualsiasi ragione, il conflitto finisce, segue la fase di riparazione chiamata anche di rilassamento, in cui si dorme tantissimo, si suda molto, si fa molta pipì, si mangia, si riacquista peso e si hanno piedi e mani calde (vagotonia). E a questo punto di solito che si comincia ad accorgersi della "malattia". Nel mezzo di quest'ultima fase la vagotonia è interrotta dalla cosiddetta crisi epilettica (una specie di "scossa tellurica" cerebrale) che rappresenta la "virata di timone" verso il ritorno alla normalità, (esempi di crisi epilettoidi sono l'infarto cardiaco, l'embolia polmonare e l'ittero).

Da questo momento, se la crisi epilettoide viene superata positivamente, l'organismo inizia lentamente a ritornare al ritmo normale (normotonia).

3° Legge (sistema ontogenetico dei tumori e delle malattie oncoequivalenti)

Mentre universalmente in medicina si afferma che il cancro è il risultato di una cellula "impazzita" che replica se stessa all'infinito, Hamer afferma che il cancro (e la malattia) sono una risposta biologica a un ordine sensato del cervello: la malattia dunque come parte di un programma speciale, biologico e sensato della natura.

A seconda del tipo di choc subito vengono interessate parti del cervello e relativi organi. Ogni conflitto, cioè, ha un suo preciso contenuto, che si definisce nell'istante dello choc. La diversità di questo contenuto è quella che determina o l'accrescimento dei tessuti (il "tumor" cioè il rigonfiamento) o la piaga, l'ulcera (cioè la mancanza di sostanza, che è il contrario del rigonfiamento). Ogni organo è collegato ad un ben preciso "relè" nel cervello: nell'istante dello choc questo "relè" si attiva e la malattia si manifesta contemporaneamente a livello psichico, cerebrale ed organico.

Il capovolgimento diagnostico:

la cosiddetta "bussola" di Hamer

Nella figura sottostante sono illustrati due gruppi cerebrali differenti:

• Grigio scuro = cervello recente e neoencefalo (corteccia e midollo cerebrale)

• Grigio chiaro = cervello antico o paleoncefalo (tronco cerebrale e cervelletto)

Nella fase attiva del conflitto (simpaticotonia)

• il cervello recente produce necrosi o ulcere nei tessuti

• il cervello antico produce tumori compatti con proliferazioni cellulari

Nella fase di soluzione del conflitto (vagotonia) succede il contrario (è la fase di riparazione)

• il cervello recente colma le necrosi e le ulcere (tramite virus, batteri, gonfiori e produzione di cisti)

• il cervello antico riduce i tumori per necrosi (tramite funghi e micobatteri).

4° Legge (sistema dei microbi condizionato ontogeneticamente)

Questa “legge" presuppone una visione ribaltata della funzione dei microbi: non più "cattivi nemici" ma fedeli aiutanti" che, seguendo le direttive del cervello, ci aiutano per eliminare quel tumore che, avendo esaurito il suo compito, non è più necessario e quindi ha smesso di proliferare.

Dopo la soluzione del conflitto infatti inizia la fase di riparazione: saranno funghi e microbatteri che renderanno i tumori masse necrotiche senza più alcuno sviluppo, saranno invece virus e batteri che attiveranno la "cicatrizzazione" di piaghe e ulcere.

E’ questo momento della riparazione che viene solitamente riconosciuto non come fase verso la guarigione ma come aggravamento della situazione.

Ed è proprio questo il momento delicato della riparazione che richiede solo "interventi compatibili”

Per approfondire questo concetto si osservi la tabella nella pagina seguente e la sua spiegazione:

A sinistra l'immagine presenta lo schema del cervello e a destra i microbi corrispondenti che, su ordine del cervello e solo a partire dalla conflittolisi (CL), danno inizio alla loro attività.

Funghi e micobatteri (grigio chiaro), i microbi più antichi del nostro organismo, si attivano cagliando e riducendo tramite necrosi caseosa i tumori degli organi derivanti dall'endoderma e del mesoderma diretti dal cervelletto.

Virus (nero), che sono i microbi più recenti del nostro organismo, proliferano e si attivano solo nella fase di riparazione delle ulcere e necrosi degli organi derivanti dall'ectoderma diretti dalla corteccia cerebrale.

Fra questi due gruppi abbiamo:

·         Batteri e micobatteri (grigio scuro tratteggiato) per eliminare i tumori degli organi derivanti dal mesoderma cerebellare diretti dal cervelletto.

·         Batteri (grigio scuro) per riparare le necrosi degli organi derivanti dal mesoderma del mesencefalo diretti dal midollo cerebrale (la cosiddetta sostanza bianca).

