Il digiuno

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E così giungiamo al punto in cui occorre conoscere qualche cosa della purificazione, perché questo corpo ha bisogno di essere pulito dall’alto al basso prima di essere in grado di accogliere pensieri puri e perfetti.

         Tutte le malattie hanno un’origine comune: l’intossicazione del sangue o tossiemia, ossia l’accumulo nell’organismo umano delle tossine, prodotti di rifiuto del metabolismo. Le tossine sono originate dall’attuale alimentazione industrializzata, dalle droghe quali tabacco, alcool, caffè, farmaci e cosi via, dallo stress della vita contemporanea, dalle carni degli animali, dall’ignoranza, dalla stupidità, dall’ira, dall’orgoglio, dal rancore, dall’avidità e dalla gelosia.

         Le tossine si accumulano, si combinano fra loro, moltiplicano i loro effetti tossici, ed uccidono lentamente o rapidamente il malato, poiché intossicano i tessuti e li distruggono. Occorre quindi purificare il sangue e i tessuti, e nessuna medicina può far questo. L’unico metodo di purificazione è il digiuno, insieme ad un giusto atteggiamento: ringraziare tutto e tutti per qualsiasi cosa, ringraziare perfino per la malattia che è venuta a scopo benefico, per farci comprendere i nostri errori alimentari e morali, per farci comprendere qualcosa che finora non abbiamo ancora compreso.

         Durante il digiuno, non ricevendo più cibo, il corpo si nutre dei suoi stessi veleni. Tutti gli accumuli di scorie, di tossine e di veleni, vengono immessi nel sangue per poter essere eliminati attraverso gli organi emuntori ed escretori. Dobbiamo bere solo acqua vitalizzata (o acqua minerale con residuo fisso non superiore a 50), che agirà da spazzino ed aiuterà l’organismo nel processo di eliminazione.

         Per digiunare nel modo più salutare e senza noie, occorre esaminare a fondo l’argomento. E’ perfettamente naturale presumere che, come portiamo la macchina dal meccanico per le riparazioni necessarie, anche il corpo umano, che è il più complicato e il più delicato dei meccanismi, abbia bisogno d’essere curato e riparato. Quando un pezzo importante di una macchina è stato riparato bene, renderà servizio per molto tempo, ma se viene trascurato, sarà presto fuori uso e dovrà essere messo tra i ferri vecchi. Così per il nostro corpo. Di tanto in tanto, gli organi hanno bisogno di riposo per venire riparati e riprendere poi il lavoro con nuovo vigore. E’ nella natura delle cose dare al corpo un giorno di riposo su sette e, inoltre, digiunare di tanto in tanto per rimetterci in condizioni normali.

         Vi sono due tipi di digiuno: l’uno complicato e pieno di noie, l’altro semplice, facile, piacevole.  Non è per ragioni di economia che raccomandiamo il digiuno, ma per il bene che ne deriva. Esso non è una scoperta moderna, ma era normalmente praticato, quale mezzo di grande valore, presso i Persiani, i Caldei, gli Ebrei, gli Egizi, i Greci e i primi Cristiani.

         Quando un canale ha bisogno di essere pulito, occorre innanzitutto togliere quello che c’è dentro.  Il corpo quando è ingombro di materiale consumato, ha bisogno di liberarsene. Con il digiuno, queste sostanze vengono eliminate nel modo migliore, perché vengono espulse in modo naturale per opera degli organi destinati a depurare e purificare.

         Perciò: Digiuniamo !  Chi pratica gli esercizi di respirazione e ha sperimentato il valore di una respirazione corretta, può digiunare. Coloro che non respirano ancora correttamente, avranno un po’ di difficoltà, ma ne trarranno dei benefici straordinari. Il digiuno è soltanto un mezzo in vista di un fine. Una volta raggiunto lo scopo, non ci fermeremo più al lavoro di purificazione, perché sapremo come pensare, come vivere, come agire.

         Digiunare non significa astenersi da certi alimenti, o preparare qualche cosa di speciale per la cena, o recarvi a far visita ai vicini, dir loro che siamo in digiuno e che perciò assaggeremo solo qualcosa di tutto quello che hanno preparato. Digiunare significa astenersi da ogni alimento, di qualunque specie, per un periodo, ad esempio di tre giorni e tre notti, ossia settantadue ore.  Non mangiare niente, ma respirare e ingoiare la saliva.  Si può bere acqua, ma in piccole quantità, e solo quando si ha sete. Se bevete acqua, fatela passare tra i denti e tenetela in bocca per un momento, mescolandola con la saliva prima di mandarla giù. Bevete pochissimo per volta. Si consiglia di bere acqua a temperatura ambiente con limone e un po’ di miele.

         Non state lì a pensare che state digiunando. Non ci fate caso. Dimenticatevi dell’ora di pranzo e di cena. Rimanete costantemente occupati a fare qualcosa di utile.

