La Medicina Alternativa

Index

19/11/2002

Premessa

Quando l'uomo soffre, non è in grado di riflettere su di sé, dunque va aiutato in qualche modo. A tale scopo servono le medicine, i vari trattamenti, e per i casi estremi gli interventi chirurgici.

La maggior parte della gente non conosce le leggi della vita (cioè le vere cause delle malattie) e, quando si ammala, si affida ai medici con la speranza di essere da essi guarita. Pure i medici,  in maggioranza  (specialmente quelli che seguono la medicina ufficiale), non conoscono le leggi della vita e sono convinti che curando il sintomo, la malattia scompaia. Spesso il sintomo viene eliminato, ma i medici non sanno che così scompare solo il sintomo, ma non la causa della malattia.

L’organismo umano è dotato di un meccanismo immunitario molto potente e flessibile (si adatta alle varie situazioni ambientali) che reagisce in vari modi efficaci all’attacco di agenti patogeni esterni, attivando una serie di difese naturali.

Purtroppo la medicina ufficiale si basa sulle cosiddette terapie convenzionali che adottano per lo più rimedi allopatici, somministrati in dosi massicce, i quali agiscono generalmente per reazione chimica e tendono a colpire direttamente gli agenti patogeni (virus, batteri, etc) spesso bloccando le difese naturali dell’organismo (febbre, gonfiore, diarrea, raffreddore, etc) con danni collaterali, anche gravi, a carico di altri organi: fegato, pancreas, milza, reni, etc. Non parliamo poi della chemioterapia che distrugge sia le cellule cancerose, sia quelle sane.

Il trattamento attraverso il polo opposto (combattendo il sintomo), così come viene praticato nella medicina allopatica, non può portare alla soluzione durevole di un problema, anche se a breve termine può far guadagnare tempo.

La medicina ufficiale o convenzionale rimane insostituibile nelle situazioni di emergenza o che necessitano di un’azione immediata ed energica, come per esempio, un’ipertensione severa, l’ictus cerebrale, le aritmie cardiache gravi, l’infarto cardiaco, il blocco renale, il diabete, etc ; oppure quando, avendo un organo perso o degradato, si deve ricorrere ad una terapia sostitutiva.

La medicina ufficiale non si rende conto, magari in buona fede, che curando le malattie acute con i rimedi allopatici, si creano le premesse per lo sviluppo futuro di malattie croniche, le quali sono in continuo aumento proprio per questo motivo. La somministrazione di dosi massicce di farmaci allopatici spesso sovraccarica e blocca le cellule, impedendone la naturale reazione alle tossine.

Ogni malattia è espressione di un’idea calata nel corpo, cioè di un modello che nella coscienza è assente. Qui si può intervenire con informazioni analoghe, farmacologiche oppure psicologiche/spirituali. Nel primo caso parliamo di omeopatia, mentre nel secondo di presa di coscienza del modello o del significato della malattia. Come informazione pura, il farmaco omeopatico può portare alla guarigione, a condizione che il quadro farmacologico coincida con la sintomatologia. L’informazione è per sua natura ad un livello di vibrazione superiore rispetto al problema del corpo.

Se si riesce a riportare la problematica al livello superiore, il veleno si trasforma in dono. La manifestazione dell’ombra nella sintomatologia determina la sua illuminazione e la malattia si trasforma in cammino di autoconoscenza.

La medicina alternativa - omeopatia, fitoterapia, ago puntura cinese, cromoterapia, kinesiologia, etc - si basa su rimedi che agiscono a livello energetico e quindi più in profondità rispetto ai farmaci allopatici.  L’omeopatia cerca sempre di rinforzare le difese del sistema immunitario dell’organismo mettendolo in grado di combattere da solo la malattia. I farmaci omeopatici, specialmente le alte potenze, agiscono sui corpi sottili dell’anima (corpo eterico, corpo dei sentimenti, corpo mentale).

I cinesi, già da millenni, sanno che ogni malattia è causata da uno squilibrio energetico nell’organismo e con l’agopuntura si prefiggono di ristabilirne  l'equilibrio.

Terapie alternative

La Medicina Alternativa è costituita da un insieme di terapie, diverse fra loro, che hanno però in comune un obiettivo : quello di combattere le malattie rafforzando il sistema immunitario e riequilibrando il flusso dell’energia vitale. Al contrario la medicina ufficiale combatte direttamente il sintomo della malattia tramite la somministrazione di farmaci allopatici in dosi massicce che agiscono per reazione chimica e che sovente hanno effetti collaterali non trascurabili a danno di vari organi. Per combattere il cancro la medicina ufficiale usa anche la chemioterapia, basata sulle radiazioni, che distruggono sia le cellule cancerose che quelle sane.

Le tecniche diagnostiche e terapeutiche principali della medicina alternativa sono riassunte qui di seguito :

Ö     Omeopatia : classica, complessa, drenaggio moderno, di risonanza ;

Ö     Omotossicologia ;

Ö     Omeosinergia ;

Ö     Medicina ortomolecolare : nutrizione, vitamine, minerali, enzimi, opoterapia sostitutiva ;

Ö     Agopuntura : agopressione, MTC, softlaser, massaggi, agopuntura integrata controllata ;

Ö     Biomeccanica : chiropratica, posturologia, cranio-sacrale ;

Ö     Ecologia clinica : intolleranze alimentari e desensibilizzazione allergica ;

Ö     Psicologia applicata   : NLP (Programmazione Neuro Linguistica), NAC (Condizionamento Neuro Associativo), reinquadramento neuro-emozionale ;

Ö     Psicoterapia: (Vedi relativo capitolo)

Ö     Fitoterapia : erbe, tisane, erbe orientali ed occidentali ;

Ö     Sistema Vega : filtri omeopatici di risonanza ;

Ö     EAV : Elettro Agopuntura di Vall (meridiani di Vall) ;

Ö     Floriterapia : rimedi semplici e composti tratti dai fiori ;

Ö     Cromoterapia : rimedi basati sui vari colori della natura ;

Ö     Odontoiatria biologica : biocompatibilità dentale ;

Ö     Neuralterapia : terapia dei disturbi focali e delle cicatrici ;

Ö     Tecniche della Comunicazione : come educare, presentare ed insegnare ;

Ö     Pranoterapia : imposizione delle mani.

