La Verità

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La verità può essere paragonata ad un diamante multifacce. Ogni essere umano detiene, nel profondo del suo cuore, una differente sfaccettatura della verità. Quando tutte le sfaccettature degli esseri umani vengono messe insieme creano la pietra preziosa della verità intera inerente all’esperienza umana. Analogamente, ogni specie sulla Terra rappresenta altre sfaccettature della verità e di espressione nella forma, e quando tutte le specie sono combinate insieme, verrà sperimentata l’intera verità della Terra. 

E’ nella natura umana contrapporre una verità contro un’altra e credere che una sia “LA VERITA’” e le altre siano da escludere.  La verità è multiforme, complessa, e molto gioiosa quando tutti i componenti risuonano insieme in assoluta armonia e gioia. 

Quelle che l’umanità ha sperimentato, insieme alla Terra, nel corso delle numerose cadute nella densità con conseguente perdita di consapevolezza, erano verità in discordia fra loro. La verità della Terra di ascendere ed il continuo avvelenamento della Terra a causa delle discariche tossiche, insieme alla negligenza umana di ascendere, sono due verità discordanti. La verità degli esseri umani di uccidere i delfini e le balene è una verità discordante con la verità di tali specie. La scelta di un uomo di ucciderne un altro, o di una popolazione di fare la guerra ad un’altra nazione, è il risultato di verità discordanti tra individui o gruppi di individui. 

E’ solo quando l’umanità imparerà ad abbracciare tutte le verità come uguali e degne di valore che potrà nascere una nuova era. L’ascensione porta ad abbracciare una nuova verità che è basata sull’unità. La verità basata sull’unità non contrappone una verità ad un’altra, ma percepisce una verità come una parte dell’intera verità sulla Terra. Quando ciascuna espressione di verità fa la sua parte nel sostenere l’intera verità sulla Terra, la coscienza unitaria in azione viene sostenuta. L’ascensione porta avanti l’unità di coscienza in azione.

Il problema semmai è quello di imparare a sintonizzarsi con la propria verità e seguirla illimitatamente, poiché il più delle volte quella che noi crediamo sia la nostra verità è in effetti un’illusione, che deriva da credenze o dogmi impostici da altri (siano essi religioni, guru, padroni, amici, mariti, mogli, padri, madri, ecc). L’autentica ed unica verità individuale è quella che proviene da un’anima completa e che si rivela durante il processo di ascensione. Le persone che non intendono ascendere non conoscono la loro unica verità poiché, con sole due spirali di DNA, non possono avere un’anima completa. Solo l’ascensione può garantire il recupero del patrimonio genetico originario di 36.000 strati di DNA, e con esso dell’anima intera e della propria verità vivente. Da circa 120.000 anni l’umanità vive una verità “morta” basata su un complesso di forme-pensiero che si è auto-perpetuato per tutto questo tempo. Per tornare ad una verità “vivente” occorre intraprendere il processo di ascensione.

L’illusione è una verità con la quale gli esseri umani hanno deciso di danzare. Così quando noi pensiamo di onorare la verità di tutti, noi onoriamo l’illusione di un altro senza interferire, a meno che non scelga di uscirne fuori, di sua consapevole volontà. E perfino in questo caso, uscir fuori dall’illusione è difficile poiché ci sono così tanti veli che uno non sa cosa si trova davanti quando esce fuori, tramite l’ascensione, dalle vibrazioni in cui egli cadde e in cui caddero i propri antenati.

E così si onora anche il fatto che la propria verità possa essere anche in parte illusoria, ma se si ascende ulteriormente, la lampadina si accenderà e si vedrà come la verità di ieri era illusione e perciò la si abbandona. Perciò, uscire dall’illusione per entrare nella verità è un processo che non avviene dall’oggi al domani. Nessuno può affermare di essere oltre l’illusione, poiché una creazione che si trova in una tale distorsione non può essere che illusione da cima a fondo. E tuttavia è necessario vivere tutte le illusioni per comprendere.

Ciò non vuol dire che l’illusione sia sbagliata, ma di sicuro può essere una trappola che si sente come una prigione, come direbbero milioni di antenati di coloro che ascendono, i quali intendono andare un giorno oltre tutte le illusioni e ritornare alla Sorgente Suprema. E così ciascuno può scegliere di ascendere insieme alla Terra, sbucciando nel tempo l’illusione strato dopo strato, come una cipolla, fino alla liberazione totale. 

 In ogni caso ciascun uomo dovrebbe seguire la sua verità, che si porta dentro il suo cuore e la sua anima. Ogni anima ha la sua verità che è unica e che determina anche lo scopo della sua vita.