         Quelli che hanno mangiato carne o fatto uso fino ad oggi di stimolanti o di alcool, coloro che fumano, faranno bene ad astenersene per alcuni giorni, prima di cominciare a digiunare, così faranno meno fatica.

         Una volta che abbiate deciso di digiunare tre giorni, fatelo. Non aspettatevi niente di terribile.  Fatevi semplicemente all’idea del digiuno, il cui scopo è quello di aiutare la natura ad eliminare dal corpo i depositi dei rifiuti, perché possiate, poi, godere di una salute perfetta.

         Se, alla fine del primo giorno, vi sentite a disagio, fate gli esercizi di respirazione. Uscite e respirate profondamente qualche boccata d’aria. Se al terzo giorno vi sentite deboli e avete mal di testa, fate una profonda respirazione una volta e, dopo la seconda inspirazione, bevete un sorso d’acqua. Espirate solo dopo aver inghiottito l’acqua. Bevete tre sorsi d’acqua in questo modo. Se il mal di testa continua, bevete ancora un sorso. Quattro sorsi eliminano sempre il più grave attacco.  La febbre viene arrestata e, se continuate a respirare profondamente, sentirete istintivamente che il disturbo è passato. Se ritorna sapete cosa fare. Quel mal di testa vi dimostra fino a qual punto l’abitudine al caffè, al thè ed a certi alimenti vi teneva schiavi.

         Il terzo giorno sarà facile e non penserete più che state digiunando. Sentirete che potreste digiunare ancora un altro giorno, ma non è necessario.

         Digiunando, cominciate a sentire quale importanza abbia la respirazione. Tutte le volte che sentite sorgere il minimo disturbo fisiologico, saprete che è ripresa l’attività là dove è stato distrutto un male. Fate questo: aprite bene il petto e tirate indietro i gomiti, il più possibile l’uno vicino all’altro, e fate il seguente esercizio di espirazione:

Potete eseguirlo seduti ( le cosce formano allora due angoli retti con il busto e con le gambe) o in piedi. Rilassate tutti i muscoli come avete imparato. La colonna vertebrale deve essere sempre dritta, la testa sul prolungamento della spina dorsale, il mento leggermente ritratto, con un’espressione di serena, cosciente, indipendenza. La gabbia toracica rimane sempre sollevata, né si affloscia mai, come un’impalcatura di sostegno. Solo il diaframma si muove, permettendo ai polmoni di contrarsi ed espandersi liberamente, e alla pleura di liberarsi gradualmente da ogni aderenza, per riprendere la sua attività normale. Dopo aver espirato a fondo, inspirate “staccato” fino a che i polmoni siano perfettamente pieni, poi espirate rapidamente. Fermatevi al punto massimo dell’espirazione, con i polmoni completamente vuoti e la glottide aperta. Contate mentalmente uno, due, tre, quattro,....dieci,...dodici...., ma senza forzare minimamente. Dovete sentirvi perfettamente a vostro agio. Quando sentite giunto il momento di inspirare, fatelo, “staccato”, come sopra , e ripetete l’esercizio.

         Fate questo esercizio per tre minuti, più volte al giorno. Questo esercizio di espirazione può essere praticato in qualunque momento della giornata (da tre a cinque volte al giorno) anche quando non si digiuna. Esso può ristabilire lo stato normale del sangue nello spazio di venti giorni.; in trenta, elimina le eruzioni che provengono da una circolazione impoverita.  E’ in grado di dar sollievo alle malattie polmonari in quarantanove giorni, ai disturbi di ordine infettivo dopo settantadue giorni, purché venga praticato diligentemente, con raccoglimento e perseveranza. Se, in più, viene osservata appropriata dieta di crudità, è possibile guarire da fibromi, tubercolosi e tumori.

         Quando vi sentite mentalmente depressi, sofferenti di cuore e di anima, sotto il colpo di un rovescio di fortuna, o sotto il dominio di una prostrazione nervosa, distraete la vostra attenzione da tutto ciò che vi opprime e ricorrete al seguente esercizio di inspirazione: 

Dopo aver messo il corpo nella posizione corretta, come per l’esercizio precedente, vuotate i polmoni e poi inspirate lentamente, fino a che li abbiate riempiti.  A questo punto fermate ogni attività polmonare, avendo cura di tenere sempre la glottide aperta. Contate così mentalmente fino a cinque - dieci - venti o più...  Quando “sentite” che occorre espirare, fatelo in “staccato”...  Ripetete da tre a cinque volte.

         Durante il digiuno, se questo è lungo, fate un lavaggio del colon ogni sera, prima di coricarvi; tre clisteri di seguito, trattenendo l’acqua il più a lungo possibile.