Ö     Tecniche di Respirazione-Rilassamento

Ö     Sistema INTEGRA : metodica Chinesiologica diagnostico-terapeutica.

Ö     Aromaterapia : basata sui profumi naturali

Ö     Urinoterapia : uso terapeutico dell’urina (Vedi relativo capitolo)

Ö     Iridologia : diagnosi e terapia basata sull’osservazione dell’occhio

Ö     Auricoloterapia : diagnosi e terapia basata sull’osservazione dell’orecchio.

Ö     Test della cristallizzazione : diagnosi olistica del sangue

Ö     Genetica : diagnosi e cura basata sullo studio del DNA della cellula

Ö     Terapia della Reincarnazione : far rivivere tramite la regressione episodi traumatici di vite precedenti irrisolti, allo scopo di superarli.

Ö     Rebirting : (nascere di nuovo) rivivere la propria nascita con tutti gli stati d’animo del momento per riconoscerli e trasformarli.

Ö     Radionica: Cura delle malattie attraverso le informazioni energeticche vibrazionali. Tali informazioni si possono ottenere anche tramite simboli. E’ un metodo usato dai seguaci di SAI BABA.  In fondo anche l’omeopatia, con le alte potenze, cura tramite le informazioni energetiche vibrazionali.

In questo capitolo viene fatta una descrizione sintetica di alcune terapie  di notevole interesse, che sono: l’Omeopatia, l’Omeosinergia, il Sistema INTEGRA, la Psicoterapia, la Cromoterapia, l’Urinoterapia, L’Agopuntura, il Trattamento energetico e Tecniche di rilassamento.

Omeopatia

L’Omeopatia è una delle scoperte e conoscenze fondamentali nel campo della medicina. Essa è stata scoperta, sviluppata e insegnata da Samuel Hahnemann (1755-1843). L’omeopatia è ben più di un semplice metodo terapeutico ; osservandola da vicino essa si rivela il vero principio curativo di questo universo. Questo fa sì che sia legittima anche la sua utilizzazione terapeutica.

Gli attacchi principali degli avversari sono diretti al modo in cui i medicamenti omeopatici vengono preparati. Si dice che un medicamento omeopatico è così fortemente diluito che non può più contenere sostanze attive. Con assoluta ignoranza viene spiegato al pubblico che se si fa cadere in un lago o in un mare una goccia di una sostanza e simbolicamente si mescola, non si può pretendere che in una bottiglietta d’acqua raccolta sulla sponda sia ancora presente la sostanza in questione. Proprio questo, dicono, avverrebbe in omeopatia.

Sono stati fatti anche esperimenti su diversi medicamenti omeopatici. Sono stati analizzati con strumenti moderni fino alla struttura molecolare, constatando che tutti i medicamenti testati contenevano soltanto alcool con alcune impurità. Così, dicono gli avversari, l’inganno è stato scoperto.

     Ma le cose non stanno così ! Per chiarirle un po’ consideriamo prima di tutto la produzione di un medicamento omeopatico.

     La materia prima per un medicamento omeopatico è rappresentata da sostanze prese dai tre regni della natura : minerale, vegetale e animale.

     Scegliamo per esempio la Belladonna (Bell.). Da questo frutto viene prodotta una tintura che rappresenta una sostanza di base chiamata tintura primaria (simbolo Æ). Si prende ora una parte di questa tintura e le si aggiungono 10 parti di solvente, per esempio alcool, quindi si scuote per bene. Questo scuotimento, che deve consistere in un determinato numero di piccole scosse cadenzate, viene definito potenziamento. Il risultato finale di questo procedimento si chiama Bell. D1, cioè la prima potenza decimale della pianta di Belladonna. Di questo Bell. D1 se ne prende ancora una parte e la si mescola con 10 parti di solvente, ottenendo così Bell. D2. Questo processo di potenziamento viene ripetuto costantemente, ottenendo lo schema seguente :

1 parte di Bell.  Æ + 10 parti di alcool = Bell. D1 (rapporto 1 :10)

1 parte di Bell.  D1 + 10 parti di alcool = Bell. D2 (rapporto 1 :100)

1 parte di Bell.  D2 + 10 parti di alcool= Bell. D3 (rapporto 1 :1000)

1 parte di Bell.  D3 + 10 parti di alcool= Bell. D4 (rapporto 1 :10.000)

1 parte di Bell. D4 + 10 parti di alcool = Bell. D5 (rapporto 1 :100.000)

1 parte di Bell. D5 + 10 parti di alcool = Bell. D6 (rapporto 1 :1 milione)

1 parte di Bell. D6 + 10 parti di alcool = Bell. D7 (rapporto 1 :10 milioni)

1 parte di Bell. D29 + 10 parti di alcool = Bell. D30 (rapporto 1 :1quintilione)

    Chiudiamo la nostra tabella con D30 anche se il potenziamento non finisce certo qui. Ogni medicina è ottenibile nelle più diverse potenze, si può ottenere Belladonna D3 allo stesso modo di Bell : D12, D30, D200, D500, D1.000, D10.000.

     Ora è noto che già in Bell. 23 non può più essere presente nessuna molecola della sostanza originaria (Belladonna). Tutto quello che avviene a partire da D 23 è uno scuotimento rituale di alcool. Una Belladonna D30 dal punto di vista chimico non si distingue affatto da Belladonna D200 : entrambe sono soltanto alcool e non meritano quindi più il nome “Belladonna”. Tuttavia l’omeopatia lavora con queste alte potenze. Hanhemann utilizzava quasi esclusivamente la Trentesima potenza (D30) ed eseguiva con questa tutte le cure.

     L’avversario dell’omeopatia sarà ben lieto di quanto suddetto poiché dimostra che non si lavora con “niente” . Ma il vero omeopata però utilizza D30 per essere sicuro di non lavorare più con la materia.

    Per completare il quadro occorre aggiungere che esistono anche le cosidette potenze C (centesimali), con un rapporto 1 :100, invece di 1 :10 come nelle potenze D. Nelle potenze C il piano materiale si perde ancora prima che nelle potenze D : a partire da C12 non è più presente alcun atomo della sostanza originaria.

     Hanhemann arrivò in seguito anche a usare le cosidette potenze LM (potenze a 500), che nella terapia presentano molti vantaggi.