Dio segue sempre da vicino e guida i Suoi figli nei modi e nei tempi opportuni perché li ama. Egli non ha dubbi sulla salvezza finale di tutti gli uomini. Tuttavia Egli rispetta sempre il loro libero arbitrio. 

Tra Dio e i Suoi figli c’è sempre stato un perfetto accordo (come vedremo più avanti), ma questo l’uomo non lo sa semplicemente perché lo ha dimenticato.

 

Attualmente è in corso un processo, sempre più intenso, di risveglio spirituale dell’Umanità, che genera un’espansione progressiva della consapevolezza di ogni individuo. Grazie a questa nuova consapevolezza la mente cosciente dell’uomo è in grado di interagire, influenzare e persino incanalare questo processo evolutivo. Questa capacità è una delle principali caratteristiche che fanno di questo tempo qualcosa di speciale. Tutto questo è potuto accadere anche grazie all’opera di Gesù. Il Suo messaggio d’amore, nel corso dei secoli, ha scavato silenziosamente nel cuore degli uomini, così come la goccia scava la pietra.

Ora l’uomo è pronto a recepire la verità intera, come aveva promesso Gesù. Egli disse che avrebbe mandato lo Spirito Consolatore: “Avrei molte cose ancora da dirvi ma non siete in grado ora di comprenderle. Ma quando verrà lo Spirito Consolatore vi rivelerà la verità tutta intera”. E Dio è venuto Egli stesso oggi  per aiutare l’uomo a ricordare, poiché la verità eterna è già tutta incisa nella nostra anima. Dobbiamo solo ricordarla.

 

L'evoluzione è un percorso puramente interiore e personale. Attraverso l'esperienza ed il ragionamento ognuno si crea una propria verità personale. Tale verità non è altro che la propria e personale comprensione della realtà in un determinato momento. E solo focalizzandosi sulla propria esperienza e ragionando su di essa, è possibile migliorarsi ed imparare.

Tale approccio mentale ed emotivo, assieme alla evoluzione personale, comprende in sé il concetto di fede? Sì, perché la fede è sempre la base della propria verità. Ovunque c'è verità, c'è fede. E' vero però che è ben diverso avere fede nella propria o nella altrui verità. Io personalmente ho fede e fiducia nella mia verità perché è un processo di comprensione ed evoluzione interiore, ma non ho fede e fiducia in una verità altrui a meno che o sia in sintonia con la mia o il cuore mi dica che è vera. Ma rispetto comunque in modo pieno ogni verità e sono sempre pronto ad imparare dagli altri. Se una persona mi aiuta a comprendere che la mia verità o parte di essa è distorta proponendomi una verità che mi appare più pura e più logica, la ringrazio. Ritengo quindi che la verità personale, per essere in evoluzione, debba essere fluida e flessibile ad ogni cambiamento. Se non è così, significa che non vi è evoluzione. E' naturale che ci siano cose buone che rimangono, ma è bene essere flessibili e saper riconoscere quelle cattive e rilasciarle.

La fede nella propria verità è quindi di estrema importanza. Se non si ha fiducia in se stessi, come si può pensare di avere un proprio pensiero?

Ecco quindi l'approccio alla realtà spirituale che ritengo per esperienza più efficace ed efficiente: utilizzare la propria mente (attraverso il ragionamento) e le proprie emozioni (attraverso l'esperienza) per comprendere i propri limiti, superarli e creare una realtà più bella e piacevole, focalizzandosi su pensieri di unità, amore, rispetto, gioia o qualsiasi altro pensiero che si ritenga positivo e di supporto alla propria evoluzione.

Abbiamo detto che la realtà spazio-temporale si basa, a livello di comprensione della realtà stessa, sull'approccio mentale e su quello emotivo. Ora generalizziamo invece tale concetto di dualità presente nella realtà spazio-temporale per vederne la funzione.

Conosciamo per esperienza che tutti gli aspetti della nostra realtà partono all'origine da una bi-polarizzazione di pensiero: positivo/negativo, alto/basso, bello/brutto, mentale/emotivo, grande/piccolo, unità/separazione, amore/odio, ecc.
Perché ragioniamo in tale separazione di pensiero? E' forse una limitazione della nostra bassa evoluzione che ha separato il nostro pensiero in tal modo? Dal mio punto di vista no. Se esiste una realtà in cui si vive in un pensiero di sola luce tale realtà è, a nostro avviso, una distorsione dello scopo per cui lo spazio-tempo è stato creato.