         Al quarto giorno, rompete il digiuno con succhi di frutta e cominciate una dieta di popcorn o di fiocchi di mais. Per la prima giornata, un pugno è sufficiente: fresco, senza zucchero, né miele, senza burro. Bevete acqua calda o fredda (ma non ghiacciata), almeno mezz’ora prima di mangiare (e non mangiando) e non prima di mezz’ora dopo il pasto. Mangiate i popcorn lentamente masticando bene a fondo prima di inghiottirli.

         Se il fegato è torpido, lo stomaco malandato, e se soffrite di indigestione, prendete ogni mattina, appena alzati, una punta di coltello di guscio d’uovo polverizzato e leggermente torrefatto. Occorre togliere la pellicola che aderisce al guscio.  Se il fegato è pigro, prendete qualche grano di mais, grigliato al colore marrone scuro e macinato fine.  Ripetete per dieci giorni.

         Se lo stomaco è molto malandato, prendete una punta di coltello di conchiglia di ostrica, leggermente torrefatta e polverizzata, tutte le mattine, prima di fare colazione, per un periodo di dieci giorni.  La sabbia bionda, silicea, abbastanza grossa, essiccata per cinque minuti al forno o al sole, è un eccellente eliminatore che può essere usato di tanto in tanto. Fate queste cure una per volta.  Qualunque sia il disturbo di cui soffrite, prendete la medicina adatta per dieci giorni.  Poi, se si tratta di eliminare un altro disturbo, prendete un altro rimedio per altri dieci giorni.  Dopo dieci giorni, ne sarete liberati.

         Ritorniamo al digiuno.  Il quinto giorno, mangiate due pugni di popcorn, il sesto giorno tre, e il settimo giorno potete mangiarne quattro, o un po’ di più.  Se lo stomaco non gradisce il popcorn, o se non potete procurarvelo, prendete del frumento, mettetelo a bagno nell’acqua fredda per una notte e, l’indomani, bollite a fuoco lento per tre o quattro ore. Passatelo al passaverdure e mangiatelo caldo o freddo.  Prendete un cucchiaio da tavola pieno di questo frumento al posto del mais.  Si possono usare anche frumento destrinizzato, soffiato, fiocchi di frumento, etc.  Prima di mangiarli, però, è meglio passarli al forno, per renderli più croccanti.

         Dopo il settimo giorno, potete cominciare a nutrirvi leggermente di cereali e frutta. Non riempite lo stomaco; lasciategli la possibilità di rimettersi.  Se lo desiderate, dopo due settimane potete riprendere il digiuno di tre giorni.  Dopo un intervallo di alcune settimane, sarete capaci di digiunare fino a sette o a nove giorni.

         Dopo questi digiuni, l’appetito cambierà completamente.  Vi libererete di quel mostro di miseria che è la golosità.  Avrete un gusto del tutto rinnovato e mangerete solo quello che è saporito.  Avrete perduto il gusto per il tabacco e i liquori e, soprattutto, quello per la carne e i grassi animali.  Vi risveglierete a poco a poco allo stato di coscienza di coloro che vivono nella luce della verità, e abiterete un corpo raffinato e purificato da tutto quello che conduce alla immoralità e alla disintegrazione.

         Il digiuno è, di fatto, un argomento degno dell’attenzione di tutti coloro che desiderano imparare a vivere.  Il metodo da usare deve essere determinato dal temperamento individuale.  In ogni caso, occorre far uso di buon senso.  Le nature elettriche, sanguigne, dovrebbero digiunare ogni tanto, più giorni di seguito, come descritto, regolarmente un giorno alla settimana.  Per quelli che sono magri di natura, di temperamento nervoso, e magnetici, è preferibile cominciare con un digiuno di un giorno su dieci, poi un giorno su otto, uno su sei, uno su quattro, fino a che l’organismo si abitui al cambiamento.  Questo metodo è raccomandato soprattutto a quelli che sono deboli per decidersi a fare un cambiamento radicale.  Le nature che sono di tipo moderato, ma soffrono di dispepsia o di altri disordini organici, si troveranno bene mangiando, per dieci giorni, soltanto popcorn o fiocchi di mais o di frumento.   Dopo un certo numero di prove, potranno fare digiuno prolungato da nove a ventotto giorni.  Per questi digiuni così lunghi è necessario bere.

         Se avete fatto un digiuno lungo e non gradite il popcorn, mettete a bagno del frumento per tutta la notte e, l’indomani grigliatelo fino a che assuma un colore bruno dorato (frumento destrinizzato).  Dopo cinque giorni, aumentate la dose e aggiungete un po’ di mandorle sbucciate e di uvetta secca. Prendete da otto a sedici mandorle e centocinquanta grammi di uvetta secca.  Non tarderete a preferire questo ad ogni altro genere di dieta, e farete di questi alimenti la maggior parte dei vostri pasti.

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