    Se già il fatto che nei medicamenti non è contenuto “niente” di ciò che è scritto sull’etichetta presenta qualche problema, il dosaggio della medicina aumenta la confusione. Se a un paziente per esempio viene prescritto un D6, dovrà prenderne probabilmente un cucchiaio ogni due ore. Un cucchiaio = sempre a sette gocce o sette granuli : i medicamenti omeopatici esistono infatti non solo in forma liquida, ma anche come piccole pillole di lattosio, i cosidetti globuli. In questo caso il lattosio sostituisce l’alcool.

    Di un medicamento alla trentesima potenza (D30) il paziente può prenderne solo un cucchiaio al giorno e di uno alla duecentesima potenza (D200) un cuchiaio ogni sei settimane. E’ una sensazione strana, per una persona abituata a consumare pillole in quantità, sentirsi dire che deve prendere sette gocce di una certa medicina e poi per sei settimane deve stare senza alcuna cura, e questo per un D200, “dove non è contenuto praticamente nulla”.

    La confusione aumenta ancora se si viene a sapere che un medico omeopata ha prescritto lo stesso medicamento a un uomo che ha un’infiammazione ghiandolare e a sua moglie che ha le vene varicose. E una volta che la stessa donna presenta un’infiammazione ghiandolare riceve un medicamento tutto diverso. Un’altra cosa che colpisce subito è il fatto che le medicine non riportano le indicazioni per i disturbi cui sono adatte.

    Date tutte queste stranezze, non dovrebbe meravigliare molto se gli avversari hanno facile gioco, e considerano l’omeopatia una superstizione.

    Dall’altra parte però ci sono i successi, che sono così indubitabili che i termini effetto-placebo, guarigioni spontanee, autosuggestione sembrano soltanto scuse. Accusare un medico omeopata, che ha trattato per trent’anni la sua clientela esclusivamente con cure omeopatiche, di lavorare solo con la forza di immaginazione dei suoi pazienti, è segno di ingenuità e di stupidità. Se infatti fosse così, la medicina ufficiale dovrebbe vergognarsi di non riuscire a ottenere gli stessi successi con gli effetti-placebo. E nessuno poi è in grado di spiegare come mai anche gli animali siano disponibili a guarire con la forza della loro immaginazione, e con le cure omeopatiche.

    Sull’efficacia dei medicamenti omeopatici esiste una serie di prove : test di cristallizzazione secondo Pfeiffer, dinamolisi capillare secondo Kolisko, test dei medicinali secondo Voll, test secondo Schultz, etc. Non si tratta però di dimostrare qualcosa a chi non capisce, o non vuol capire.

    Più interessanti di qualsiasi dimostrazione sono le considerazioni circa il come e il perché l’omeopatia possa guarire e perché essa contraddica in ogni aspetto le abituali concezioni mediche.

    Tutte le contraddizioni si risolvono rapidamente se separiamo due concetti : informazione e latore dell’informazione. Consideriamo una cassetta per registrare : essa consiste in un involucro di plastica e in un nastro di materiale sintetico. Con questa cassetta è possibile per esempio registrare un concerto o una conferenza. Conferenza o musica sono informazione, la cassetta è semplicemente il latore dell’informazione. Due cassette , in una delle quali è registrata musica e nell’altra una conferenza, dal punto di vista materiale non si differenziano affatto e le si distingue solo dalla scritta sull’etichetta.

    Lo stesso vale per un libro che in sé consiste di carta, colla e inchiostro per stampa. Il contenuto potrebbe essere una trattazione della storia d’Europa. Se si consegna questo libro a un team di scienziati atomici con l’incarico di analizzarne la struttara atomica se ne ricava una lista col peso del libro, le sue misure esatte, i risultati dell’analisi spettrale, l’esatta composizione chimica e così via. Solo una cosa non comparirebbe nei risultati dell’analisi : la storia d’Europa. Il contenuto del libro, ovvero la sua vera e propria informazione, è andato perduto.

    Dal punto di vista degli avversari dell’omeopatia il contenuto del libro dev’essere un imbroglio, perché tutti i libri consistono più o meno dello stesso materiale e si limitano ad avere titoli diversi. Il fatto che titoli diversi corrispondano a contenuti diversi, è cosa che in laboratorio non è possibile constatare.

   Un’informazione è sempre qualcosa di immateriale e per essere percepibile ha bisogno di un latore materiale. Un simile latore può essere fatto delle più diverse sostanze : nastro magnetico, disco, carta, legno, pietra, metallo, aria e così via, e svolgere tuttavia il medesimo compito. Gli stessi latori di informazioni possono portare le informazioni più diverse, e le medesime informazioni possono essere affidate ai più diversi latori. In genere si dà maggior peso all’informazione e meno al materiale di supporto dell’informazione.

   Torniamo ora all’omeopatia. Sappiamo che nel caso di una malattia è sempre l’uomo ad essere ammalato, non la materia. La materia in quanto tale non può ammalarsi, dato che tutta la materia è “ammalata” in sé. Nel fisico si mostrano semplicemente le orme della malattia.

   Se vogliamo guarire, dobbiamo sempre sperimentare una dilatazione della coscienza, attraverso la comprensione del nostro problema (conosci te stesso). Dilatazione di coscienza è però un afflusso di informazioni. Se un medicamento deve essere qualcosa che veramente porta guarigione, deve trasmettere alla persona l’informazione mancante.

Sappiamo che l’uomo è un microcosmo nel macrocosmo. L’uomo come microcosmo contiene in sé la somma di tutti i principi primi (le essenze) dell’universo sotto forma di unità non materiali, cioè sotto forma di informazione che è energia. Il macrocosmo contiene anch’esso tutti questi principi primi, ma in forma precipitata, cioè materiale. Tutti i principi sono individualizzati nel macrocosmo come minerali, animali o piante. L’essenziale di una pianta curativa è proprio la sua individualità, la sua anima come rappresentante di un principio primo, che si esprime nel suo organismo fisico. Se a una persona manca un principio primo, lo si può cercare nel macrocosmo e poi trasmettere all’ammalato questa informazione. Per far questo è però necessario sganciare l’informazione di una pianta, di un minerale, di un animale, eccetera, dalla sua manifestazione materiale, collegare questa informazione a un latore adatto e in questo modo trasmetterla. Esattamente questo succede attraverso il potenziamento del medicamento omeopatico. Col procedimento prescritto, gradualmente l’essenza della pianta, la sua individualità, viene sganciata dalla forma corporea e collegata a un nuovo latore neutrale, che è l’alcool o il lattosio. Più alta diviene la potenza, più la si separa dalla sua prigionia materiale, tanto più quindi l’informazione potrà espandersi in spazi non materiali.

