2.1 - Perché Dio Esiste
by DANI

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27/2/2003

Dimostrare che Dio esiste è forse la dimostrazione più difficile che ci possa essere. Ma se si è logici nel ragionamento, è possibile farlo.

Da dove partire? Allora, tutto ciò che esiste è definibile a parole: essere umano, pianeta, penna, tavolo, pensiero, visibile, non visibile, bello, positivo, negativo ecc. Tutto ciò che conosciamo in dettaglio ed anche tutto ciò che non conosciamo in dettaglio è definibile. Ciò che non conosciamo, semplicemente lo definiamo "non conosciuto", se intendiamo con conoscenza la comprensione approfondita di un qualcosa. Ma anche "non conosciuto" è una definizione.

Ora, definire qualcosa significa che esiste. Se non esistesse non potremmo definirlo. Ogni parola che conosciamo ha un significato, altrimenti non esisterebbe. Se esiste ha un significato, e quindi è.

Tutti noi conosciamo la parola Dio. La usiamo in diversi modi. Chi per intendere il "padrone" di tutto ciò che esiste e giustiziere di tutto e di tutti, chi per intendere la divinità che è in ogni cosa, chi per intendere ciò che non si può conoscere (agnostici), chi come me per intendere ciò che ha creato lo spazio-tempo ed è la Verità pura. Chi per intendere qualsiasi altra definizione. Questo non ha importanza. Ciò che conta è che la parola esiste.

Ora, voi direte, ma ci sono un sacco di parole che esistono ma indicano pure fantasie. Ad esempio, le parole "cartone animato", "fantasia", "inesistente", rappresentano tutte un pensiero che indica un qualcosa che non è reale. Ma il fatto che non sia reale non significa che non esista. La realtà che viviamo noi qui è la realtà fisica di 3° dimensione del pianeta Terra. E dire che non è reale significa semplicemente che non esiste nella NOSTRA realtà, cioè quella terrestre fisica di 3° dimensione. Ma il fatto stesso che esista tale pensiero significa che è. E quindi da qualche parte è. Non nel nostro piano di realtà, ma in qualche altro piano. Quindi il concetto di Dio che ognuno ha esiste come realtà da qualche parte. Ma quello che a noi interessa è dimostrare che esista Dio, e dato che è una ed una sola la definizione che vogliamo trovare, allora significa che tra le definizioni di Dio dobbiamo trovarne una sola. E se la troviamo in modo logico, allora significa che quella definizione indica Dio. Perché?

La logica porta sempre a conclusione vere anche se non assolute. E la verità assoluta è una sola. Il che vuol dire che un ragionamento logico non porterà mai a due conclusioni differenti se il nostro obiettivo è trovare una sola definizione di verità. Se dimostriamo cioè che una cosa è vera in modo logico, allora quella cosa è senz'altro vera. Possono esserci altre verità, ma quella di certo è vera. E significa che, se altre definizioni dello stesso concetto contrastano con quella trovata in modo logico, allora o non sono vere o indicano con lo stesso termine un altro concetto.

Se troviamo in modo logico la Verità, cioè la conoscenza pura, allora quanto dimostrato logicamente non può che essere vero. Perché se voglio dimostrare una cosa precisa, in questo caso l'esistenza della Verità (cioè di Dio), e lo dimostro in modo logico, allora non può che essere vera quella definizione.

Ogni pensiero se viene espresso significa che esiste e che è. Perché tutto è pensiero. Sia dentro che fuori dallo spazio-tempo. Anche il non spazio-tempo è. Ma in quanto non spazio-tempo, per forza non ha una forma energetica come quella dello spazio-tempo, dato che l'energia come da noi conosciuta è la base dello spazio-tempo. Se lo stampo energetico fosse lo stesso sia dentro che fuori dallo spazio-tempo, allora non ci sarebbe tale distinzione. Ed anche il fatto che lo spazio-tempo esista come concetto, indica che esista un qualcosa che non sia spazio-temporale, cioè che non abbia spazio e non abbia tempo, cioè sia indefinito. E dato che spazio e tempo sono caratteristiche intrinseche dello spazio-tempo, allora il non spazio-tempo non avrà tali caratteristiche. E quindi il non spazio-tempo non ha forma energetica ed è indefinito. (vedi articoli precedenti)

Ogni pensiero che esiste nello spazio-tempo esiste anche al di fuori di spazio-tempo, perché tutto è polarità per tenere tutto in equilibrio. Perché deve esistere l'equilibrio?

