10. Intento o Affermazione?
by DANI

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Abbiamo detto più volte che creiamo la nostra realtà con il pensiero. Ma come avviene esattamente?

Un pensiero è un pensiero. Quando pensiamo qualcosa, che sia frutto di un nostro ragionamento o di una manipolazione, tendiamo a manifestarlo. E se accettiamo il pensiero, significa che lo vogliamo. Altrimenti non lo penseremmo. Accettiamo che ci sia, anche se non ci piace. E l'accettazione è un atto di volontà. Perché se si accetta qualcosa allora significa che si vuole accettarlo. Anche la non accettazione è un atto di volontà. Quindi?

Quindi siamo noi che accettiamo o meno un pensiero perché lo vogliamo accettare o meno. Quindi la nostra creazione, dato che dipende dai nostri pensieri, è fondamentalmente un atto di volontà. E l'intento non è altro che un altro nome per indicare la volontà. Quindi creo la realtà con l'intento di manifestare un certo pensiero.

Cos'è invece l'affermazione? Non è altro che l'affermare che una cosa è così. Cioè è un indicare lo stato presente di una certa realtà.

Varie scuole di pensiero new age e non affermano l'importanza dell'affermazione per manifestare la realtà. Cioè dicendo che un qualcosa è, allora tendo a manifestarlo nella realtà. Mi pare che non sia logico questo ragionamento. Vediamo perché.

Manifestare la propria realtà significa che ciò che mi interessa è il futuro. Dato che il passato è passato ed il presente lo sto vivendo, cerco di crearmi un futuro con il pensiero. Se affermo che una cosa è, significa che sto lavorando sul presente. E quindi? Quindi non posso cambiare nulla né adesso, né tantomeno nel futuro.

L'uso dell'affermazione per creare un futuro avrebbe senso se avessimo la capacità di manifestare istantaneamente la nostra realtà. Cioè dicendo che una cosa è, la manifesto istantaneamente. E ciò avrebbe senso. Ma purtroppo (o per fortuna) non abbiamo la capacità di manifestare istantaneamente il nostro pensiero. E quindi dobbiamo cercare di crearci un futuro con il pensiero e non manifestare il presente, dato che non possiamo cambiarlo istantaneamente.

Quindi? Quindi è necessario lavorare sul desiderio o sogno. Cioè desideriamo di manifestare una certa realtà nel futuro. In sostanza, utilizziamo la nostra volontà. Se desidero qualcosa, significa che la voglio. E quindi è necessario utilizzare l'intento per manifestare il futuro. L'affermazione lavora sul presente, in quanto si indica uno stato d'essere presente. Anche se si utilizzasse il futuro (del tipo "io sarò..") non avrebbe senso, perché si lavorerebbe sempre su uno stato d'essere, ma futuro. Ora essere significa che è così. Si afferma che è così. Ma non si può affermare che un futuro sarà in un certo modo, perché la creazione del futuro dipende non solo da noi, ma da tante altre variabili che comprendono tutto l'ambiente in cui viviamo. Quindi il futuro non è stabilito, e non ha senso dire che qualcosa sarà, dato che il futuro non è stabilito.

Ci sono sempre molte possibilità per il futuro. E ciò dipende da moltissime variabili che non possono essere misurate. Non ha senso focalizzarsi sul futuro, perché non possiamo crearlo con visualizzazioni o con affermazioni. La visualizzazione non è altro che un'affermazione fatta ad immagini. E' lo stesso concetto. Significa immaginare che una cosa è. Ma non è possibile creare il futuro con visualizzazioni. Per lo stesso motivo per cui non funzionano le affermazioni.

Diverso però è il caso della visualizzazione e dell'affermazione per manifestare qualcosa di non fisico nel presente. In questo caso hanno un senso. Infatti abbiamo la capacità di manifestare un pensiero nel non fisico istantaneamente. Ciò che richiede tempo è il portare tale pensiero a manifestarsi a livello fisico. Quindi l'uso della visualizzazione e dell'affermazione per lavorare sui corpi sottili attraverso l'utilizzo di simboli, colori o parole ha senso. Ma solo in questo caso.

Quindi per manifestare un certo futuro basta l'intento. Le visualizzazioni o affermazioni non servono a nulla. Poniamo il nostro intento e, in base alle quasi infinite variabili in gioco, si manifesterà un certo futuro. Ma il tempo tra l'intento e la manifestazione dell'intento è molto lungo per la maggior parte delle persone, anche diversi anni. Ma più si va avanti nell'evoluzione personale, e minore è il tempo che intercorre tra l'intento e la manifestazione dell'intento. Ed è questa una delle ricompense più gratificanti per l'impegno messoci nella propria evoluzione personale.

Ma è ovvio che la capacità di manifestare non sarà mai istantanea (cioè tempo nullo), dato che viviamo nello spazio-tempo ed il tempo esiste. Inoltre se così fosse significherebbe conoscere già il futuro. E ciò non avrebbe senso, perché verrebbe meno la scoperta e l'imprevisto del futuro. E' questa forse la parte più bella ed intrigante della vita! Non sarebbe inoltre coerente con ciò che abbiamo detto essere lo scopo della forma nello spazio-tempo: fare esperienza emotiva. Ma se so già il futuro perché lo creo istantaneamente, dove sta l'emozione?

Domande & Risposte

63. Secondo la SSOA la manifestazione del pensiero sul piano fisico deve scendere otto gradini. Di quali gradini si tratta? Come avviene esattamente il processo di creazione partendo dal pensiero fino alla manifestazione fisica? Quando crei un pensiero istantaneamente lo crei sul piano creativo, il più elevato dei piani eterici. Dal piano creativo, pian piano tale pensiero scende sul piano intuitivo, poi emotivo, poi mentale, poi astrale ed infine sul piano fisico. Considerando che vi sono 4 piani creativi, 4 piani intuitivi, 4 piani emotivi, 4 piani mentali, 1 eterico (astrale) ed 1 fisico, allora significa che prima che un pensiero scenda a livello fisico passa 17 piani di realtà. Il piano fisico è il 18°.  

Sebbene solo il piano astrale, cioè il piano eterico più vicino al piano fisico, rappresenti una sorta di possibile futuro per il piano fisico, il pensiero scende dal piano eterico più elevato, cioè dal piano creativo più elevato. 

Ho detto che solo il piano astrale rappresenta un possibile futuro perché solo quando un pensiero scende a quel piano è sufficientemente equilibrato dai punti di vista mentale, emotivo, intuitivo e creativo per poter divenire realtà fisica. In sostanza, il piano astrale unisce in sé tutte le esperienze dei piani eterici superiori e per tale motivo i piani eterici sopra a quello astrale non possono essere considerati veri e propri possibili futuri del piano fisico.  

 

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