Per questo con la potenza l’efficacia aumenta tanto che della D200 spesso se ne possono dare soltanto due gocce o due pilloline, e in questo modo malattie inguaribili spariscono per sempre. Se per errore invece di dare due gocce si inghiottisse la boccetta intera, non succederebbe niente di più e niente di meno che con le due gocce perché, come per l’esempio dei libri, dieci di essi non portano più informazioni di uno solo.

Il potenziamento è come una graduale “spiritualizzazione” della materia. C’è differenza tra diluizione e potenziamento di una sostanza.

L’omeopatia nel senso di Hanhemann non è una terapia con “quantità minime di medicinali”, ma una terapia senza medicinali materiali.

Ora la domanda che si pone è la seguente : come si può capire quale informazione manca all’ammalato e come si fa a sapere con quale parte del macrocosmo si trova l’informazione carente ?

La risposta la troviamo nella classica formulazione di Hanhemann : “Il simile si cura attraverso il suo simile”

Questo principio di analogia è il nocciolo dell’omeopatia e nella sua efficacia supera di gran lunga il campo medicinale.

L’attuazione concreta avviene nel seguente modo : quasi ogni sostanza in natura è velenosa. La velenosità delle diverse sostanze si differenzia soltanto nella dose necessaria per un effetto venefico.

L’omeopatia si serve del controllo dei medicinali sulle persone sane : una persona assume tanto di una sostanza (minerale, pianta, etc) che l’organismo sano si ammala. Tutti i fenomeni che ora si manifestano vengono osservati con la massima cura e protocollati. Si ottiene così il quadro delle possibilità di avvelenamento e quello delle possibilità medicamentose di una determinata sostanza. Una malattia prodotta da avvelenamento mostra sempre la reazione individuale, soggettiva di un corpo alla sostanza, ma attraverso il controllo ripetuto della medesima sostanza in diversi individui è possibile individuare esattamente gli effetti di un determinato medicamento.

Nel controllo del medicamento la persona sana prende il medicamento e si ammala. Se il medico trova un ammalato la cui somma dei sintomi presenta una grande somiglianza al quadro patologico prodotto nella persona sana da un certo medicamento, significa che questo è il “simile”, cioè la medicina giusta, in grado di guarire l’ammalato. Ma la medicina all’ammalato non viene data nella forma materiale, ma sotto forma di informazione che opera nella sua anima ammalata, attraverso i corpi sottili (corpo eterico, dei sentimenti, mentale, etc).

Tutto ciò mostra ancora una volta l’importanza della legge della polarità : ciò che è veleno per il sano, è medicina per l’ammalato. Non è un caso che in greco il termine “farmakon” significhi sia veleno che medicina.

La caduta dal regno del pansiero a quello della materia rende venefici i principi in quanto venefico è il polo opposto di sano, santo. Perciò le sostanze materiali non possono mai guarire, perché non sono ancora redente.

     Nel malato uno dei suoi principi primi precipita nella forma materiale e si materializza sul suo corpo avvelenandolo. Ora sul piano non materiale (nell’anima) gli manca questo principio primo e ne sperimenta invece gli effetti venefici sul piano corporeo.

    Il medico omeopata il cui compito difficile consiste nello scoprire di quale principio primo si è ammalato il paziente, gli dà il principio mancante come medicina ; questo deriva sì dal macrocosmo, ma attraverso il potenziamento viene trasformato ancora una volta nella forma non materiale. Il malato riceve ora quello che gli manca. Questa informazione fa sì che in campo corporeo il principio primo divenuto venefico venga eliminato. E’ possibile misurare sperimentalmente questa eliminazione : se un paziente riceve un cucchiaio di solfuro D200, il suo corpo elimina circa seicento volte più zolfo di quanto ne elimini normalmente : arriva fino a 5,76 grammi al giorno.

    Col principio di similitudine Hanhemann ha formulato correttamente e in modo valido un principio primo. La guarigione può avvenire soltanto attraverso l’analogia - per questo ogni sistema terapeutico può essere valutato in base alla sua conformità o meno al principio omeopatico.

            La medicina ufficiale pensa in termini allopatici, cerca cioè di guarire attraverso l’opposto (per contraria). Il principio di opposizione contraddice la legge universale. Resistenza produce sempre resistenza : in questo modo è possibile ottenere qualche effetto, ma non guarire. Il grande Paracelso diceva : “In nessun modo una malattia può guarire per contraria, ma solo con l’aiuto del simile”. Paracelso conosceva già il principio di analogìa, ma non conosceva ancora la produzione di medicinali attraverso il potenziamento. Egli preparava invece i suoi medicinali alchimisticamente, ottenendo gli stessi risultati del potenziamento.

Medicina Omeosinergetica

La Medicina Omeosinergetica rappresenta l’ultima tappa di un percorso che è cominciato tanti anni fa con lo studio della medicina classica tradizionale, il cui obiettivo era la diagnosi della lesione organica e la sua adeguata terapia. Poi, viste le difficoltà obiettive di “guarire” gli individui (e non solo di curare le malattie), si è aperto l’orizzonte terapeutico con la conoscenza dell’Omeopatia, particolare approccio terapeutico che, tramite la somministrazione di sostanze trattate in modo (dinamizzazione) cge siano attive anche in dosi infinitesimali, stimola la fisiologica capacità reattiva dell’organismo secondo la ben nota legge della similitudine per la quale esiste un parallelismo di azione tra il potere tpssicologico di una sostanza e la sua azione terapeutica. Tale constatazioneclinico-sperimentale, più volte rilevata e poi confermata nel corso dei secoli, porta a dire che gli stessi agenti che hanno provocato il male lo guariscono e pertanto che tali agenti sono capaci di guarire dei sintomi analoghi a quelli che essi sono in grado di produrre.