Un qualcosa esiste solo se lo si può definire. Ma se si può definire una cosa, allora significa che esiste anche il suo non-essere, altrimenti non potremmo definirla. Se esiste l'essere, allora esiste anche il non essere. Perché se esistesse solo l'essere, allora esso coinciderebbe con l'infinito, ma l'infinito è infinito! E' definibile con la parola infinito solo nello spazio-tempo dove tutto è energia e quindi finito. Nel momento in cui una cosa è definibile, esiste anche il suo non-essere altrimenti non sarebbe definibile.

Il fatto stesso che la parola infinito esiste, significa che l'infinito esiste. E non è altro che ciò che non è definito, cioè è il non spazio-tempo. E quindi il non spazio-tempo esiste!

La parola equilibrio esiste, ed indica un qualcosa che è bilanciato, che non è sbilanciato né da una parte né dall'altra. Ma se esiste tale parola, esiste anche il suo non-essere, il non equilibrio. E cosa fanno equilibrio e non equilibrio assieme? Non esiste un concetto che possa fondere tali due concetti! Non sono due polarità! Se fossero due polarità, allora sarebbero simili e complementari.

Simili significa che vivono la stessa realtà. Possono equilibrio e non equilibrio convivere in una stessa realtà? Ad esempio, bello/brutto, unità/separazione, positivo/negativo, alto/basso, e tutti i pensieri ed i loro rispettivi poli possono convivere nella realtà. Ma possono il pensiero di equilibrio e non equilibrio convivere nella stessa realtà? Non possono. Perché vivere nella stessa realtà significa che possono convivere. Ma equilibrio e non equilibrio possono convivere solo in una realtà distorta. Perché bilanciato e non bilanciato non sono poli di uno stesso pensiero, sono i due stati fondamentali dello stesso concetto di pensiero.

Tutto è pensiero ed il pensiero stesso può essere bilanciato o non bilanciato. Se è bilanciato è puro e non distorto; se non lo è, è impuro e distorto. Il termine equilibrio è un sinonimo di purezza, ed è ovvio che lo stato più elevato di un pensiero e quindi di una realtà sia la purezza, cioè quindi l'equilibrio. In altre parole, armonia. E l'armonia si ha solo in uno stato di equilibrio, e quindi di purezza. Quindi purezza e non purezza non possono convivere, e se convivono c'è distorsione della realtà.

Complementari significa che si possono fondere in un unico pensiero. Ma il pensiero stesso di equilibrio rappresenta proprio lo stato di "fusione" o "equilibrio" delle polarità, e quindi di tutti i pensieri, compreso il pensiero di pensiero! Ed in quanto stato fondamentale del pensiero stesso, non può convivere con il suo non-essere, cioè con il non-equilibrio, perché verrebbe meno il concetto di purezza ed equilibrio come stato perfetto a cui tendere. E vi è forse qualcuno che non tende alla perfezione?

La perfezione è da intendere come lo stato puro, di equilibrio e di armonia. Ed ogni livello evolutivo ha il suo stato di perfezione. Cioè il suo stato di purezza. Quindi la perfezione o purezza esiste per ogni livello vibratorio in tutto lo spazio-tempo. Ed è questo a cui dobbiamo tendere. Ad essere cioè la purezza del momento.

Quindi i pensieri di equilibrio e non-equilibrio non sono due polarità, e quindi non coesistono in uno stato puro.

