34. La scelta giusta è quella istintiva, non quella razionale
by Dani

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Quando ci si pone davanti alla domanda "Cosa è giusto e cosa è sbagliato?" ritengo che sia necessario distinguere tra due ambiti fondamentali: quello dello studio della realtà esteriore e quello dello studio della realtà interiore. Il primo porta alla Sapienza, il secondo alla Saggezza.

Tale distinzione è fondamentale perché mentre nella realtà esterna esiste una realtà assoluta e ben definita ed esiste quindi un giusto assoluto ed uno sbagliato assoluto, quando trattiamo dei comportamenti umani e quindi delle nostre realtà interiori il giusto e lo sbagliato sono sempre relativi. Intendo dire che qualsiasi scelta che una persona fa riguardo la propria vita e le relazioni con gli altri è sempre quella giusta.

Può capitare che la stessa persona abbia comportamenti diversi in circostanze simili, ma tutte tali scelte sono sempre giuste poiché dipendono dal contesto. Le scelte ed i comportamenti umani sono sempre relativi in quanto dipendono sempre dal contesto. Ed in quanto tali sono sempre giusti.

La stessa cosa non capita nell'ambito della realtà esteriore, intesa come comprensione della realtà al di là dei comportamenti umani. Ad esempio, non si può dire che è vero che la Terra ruota attorno al Sole ed è vero anche che il Sole ruota attorno alla Terra. Sono contraddizioni palesi, verificabili, ed in quanto tali non possono essere entrambe vere. Mentre la realtà esterna è sempre verificabile, la realtà interiore non lo è.

La realtà interiore è strettamente legata al nostro lato emotivo. Sono infatti le nostre emozioni (istinto) che ci guidano ad agire in un certo modo piuttosto che in un altro. E nei rapporti umani dovrebbe sempre essere così. La parte razionale di ognuno di noi dovrebbe essere utilizzata solo per comprendere la realtà esteriore e quindi per fini speculativi.

La realtà interiore è la parte più preziosa di ognuno di noi. E' quella parte che viene guidata direttamente dalla nostra anima. Le scelte ed i comportamenti istintivi sono infatti quelli fatti col cuore. Sono quelli in cui la nostra anima esprime il suo amore attraverso le emozioni. Lo studio della realtà esteriore è invece decisamente meno importante ma comunque utile per crescere in modo completo. Anche la comprensione della realtà esteriore è guidata dall'anima ma in modo indiretto, attraverso l'utilizzo della mente.

La differenza sostanziale quindi tra la Sapienza e la Saggezza è che la Sapienza si basa sulla conoscenza di una realtà assoluta e verificabile, mentre la Saggezza si basa sulla conoscenza di una realtà relativa e non verificabile. Ma entrambe tali virtù si raggiungono attraverso l'utilizzo del cervello, sebbene si utilizzino rispettivamente le capacità emotive nel caso della Saggezza e le capacità mentali nel caso della Sapienza.

Tra le due, la Saggezza è decisamente la virtù più importante. E' la Saggezza che ci permette di raggiungere la Felicità, non di certo la Sapienza. E' infatti la comprensione di come fare le proprie scelte e di come comportarsi con gli altri che ci permette di raggiungere la vera Felicità, e non di certo il sapere tutto su come funzionano le cose.

La Felicità è l'espressione massima dell'Amore. E non è forse la Felicità Assoluta l'emozione a cui noi tutti aspiriamo?

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