Tale stimolazione deve perciò essere selettiva e modalizzata ; in tale maniera possono essere impiegate dosi infinitesimali (diluizione) e non si determinano così reazioni inutili o eccessive. Da qui discende l’estrema cura con la quale deve essere scelto e individualizzato il rimedio omeopatico perché esso possa agire in quanto tale e l’impossibilità di prescrivere il farmaco sulla base delle analisi della sua semplice composizione chimica. Elemento fondamentale pertanto non è la fisiopatologia quanto il sintomo che non è esso stesso oggetto di cura, come troppo spesso si verifica nella medicina ufficiale, ma che viene studiato e correlato con molti altri per comprendere profondamente la situazione del malato e soprattutto individuare un quadro che porti alla scelta del rimedio specifico.

Passo successivo è stato la conoscenza della medicina Omotossicologica, branca dell’Omeopatia che permette un approccio nuovo, veloce e brillante della più generale teoria scientifica che sta alla base dell’Omeopatia.

L’ Omotossicologia può essere definita come un completamento della teoria e della pratica omeopatica alla luce delle nuove conoscenze scientifiche nell’ambito della patologia, embriologia, fisiologia, tossicologia, evoluzionismo, ecc. sopravvenute negli ultimi decenni. Il concetto fondamentale è che tutti i processi vitali sono dovuti alla trasformazione di elementi chimici ; nessuna sostanza può essere eliminata ma cambia secondo reazioni biochimiche, soggette a leggi universali ben definite e immutabili. “Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”. Ogni sistema vivente è come un sistema di flusso. Esso sarà disturbato da sostanze non adeguate di varia natura (tossine) che tendono a danneggiare l’organismo. Il capitale culturale dell’omotossicologia è la tossina, esogena o endogena (anche una situazione psichica può innescare attraverso il diencefalo ed il sistema nervoso autonomo la formazione di metaboliti anomali) e la malattia non è altro che l’espressione di questa lotta, di questo tentativo dell’organismo di eliminare tali tossine.

La profondità della malattia è poi correlata alla reattività immunologica dell’individuo e rappresenta pertanto un’accentuazione dei normali processi di difesa e di disintossicazione dell’organismo stesso. Ne discende una chiara impostazione terapeutica che ha come obiettivo l’eliminazione della tossina stessa (dieta, rimedi naturali appropriati, attivazione degli emuntori) e l’attivazione delle difese immunologiche dell’organismo (scelta del rimedio omotossicologico opportuno, ripristino dei sistemi biochimici cellulari, stimolo organico selettivo).

Ultima tappa : la Medicina Omeosinergetica che cerca di colmare lo iatus che c’è tra l’omeopatia, corpus terapeutico “tutto testa” (infatti l’approccio omeopatico enfatizza i sintomi mentali del paziente) e l’omotossicologia, corpus terapeutico “tutto corpo” (infatti, secondo l’omotossicologia tedesca non esiste la psiche o perlomeno tutte le manifestazioni psichiche sono da addebitare alle tossine).

La Medicina Omeosinergetica si propone di riequilibrare lEnergia Vitale del paziente per la salute dell’anima e del corpo tramite non solo la somministrazione di rimedi omotossicologici particolarmente formulati, ma anche attraverso l’accettazione di atteggiamenti o comportamenti altrui simili (omeo), che sono “sintonici”, “armonici” (sin) alla consapevolezza e al “ritrovamento” di se stessi ; inoltre si propone di facilitare la presa di coscienza dello Spirito che dimora in ogni essere umano come Energia di Vita.

Attraverso studi di Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), di Condizionamento Neuro-Associativo (NAC), l’Analisi Psicologico-Comportamentale, e l’Integrazione Neuro-Emozionale (NEI), si è verificato che la causa dell’evento morboso è dovuta alla “non accettazione” o “rifiuto” dell’esperienza comunque verificatasi. Il rifiuto (Vedi nota 1) fa scattare nel paziente uno stress, cioè un input che, attraverso la mediazione del sistema nervoso neurovegetativo, si va a somatizzare perifericamente a livello dell’organo, che poi è funzionale alla comprensione della malattia stessa, dando luogo a malattie psicosomatiche e somatopsichiche (Vedi figura sottostante). 

Pertanto sono necessari rimedi causali che agiscano sulle cause prime psico-comportamentali della manifestazione morbosa sciogliendo quel blocco energetico basale che è all’origine della malattia. Tali rimedi, localizzandosi come azione sui circuiti Epifisi-Ipofisi-Ipotalamo-Sistema Limbico, hanno la funzione di riequilibrare, riordinare il modo di ricevere, di registrare e di vivere gli input esterni ed interni aiutando il paziente alla consapevolezza di se stesso ed alla sua salute (terapia primaria o causale). Ma non basta ! Attraverso l’intermediazione del sistema Epifisi-Ipofisi-Ipotalamo-Sistema Limbico (e da qui la denominazione di Terapia Psico-Neuro-Endocrino-Vegetativa), in seguito a questo stress si crea un’inversione del senso di rotazione della corrente bioenergetica del paziente, che va a determinare uno squilibrio del Sistema Mesenchimale e di Regolazione, in poche parole del terreno. I rimedi funzionali o amplificatori agiscono sul tessuto connettivale ubiquitario e sul sistema di regolazione cibernetico in toto con polarizzazione specifica o stimolante, o modulante, o riequilibrante. In altre parole si va ad operare sulla natura del sintomo come connotazione istopatologica, al di là del livello in cui si sviluppa il sintomo e la sua localizzazione ed entità (terapia funzionale)

Infine lo squilibrio del sistema mesenchimale e di regolazione sviluppa, secondo il concetto di Pischinger e omotossicologico di Reckeweg, nell’organo di minor resistenza e funzionale alla comprensione della malattia, una risposta specifica dello stesso, detta sintomo, che è la causa per cui il paziente si reca dal medico. Ecco allora che si possono utilizzare i rimedi strutturali (sintomatici o di riattivazione) che agiscono sulla localizzazione del sintomo, cioè il livello dove si manifesta, e la sua entità (terapia strutturale o lesionale)

La Medicina Omeosinergetica, pertanto, da una parte valorizza l’aspetto biochimico e clinico del paziente ; infatt, mediante l’uso di farmaci complessi, essa agisce su sindromi cliniche ben definite ma secondo un concetto squisitamente omotossicologico di malattia. L’episodio malattia che viene curato è sempre visto in un ambito dinamico come parte integrante e indissolubile della patobiografia del paziente e l’obiettivo è di riequilibrare le capacità reattive e vitali del soggetto.