5° Legge (buonsenso biologico = comprensione che le malattie sono dal punto di vista ontogenetico una parte dei programmi biologici speciali, sensati, della natura)

La Nuova Medicina, con le sue cinque leggi biologiche riproducibili e verificabili su ogni paziente preso a caso, introduce un nuovo modo di pensare, che costituisce un vero e proprio capovolgimento diagnostico.

E’ la conseguenza dell'aver scoperto che i tumori non sono assurdi ma hanno un senso biologico ben preciso. Il cancro, la malattia, è dunque una parte di un programma speciale, biologico sensato della natura che agisce, contemporaneamente, sul piano psichico, cerebrale ed organico (e a ben riflettere è più facile che l'assurdità sia propria del "pensare e del fare umano" che non dei processi della natura).

Possiamo quindi constatare che il tumore non è per niente una crescita casuale, dissennata e selvaggia di cellule impazzite, bensì un processo del tutto comprensibile e addirittura prevedibile che si attiene in modo precisissimo ai dati dell'evoluzione ontogenetica.

L’intervento compatibile

Una volta si diceva: lasciate che la malattia faccia il suo corso. Secondo l'ipotesi di Hamer il senso è proprio questo: acquisire la lucidità necessaria per capire in quale fase ci si trova, prima di decidere alcunché. Se si è raggiunta la consapevolezza di questo percorso, ci si servirà di interventi clinici e farmacologici atti alla attenuazione dei sintomi fisici eccessivi o mal tollerati o, a volte, pericolosi.

Intervenire con chemioterapia, radioterapia e simili significa interrompere, alterare, squilibrare un percorso biologico, sensato e utile, che la natura ha stabilito che deve essere compiuto fino in fondo.

Alla luce di questa impostazione diventa più comprensibile come alcune terapie dolci usate nelle malattie degenerative, fra le quali le più note sono l'ascorbato di potassio, il cloruro di magnesio, gli immunostimolanti atossici, l'aloe, o alimentazioni particolari, ecc. diano spesso risultati positivi: sono terapie che portano aiuto all'organismo affaticato durante il suo percorso biologico e sensato che chiamiamo malattia, che lo sostengono senza squilibrare, senza avvelenare e senza creare panico eccessivo. Alla luce di questa impostazione sarà possibile capire con più chiarezza in che fase del percorso (e qui diventa fondamentale quella che abbiamo chiamato la "bussola" di Hamer) sarà efficace l'uso di questi rimedi atossici (quest'ultima considerazione vale anche per l'intervento chirurgico).

La fine del panico

Se il cancro e la malattia sono dunque la risposta biologica ad un ordine sensato del cervello non esiste nessuna "sostanza cancerogena" che lo provoca, nessuna "cellula impazzita" nessuna "brutta bestia" che metastatizza, nessun terrore dell'ineluttabile: conoscendo l'intero decorso della malattia il paziente ha la possibilità di non cadere più nel panico. L'effettiva comprensione dei meccanismi biologici e la conseguente fiducia nell'infinita intelligenza della Natura, e quindi nel proprio corpo, gli permetterà di eliminare la maggiore causa della sua impotenza di fronte ad una diagnosi apparentemente ineluttabile, e il terrore non avrà più presa su di lui. La comprensione di questi processi è la condizione per l'individuo di essere regista e protagonista della propria malattia.

CONCLUSIONE: Quattro buone abitudini da osservare

Non siamo in grado di affermare che la Nuova Medicina sia la teoria "giusta". Riteniamo tuttavia doveroso e auspicabile che la teoria di Hamer sia diffusa, verificata, e messa in discussione.

Alla luce delle sue cinque "leggi", possiamo comunque delineare alcune regole di condotta da seguire, a fronte di una diagnosi di cancro:

1) razionalizzare: nulla è casuale. Sapere è potere (curativo);

2) capire quale choc ha dato origine al tumore;

3) orientarsi per capire in che fase della malattia ci si trova per prevedere le fasi successive (saper quindi usare la "bussola");

4) alla luce dei punti 1 e 2 riflettere attentamente su quanto sia ancora necessario fare, e quanto invece vada assolutamente evitato.

Per fare ciò è indispensabile la collaborazione con medici e ricercatori che conoscono la Nuova Medicina, soprattutto per la valutazione dei referti diagnostici.

Note

1) L'ONTOGENESI

L'ontogenesi è considerata una sintesi della filogenesi: l'evoluzione delle singole specie fino a quella umana si trova riproposta nella fase embrionale. Noi conosciamo nello sviluppo embrionale tre differenti foglietti da cui derivano tutti gli organi: l'endoderma (foglietto interno), il mesoderma (foglietto medio), l'ectoderma (foglietto esterno).

Ogni cellula dell'organismo ed ogni organo del corpo si può ricondurre per la sua formazione istologica (costituzione delle cellule) a uno di questi tre foglietti.