La divisione bi-polare è alla base di tutta la realtà tridimensionale che viviamo. Per esperienza personale, ritengo che esista in qualsiasi dimensione di tutto il creato. E' vero però che in certi luoghi, sebbene la realtà duale esista, la polarità negativa o positiva non viene vissuta a livello fisico a causa di manipolazioni. Lo scopo dell'evoluzione è, ritengo, quello di integrare in sé tali due aspetti per incorporare in sé il concetto di unità, non di non viverli. Chiariamo comunque cosa significa qui incorporare l'unità trascendendo ed integrando la polarità.

Un pensiero è un pensiero, e come tale è una forma energetica che viene creata dalla mente e che vibra in sintonia con forme energetiche con la stessa vibrazione. La nostra forma è creata proprio dai pensieri che risiedono nella genetica alla nascita e dai pensieri che una forma incorpora durante la vita presente. Il pensiero forma la materia, e quindi è il pensiero che forma i nostri corpi. Ora, se abbiamo dentro di noi il pensiero del pessimismo, significa che continueremo a vedere la realtà in tale modo. Allo stesso modo possiamo avere dentro di noi il pensiero dell'ottimismo, e vedere sempre la realtà in modo positivo. Ora, quale di questi due modi è migliore? Quale supporta meglio la propria evoluzione? Penso nessuno dei due. Perché?

Perché ritengo che la polarità esista nello spazio-tempo per essere trascesa. Con trascendere (o rilasciare) non intendo dire che una volta che tali pensieri vengono eliminati dalla propria forma, allora non si sentiranno mai più tali parole e non esisteranno più nel proprio dizionario. Intendo dire invece che non si attirano più esperienze di quel tipo, direttamente o indirettamente. Con esperienza si intende il vivere mentalmente e/o emotivamente quell'esperienza con (in questo caso) pessimismo o ottimismo. Ma ciò non significa che non capiterà mai più nella vita di vedere persone che sono ottimiste o pessimiste. Significa invece che se capita di vederle, allora non ci si lascia influenzare minimamente, perché quelle esperienze di pessimismo o ottimismo non le attiri più, dato che hai rilasciato da dentro di te quei pensieri.

Trascendere un pensiero significa quindi che si continuerà a vederlo nella realtà esterna ma non lo si vivrà più direttamente. E quando lo si vive nella realtà esterna, non ti tocca minimamente, rimani nel tuo equilibrio. E, nel caso delle forme-pensiero di ottimismo e pessimismo, la forma-pensiero unificante che si incorpora trascendendole è quella di realismo. Definisco realismo l' essere consapevoli di creare la propria realtà ed essere consapevoli del potere del proprio pensiero.

Quindi il realista non è né ottimista né pessimista, perché semplicemente crea con il pensiero la realtà che vuole. E non ha bisogno di sperare che le cose vadano bene o essere autodistruttivo pensando che andranno male, perché sa che è lui che si crea il futuro e quindi utilizza il proprio pensiero per creare quello che vuole. E sa che, qualsiasi sia la realtà che si manifesterà, quella è la cosa giusta che doveva manifestarsi e lui non poteva fare di più. Il realista sa che ogni esperienza che capita ha un significato, e quindi accetta ogni manifestazione del futuro. Sa che attira a sé solo le esperienze che gli servono per evolvere, e sa che non sempre ciò che vuole creare per il futuro supporta veramente la sua evoluzione. Sa che simile attira simile, e sa che se attira un'esperienza non piacevole deve lavorare su se stesso per capire il pensiero che ha attirato quella esperienza.

Domande & Risposte

 

Opinione e giudizio

6. Qual è la differenza tra una opinione ed un giudizio? Dal mio punto di vista, sono entrambe un modo di esprimere un proprio modo di vedere la realtà. La differenza è che il giudizio contiene in sé una forte carica emotiva, mentre l'opinione no. 

Chi giudica tende ad essere assolutista nella sua visione della realtà ed ogni punto di vista diverso dal proprio viene percepito come una violazione personale, mentre chi esprime il proprio punto di vista anche in modo deciso ma senza giudicare tende ad essere più aperto a confrontarsi con i punti di vista altrui.

Quindi l'ideale è rilasciare ogni forma di giudizio ed esprimere solo opinioni, e ciò si può fare con la volontà facendo attenzione a come ci esprimiamo e a come reagiamo alle informazioni che provengono dall'esterno.

Diverso è il caso dell'offesa, verbale o fisica. In quel caso è normale difendersi attaccando come reazione alla vera violazione personale. Anche se non sempre è facile capire quando si tratta di offesa, cioè di vera violazione. Ad esempio, se mi viene detto che sono un cretino, è un'offesa oppure no?

Ancora, l'unico modo per distinguere se si tratta di offesa è la presenza o meno di una forte carica emotiva. Il giudizio è in realtà una forma di offesa verbale. 

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