Dall’altra valorizza l’aspetto psicologico-comportamentale del paziente, riconoscendogli un’”anima e un cuore” di cui la malattia o il sintomo non sono altro che l’epifenomeno. Da questo punto di vista, la malattia è solo una spia, fedele e chiarificatrice, di una disarmonia comportamentale del vivere.

Pertanto l’approccio al sintomo è duplice : da un lato viene curato con dei farmaci omeosinergetici, particolarmente formulati, efficaci e tollerati, ma dall’altro si insiste sulla comprensione  e sul conseguente “cambiamento” di quel comportamento che ha portato al disequilibrio prima e alla sofferenza fisica poi.

Nota 1

Il rifiuto significa anzitutto non accettare se stessi (il proprio corpo così com’è, i propri comportamenti, etc) ; non accettare il prossimo per come è e per come vive (si vorrebbe cambiarlo) ; rifiutare la malattia come occasione di crescita spirituale, le varie situazioni che ci si presentano (incidenti, incontri poco piacevoli, sventure, etc) ; giudicare il prossimo e noi stessi. Il rifiuto vuol dire in ultima analisi vivere separati dall’Unità del creato di cui noi siamo parte e al di fuori della legge dell’Amore. 

Tratto dal libro “Lezioni di medicina Omeosinergetica” del corso di Formazione in Omeopatia e Terapie Integrate tenuto presso l’A.R.T.I. sedi di Bologna e Napoli.

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1.    la sua semplicità : non servono costosi equipaggiamenti ;

2.    può essere usato da tutti. Il suo apprendimento è alla portata di tutti data la sua enorme semplicità ;

3.    tutto quello che è stato imparato nelle altre discipline può essere applicato con più facilità ed efficacia ;

4.    è il punto di fusione di tutte le altre importanti discipline quali l’Agopuntura, l’Omotossicologia, l’Omeopatia.

      Il Sistema INTEGRA è una metodica Chinesiologica diagnostico-terapeutica che usa la risposta di un solo gruppo muscolare, in genere l’O-ring - anello delle dita - pollice-medio, pollice-indice, per stabilire una diagnosi e per fare la migliore terapia possibile in quel preciso momento, tenendo conto dell’individualità del singolo paziente. E’ un sistema che ci permette di dire : “Il paziente è unico ed irripetibile. Io sono in grado di considerare la sua individualità”.

      Per la diagnostica vengono applicate le regole delle medicine bioenergetiche, iniziando dai punti dell’Agopuntura e dell’Energetica Cinese, integrando magistralmente le Regole del sistema VEGA - EAV ed usando in modo altrettanto appropriato il Rimedio Omeopatico.

Le componenti essenziali del Sistema INTEGRA sono :

1.    Integrazione di diverse tecniche diagnostiche : la tecnica principale deriva dal test VEGA ed usa i punti del corpo che consentono di far velocemente diagnosi, ed inoltre : Agopuntura, EAV, BFD, Iridologia, Test biochimicoclinici, esami istologici, analisi del capello ;

2.    Integrazione di diverse tecniche terapeutiche :

Þ  Omeopatia : classica, complessa, drenaggio moderno, di risonanza ;

Þ  Omotossicologia ;

Þ  Omeosinergia ;

Þ  Medicina ortomolecolare : nutrizione, vitamine, minerali, enzimi, opoterapia sostitutiva ;

Þ  Agopuntura : agopressione, MTC, softlaser, massaggi, agopuntura integrata controllata ;

Þ  Biomeccanica : chiropratica, posturologia, cranio-sacrale ;

Þ  Ecologia clinica : intolleranze alimentari e desensibilizzazione allergica ;

Þ  Psicologia applicata : NLP (Programmazione Neuro Linguistica), NAC (Condizionamento Neuro Associativo), reinquadramento neuro-emozionale ;

Þ  Fitoterapia : erbe, tisane, erbe orientali ed occidentali ;

Þ  Floriterapia : rimedi semplici e composti tratti dai fiori ;

Þ  Cromoterapia : rimedi basati sui vari colori della natura ;

Þ  Odontoiatria biologica : biocompatibilità dentale ;

Þ  Neuralterapia : terapia dei disturbi focali e delle cicatrici ;

Þ  Tecniche della Comunicazione : come educare, presentare ed insegnare ;

Þ  Urinoterapia : cura per mezzo della propria urina.

    Il NAC (Condizionamento Neuro-Associativo), a cui Sistema INTEGRA concede molto spazio insieme alle altre tecniche neuro-emozionali, è la tecnica che studia i modelli di comunicazione e che permette di interrompere quelli che limitano l’azione delle persone ; studia come cambiare i comportamenti e come renderli più adeguati alle esigenze della vita ; questo perché ogni comunicazione e comportamento passa attraverso modelli. Il NAC trova i suoi presupposti teorici nella Programmazione Neuro-Linguistica (PNL). La PNL studia i canali normalmente usati dagli individui per comunicare (Visivo, Uditivo, Cinestetico) e insegna a creare un rapporto.

     La PNL è lo studio di come il linguaggio, sia verbale che non verbale, influisca sul nostro sistema nervoso. La nostra capacità di fare alcunchè nella vita si basa sulla capacità di governare il sistema nervoso. Coloro i quali riescono a ottenere risultati eccezionali, lo fanno producendo specifiche comunicazioni con e attraverso il sistema nervoso. La PNL studia come gli individui comunicano con se stessi in modo da produrre condizioni ottimali, in modo da disporre del massimo numero possibile di scelte comportamentali.

Ma cosa significa Condizionamento Neuro-Associativo ? Cosa sono le neuroassociazioni ?

Le neuroassociazioni sono sntimenti e sensazioni che noi associamo ad un determinato stimolo e possono essere Emozionali, Fisiologiche, e persino Istologiche.

            Ogni evento esterno viene elaborato dentro di noi che formiamo una rappresentazione interna di quel determinato evento, tale rappresentazione interna (le immagini interiori, i nostri suoni, il nostro dialogo interiore, le sensazioni) si combina con una “fisiologia” creando uno “stato” : lo stato emozionale interiore.