Endoderma (ed organi derivanti): hanno il loro "relè" nel tronco cerebrale (la parte più antica) del cervello; in caso di tumore si avranno tumori solidi.

Mesodenna: (le cellule del gruppo più antico) hanno il loro "relè" nel cervelletto e (le cellule del gruppo più recente) nel midollo cerebrale; in caso di tumore si avranno tumori solidi nel primo caso e necrosi o buchi dei tessuti nel secondo.

Ectoderma: ha il suo "relè" nella parte più recente del cervello, la corteccia cerebrale; in caso di tumore si avranno piaghe ulcerose.

2) LE SOSTANZE CANCEROGENE

Hamer sostiene che non esiste alcuna prova dell'esistenza di sostanze cancerogene. A sostegno di questa tesi porta una serie di argomenti di cui riassumiamo i più significativi.

1) Non è possibile provocare tumori su organi le cui connessioni nervose con il cervello sono state tagliate, come, ad esempio, gli organi trapiantati;

2) Le sostanze inoculate agli animali per indurre il cancro non inducono il tumore se non c'è l'intervento del cervello. Esse possono distruggere, avvelenare, ma non indurre il tumore.

A sostegno di ciò porta la sperimentazione sui criceti e sui ratti del fumo di sigaretta:

·         6.000 criceti esposti al fumo giorno e notte per sei anni hanno vissuto in media più a lungo dei loro confratelli non sottoposti al trattamento (secondo Hamer poiché abitano sottoterra non hanno codificato nel cervello un segnale di allarme per il fumo, e quindi non hanno acquisito, durante la loro evoluzione, il programma speciale, biologico e sensato del pericolo fumo)

·         Per i topi domestici avviene esattamente il contrario. Alla più piccola emanazione di fumo vengono presi dalla paura­panico di morire e fuggono perché, lungo il loro cammino evolutivo il fumo ha acquisito un segnale di allarme. Ne consegue che sui topi si può indurre un carcinoma alveolare al polmone provocato da un conflitto di paura della morte (ed è proprio a partire da queste considerazioni che Hamer considera un'inutile tortura la sperimentazione su animali che si suppongono privi di psiche e di emozioni!).

Stesso discorso vale per la radioattività. Essa distruggerebbe le cellule ma non provocherebbe il cancro. L'esempio che Hamer porta è quello della leucemia: la radioattività distrugge le cellule... le più lese sono quelle del midollo osseo perché hanno l'indice di divisione più alto ... il midollo leso in fase di riparazione ripara tramite fase leucemica ... con chemioterapia e radioterapia si distrugge quello che resta del midollo osseo... e poi si dice che uno muore di leucemia!

Per quanto riguarda poi l'alimentazione Hamer sostiene semplicemente che un organismo ben nutrito, sia esso uomo, animale o vegetale. è in grado di reagire meglio ai conflitti.

3 ~ LE METASTASI

Hamer sostiene che quello che nella medicina attuale si ritiene essere delle metastasi in realtà sono nuovi tumori provocati da nuovi choc conflittuali, soprattutto iatrogeni, provocati cioè dallo choc di diagnosi e prognosi mediche apparentemente ineluttabili.

Il paziente cui viene diagnosticato il cancro, cioè, viene preso dal panico del "brutto male che prolifera in modo anarchico e dal quale apparentemente non c'è scampo" e "questo panico" sarebbe il nuovo choc all'origine di quelle che vengono chiamate metastasi.

A sostegno di questa tesi afferma che:

nessun ricercatore scientifico è riuscito finora a scoprire una sola cellula cancerosa in un prelievo di sangue arterioso o venoso di un paziente ammalato di tumore solido;

una cellula "cancerosa" di un tessuto che dipende da un determinato foglietto embrionale (come esempio egli porta la cellula endodermica di un adenocarcinoma intestinale compatto) dovrebbe migrare, ad esempio, nelle ossa dove si trasformerebbe in una cellula mesodermica (quindi derivante da un altro foglietto embrionale) necrosante che produce un'osteolisi.

Un'ipotesi che sarebbe aberrante anche per gli stessi dognii della medicina ufficiale.

LEGENDA DELLE SIGLE USATE DA HAMER

SBS: programma speciale, biologico e sensato 

DHS: sindrome di Dirk Hamer (dal nome del figlio la cui morte improvvisa determinò un tumore al dott. Ryte Geerd Hamer) 

FH: focolaio di Hamer 

CL: conflittolisi 

PCL: posteoconflittolisi

L'applicazione di questo nuovo modo di intendere la medicina non è, allo stato attuale, praticabile a livello clinico, poiché non è riconosciuto a livello ufficiale. Solo l'apprendimento dei suoi contenuti a livello collettivo potrà far sì che lo diventi. 

 

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