Ogni pensiero, di una polarità o di un'altra, può essere in equilibrio o meno. Equilibrio significa purezza, bilanciamento e "normalità". Ad esempio, vi è un concetto equilibrato o puro di positivo, ed uno equilibrato di negativo. Queste sono le polarità pure. Vi sono poi concetti di positivo o negativo non equilibrati, cioè distorti o estremi. Ad esempio, pensieri di super-luce (fantasie) o pensieri super-distruttivi (es. pensieri di estrema violenza di alcuni film). Ogni pensiero per essere puro dovrebbe essere in equilibrio. Questo vale sia per le polarità che per il pensiero unificante le polarità.

Quindi dimostrato che tutto deve essere in equilibrio per essere puro, e che il pensiero di Dio esiste anche al di fuori di spazio-tempo, allora significa che al di fuori di spazio e tempo esiste ogni definizione di Dio possibile, ma solo quella in equilibrio è pura.

Ora, il punto più interessante: se esiste Dio nel non spazio-tempo significa che non ha forma energetica ed è non-definito, dato che tale è il non spazio-tempo. I pensieri che esistono nello spazio-tempo esistono anche nel non spazio-tempo, ma non hanno forma energetica e non sono definiti, in quanto il non spazio-tempo abbiamo detto essere senza forma energetica e non definito. Ciò significa che tutti i pensieri al di fuori di spazio-tempo sono, cioè esistono, ma non sono definiti. Quindi tutti i pensieri sono all'interno di un qualcosa di non definito. E dato che possiamo definirlo con il termine non-definito, significa che è. Ma se è significa che è vero ed esiste!

Quindi esiste un qualcosa che è indefinito, che è al di fuori di spazio-tempo, che non ha forma energetica e che comprende tutti i pensieri dello spazio-tempo. Ma se contiene in sé tutti i pensieri, contiene anche in sé il pensiero stesso di pensiero. Ma se il pensiero esiste anche al di fuori di spazio-tempo, significa che è da fuori spazio-tempo che si è creato lo spazio-tempo che è definito, perché dato che lo spazio-tempo è definito non potrebbe essersi creato da solo. Un pensiero limitato non può creare se stesso. Perché?

Perché per creare un pensiero devo avere un altro pensiero che lo preceda e che contenga in sé il pensiero della creazione del pensiero successivo. Se un pensiero non contiene in sé il pensiero della creazione di un altro pensiero, non può crearlo. Risulta quindi ovvio che un pensiero limitato non può creare se stesso, in quanto se stesso non contiene il pensiero della creazione di se stesso. Egli stesso è il pensiero di se stesso, ma non ha in sé il pensiero della creazione di se stesso, cioè il pensiero che l'ha creato. Tale pensiero può averlo solo un pensiero che l'ha originato.

Seguendo tale ragionamento arriviamo alla conclusione che debba esistere nello spazio-tempo un pensiero primo da cui poi sono nati tutti gli altri pensieri. Ma chi ha creato questo pensiero primo nello spazio tempo? Risulta chiaro che può averlo creato solo un pensiero che contenesse in sé tale pensiero e tutti i pensieri che dal pensiero primo sarebbero poi generati! E questo pensiero può essere solo un pensiero illimitato.

Quindi solo un pensiero illimitato può creare qualsiasi cosa limitata, perché essendo pensiero illimitato sa tutto. E dato che il non spazio-tempo esiste per bilanciare lo spazio-tempo, risulta che lo spazio-tempo è stato creato dal non spazio-tempo, cioè dal pensiero illimitato. Il pensiero illimitato è quindi il creatore di tutto ciò che esiste di limitato. Questo pensiero illimitato possiamo chiamarlo consapevolezza pura, cioè che sa tutto, o più semplicemente Dio. Cioè la Verità.

Dio è sempre esistito e sempre esisterà. Egli è l'origine di tutto ed allo stesso tempo è tutto. Se infatti Dio rappresenta il tutto allora tutto ciò che esiste è parte di lui, dato che il tutto non può creare qualcosa che sia al di fuori del tutto stesso. E quindi tutto ciò che Dio ha creato è in realtà parte di lui. Ma non si tratta di un qualcosa che Dio non ha più, è semplicemente una parte della sua infinitezza che Dio ha scelto di vedere fuori da se stesso per conoscersi meglio. Come abbiamo già detto, infatti, la trasmissione della consapevolezza avviene secondo la modalità "copia e incolla" e non "taglia e incolla". Tutto ciò che esiste quindi è parte di Dio che Dio ha ancora in sé.