Tutti noi produciamo due forme di comunicazione che plasmano le nostre esperienze esistenziali. In primo luogo ci dedichiamo a comunicazioni interne, e sono le cose che immaginiamo, diciamo e sentiamo nel nostro intimo. In secondo luogo sperimentiamo comunicazioni esterne : parole, tonalità, espressioni facciali, portamenti corporei, azioni fisiche che servono a comunicare con il mondo. Ogni comunicazione è un’azione, una causa che produce effetti. E ha qualche conseguenza per noi e per gli altri.

Comunicazione è potere. Quelli che hanno imparato a servirsene in maniera efficace possono mutare la propria esperienza del mondo e l’esperienza che il mondo ha di loro. Non c’è comportamento e sentimento che non abbia le proprie originarie radici in una forma di comunicazione. Le persone che influiscono sui pensieri, i sentimenti e le azioni della maggior parte di noi sono quelle che sanno come servirsi di questo strumento di sapere.

Il Sistema INTEGRA può aiutare il paziente a liberare il processo di autoguarigione in quanto cerca di far si che l’Inconscio, la mente Conscia ed il corpo del soggetto collaborino insieme. Questo però richiede che dall’altro lato il medico abbia sviluppato una buona consapevolezza, cioè abbia realizzato un buon equilibrio psico-fisico-spirituale che gli consenta di dare il buon esempio.  

Quanto sopra riportato sul Sistema INTEGRA è stato tratto dalle dispense del corso di formazione in Omeopatia e Terapie Integrate (che si tiene presso l’A.R.T.I. sedi di Bologna - Napoli).

Trattamento energetico e tecniche di rilassamento

Fanno parte della medicina alternativa anche le varie tecniche di rilassamento e di trattamento energetico (pranoterapia o imposizione delle mani, Reiky), il cui scopo è quello di aiutare il paziente a rimuovere i blocchi energetici che provocano le malattie, attraverso l’apporto esterno di energia vitale e attraverso una respirazione profonda e cosciente. E’ un po’ come ricaricare le proprie batterie.

Il trattamento energetico, se combinato a tecniche di rilassamento, risulta più efficace in quanto il paziente collabora attivamente attraverso una respirazione profonda e cosciente.

Tutti noi, nessuno escluso, possiede in sé l’Energia (il Prana), poichè ognuno di noi è il tempio di Dio, che è l’Energia Primordiale, la corrente della Vita.  Per irradiare energia occorre, innanzitutto, essere coscienti che noi siamo l’Energia. Anche da parte del paziente è necessario sviluppare questa consapevolezza. Se il paziente non crede, se non ha fiducia nel potere di guarigione dell’Energia, questa non fluisce (..la tua fede ti ha guarito).

Dio, lo Spirito, è il vero guaritore. Egli si serve del pranoterapeuta quale strumento per irradiare l’Energia vitale, che è sempre Dio, da cui dipende la salute dell’anima e del corpo.

Anzitutto l’intento del pranoterapeuta deve essere quello di aiutare, non guarire. Se avviene la guarigione è perché il soggetto è pronto a lasciare accadere l’autoguarigione.

Ogni serio pranoterapeuta dovrebbe porsi le seguenti domande e darsi le seguenti risposte :

1.    Perché vorrei fare il terapeuta ? Spinto dalla compassione, che è amore incondizionato.

2.    Che cosa curo ? I corpi di luce e possibilmente il corpo fisico.

3.    Dove curo ? Ovunque e in ogni luogo, se le circostanze lo permettono.

4.    Come curo ? Apertamente o di nascosto, usando l’energia e la luce.

5.    Che cosa uso per curare ? La mia consapevolezza che sono un essere di luce e ho la capacità di trasmettere amore incondizionato, attraverso il mio essere e da esso, per mezzo dei miei chakra e delle mie mani.

       Colui che impone le mani è come un tubo che serve a portare l’acqua vitale alla pianta. Alle due estremità del tubo ci sono due rubinetti : uno, collegato alla Sorgente (il Cosmo), è sotto il controllo del pranoterapeuta, l’altro è sotto il controllo del paziente. Se il pranoterapeuta si è dato le risposte giuste alle domande di cui sopra, allora il suo rubinetto è aperto e l’Energia fluisce copiosa dalla Sorgente. Se anche il paziente ha fiducia nel potere guaritore dell’Energia, allora anche il rubinetto sotto il suo controllo è aperto e l’Energia fluisce in lui.

La pranoterapia è un metodo olistico che tratta gli esseri umani come un tutto unico : corpo-sentimenti-mente e spirito.

E’ molto importante che la motivazione (intento) del terapeuta sia incondizionata, non manipolativa, impersonale, cioè libera dalla personalità egoica. Egli deve stare attento a non cadere nella trappola della personalità egoica di volere una gratificazione, perché la personalità egoica dà valore a un risultato positivo. Deve badare a non crearsi agganci di bisogno, a non creare dipendenza per ottenere un senso di autovalore, basato sul risultato di un’interazione o di un trattamento.

L’Energia che dalla Sorgente fluisce, tramite il pranoterapeuta, al paziente ha il duplice scopo di rivitalizzare le cellule del corpo del paziente e di risvegliarne la coscienza.

Quanto più il terapeuta ha realizzato, tanto più la sua coscienza è dischiusa e tanto più l’energia scorre tramite lui.

Durante il trattamento di Energia, si fa respirare il paziente secondo una tecnica di respirazione che rilassa il sistema nervoso e riattiva gradualmente la sua Energia interiore in modo da renderlo autonomo. Delle tecniche di respirazione se ne parla diffusamente nell’apposito capitolo.

      Gesù Cristo  2000 anni fa conosceva bene l’Energia ed era consapevole del suo potere di guarigione. Tuttavia Egli non guariva tutti, bensì solo coloro che avevano fede e fiducia nell’Energia che Egli emanava. A coloro che ricevevano la guarigione diceva: “La tua fede ti ha guarito: vai e non peccare più”.

      In questa frase c’è tutto il segreto della vera guarigione.  Ma la fede di cui parlava Gesù è una fede attiva, il paziente, oltre ad avere una grande fiducia in Dio che è l’Energia guaritrice, si sforza di riconoscere i suoi atteggiamenti che hanno provocato la malattia e di cambiarli (...vai e non peccare più).  

            L’imposizione delle mani, dall’esterno, è solo un aiuto ; è un po’ come una stampella. Poichè tutto è energia, anche le medicine prescritte sono energia che viene somministrata al paziente ; tale energia può rivitalizzare gli organi malati per un certo tempo, ma se il comportamento errato persiste, il blocco di energia ritornerà, magari più grave e colpirà altri organi. In fondo è come se si fosse portata un po’ di acqua ad una pianticella (organo) che si è afflosciata per mancanza di pioggia. Se la siccità persiste, la pianticella sarà destinata a seccarsi.

Urinoterapia

Questa terapia proviene dall’India ed è stata scritta in Sanscrito in un trattato di medicina Ayurvedica chiamato “DAMAR TANTRA”, in cui l’uso terapeutico dell’urina viene chiamato “SHIVAMBU KALP VIDHI” che tradotto significa “Acqua salubre o Acqua di Shiva”.

La stessa Bibbia, nel quinto capitolo dei Proverbi (V, 15) dice : “Bevi l’acqua della tua propria cisterna”.

L’Urinoterapia veniva usata anche dagli antichi greci. In occidente è conosciuta sin dal 1700. Negli anni 1940 il Dr. John W. Armstrong scrisse un trattato sull’Urinoterapia con la quale ha curato molti pazienti. Anche altri, tra cui il Dr. Pauls, Matha Christy, Hulda Clark, hanno portato avanti con successo il discorso su questa terapia. Nonostante l’ostruzione da parte del Sistema Medico ufficiale, l’Urinoterapia si sta diffondendo sempre di più e riesce a trasmettere i suoi benefici a un buon numero di pazienti.

      L’Urinoterapia non costa nulla, in quanto si tratta di bere la propria urina, e può curare quasi tutte le malattie dell’uomo, comprese quelle cosidette incurabili. Non richiede neppure una prescrizione medica. La sua efficacia aumenta notevolmente se accompagnata dal digiuno. L’unica cautela che bisogna adottare nell’intraprendere questa cura riguarda quelle persone che hanno fatto un uso prolungato di medicine allopatiche, le quali dovrebbero seguire la cura sotto il controllo di un medico.

Poiché viviamo in un’epoca di esteso inquinamento, la maggior parte dei cibi che ingeriamo sono inquinati e a causa di ciò la nostra urina è tossica. Perciò è consigliabile far precedere la cura con una dieta disintossicante, di sette giorni, basata su frutta e verdura (cruda).

      L’Urinoterapia è stata adottata con successo in molte malattie, qui sotto elencate :

·      Cancrena : digiuno almeno per 5 giorni (ideale per 15-20 giorni) con urina e acqua, più frizioni di urina sul corpo.

·      Morbo di Bright (Patologia dei reni) : digiuno almeno per 3 giorni (ideale per 10-15 giorni) con urina e acqua.

·      Leucemia : digiuno almeno per 5 giorni (ideale per 15-20 giorni) con urina e acqua

·      Malattie di cuore : bere urina e frizionare con essa parti del corpo e seguire una dieta leggera.

·      Febbre malarica ed altre : digiuno con urina e acqua per 7 giorni.

·      Cistite interstiziale : digiuno con urina e acqua per 10 giorni.

·      Orchite : urina e dieta leggera per 10 giorni.

·      Malattie veneree : digiuno con urina e acqua per 10 giorni e frizioni sul corpo.

·      Bruciature : urina e dieta leggera per 10 giorni

·      Reumatismi : digiuno con urina e acqua per 5 giorni e frizioni sul corpo e poi una dieta equilibrata.

·      Artrite : 15-40 giorni di dieta (un pasto al giorno) e molta urina e acqua, con frizioni sul corpo.

·      Asma bronchiale : per tre mesi bere 2 litri di urina al giorno e brevi digiuni di 2 giorni

·      Glaucoma : digiuno con urina e acqua per 30 giorni

·      Cataratta : digiuno con urina e acqua per 10 giorni

·      Paralisi, Perdita di memoria : digiuno con urina e acqua per 20 giorni

·      Caduta dei capelli : digiuno con urina e acqua per 10 giorni e frizionatura giornaliera dei capelli con vecchia urina.

·      Itterizia : digiuno con urina e acqua per 10 giorni.

·      Prostata : bere urina tutte le mattine a digiuno per un mese e fare una colazione leggera

·      Piorrea : bere ½ litro di urina tutte le mattine e risciacquarsi la bocca sempre con urina fresca.

·      Obesità : digiuno con urina e acqua per 10 giorni, più frizioni su tutto il corpo e dieta leggera.

·      Colite mucosa : digiuno con urina e acqua per 3 giorni

·      Psoriasi : digiuno con urina e acqua per 7 giorni e frizionarsi con urina tre volte al giorno. Continuare per un lungo periodo a bere urina.

·      Etc.

    Per maggiore dettagli vedi capitolo "Urinoterapia".

Cromoterapia (Aura Soma)

L’Aura Soma è una sintesi olistica e spirituale di auto-guarigione del corpo, della mente e dello spirito, nata all’inizio degli anni Ottanta grazie a Vicky Wall, una farmacista inglese -una persona sensitiva - su rivelazioni di esseri illuminati.

L’Aura Soma combina in sé le qualità curative di tre regni : Colore e Luce, vegetali e minerali, e consiste di quattro componenti principali : gli Oli Balance, le Pomander, le Quintessenze e le Tinture.

      Per approfondire i concetti dell’Aura Soma, si consiglia la lettura dei vari libri in italiano, delle Edizioni Mediterraneee, che trattano l’argomento specifico.

Il precursore della cromoterapia fu un certo indiano, Dinshah P. Ghadiali (1873-1966) il quale verso il 1900 usò uno strumento di sua invenzione, lo “Spectro-Crome” per curare molte malattie (tumore, diabete, gonorrea, sifilide, ulcera, neurite, meningite, disturbi cardiaci e molte altre patologie. Nel 1911 emigrò negli USA dove subì incredibili persecuzioni da parte del potere costituito, in particolare dalla FDA (Food and Drug Administration), perché si era messo contro l’Establishment della medicina ufficiale, controllato dall’industria farmaceutica (dal N° 15 della rivista NEXUS-1998).

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