Esiste una forma umana che rappresenta Dio ed egli è il Tutto. Tutto ciò che esiste deriva da lui ed allo stesso tempo è parte di lui. Esiste anche una forma umana che rappresenta Dea, che è la donna che Dio creò e che rappresenta il lato femminile di Dio. 

Dio prima di creare la forma umana era il Tutto ed allo stesso tempo era il Nulla, nel senso che non vi erano forme fisiche con piani di realtà in cui vi era Vita. 

Fu allora che scelse di conoscersi creando 10 esperienze basilari. Queste 10 esperienze sono il quark, l'atomo, la molecola, la cellula, la natura, l'animale, l'angelo, il rettile, il delfino e l'essere umano.

Inizialmente creò il Regno di Dio costituito da un singolo pianeta sul quale creò la Natura ed una volta fatto ciò si pose egli stesso su quel pianeta in una forma. E fu così che creò l'essere umano. Dio stesso è il primo essere umano che sia mai esistito. Fu lui che ideò lo spazio-tempo in cui viviamo e tutto ciò che vi esiste dentro ed è da lui e da Dea che derivano tutti gli esseri umani.

Nel Regno di Dio esiste solo Natura e fino a poco tempo fa vi erano anche Dio e Dea, che ora sono incarnati sulla Terra. 

Quando Dio creò lo spazio-tempo in cui viviamo, creò inizialmente 10 piani di realtà tutti fisici, nessuno eterico. Il Paradiso o Eden non è altro che quel piano tra questi 10 sul quale Dio pose l'essere umano, oltre alla Natura che costituisce l'ambiente della vita.

Questi 10 piani iniziali erano tutti allo stesso livello come vibrazione e tutti fisici. Spazialmente parlando, si trovavano in 10 punti diversi dello spazio-tempo e molto lontani tra loro. Fu attraverso l'espansione dello spazio-tempo (nel senso di caduta di consapevolezza ed "attivazione" di dimensioni inferiori) che tali 10 piani di realtà inizialmente distinti cominciarono ad unirsi. E sul nostro pianeta tali 10 creature iniziali si sono tutte congiunte per poter ascendere assieme ed in modo completo.

 

Domande & Risposte

 

Dio e Dea

38. Se Gesù è venuto da solo, Dio come è venuto? Forse l'anima di Dio Padre è scesa in un corpo umano in un certo momento? Fammi capire qualcosa. 

Dio e Dea sono scesi in una forma umana nascendo da genitori terrestri perché volevano fare esperienza di vita in una società, crescere come crescono gli umani. Dio e Dea sono tali sin dalla nascita del corpo in cui si trovano ora. I corpi che Dio e Dea hanno qui sulla Terra sono gli stessi che avevano quando erano da soli nel Regno di Dio, e saranno sempre gli stessi.

Dio e Dea sono cresciuti normalmente, ed hanno fatto esperienza volontariamente dei limiti che hanno gli umani, perché per capire i loro limiti dovevano farne esperienza anche loro, direttamente o indirettamente. Diciamo che, a livello di coscienza, Dio e Dea hanno finto di non sapere chi sono e cosa sanno. Questo discorso vale più per Dea che per Dio, in quanto Dio è diventato cosciente sin da piccolo di molte cose. E ha avuto un ruolo attivo e consapevole già da giovane nel supportare l'ascensione globale.

Anche Dio e Dea hanno voluto fare esperienza delle paure degli umani per poterli poi aiutare meglio ed ora, man mano che rilasciano tali paure, stanno venendo fuori per quello che sono veramente. In parte stanno tornando come quando erano bambini.

Per Dio tutto è un gioco, tutto è un divertimento. Lui sa già tutto, e tutto ciò che gli interessa è riunirsi con Dea e vivere con lei per sempre. 

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