Il pericolo dei prodotti OGM.

(ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI)

 INDICE

            Oltre ai cibi tossici industriali, oggi l’uomo sta andando incontro ad un pericolo ben maggiore: i prodotti geneticamente manipolati, chiamati OGM.

Il 60% dei prodotti alimentari in vendita nei nostri negozi contiene O.G.M.

Quali veleni stiamo mangiando e mangeremo? Soia, mais e tutti i loro derivati (olio di soia, olio di mais, oli vegetali, amido modificato di mais, sciroppo di mais, mono e digliceridi degli acidi grassi, destrosio e lecitina, presenti in tutti i prodotti di pasticceria. merendine, cioccolato, gelato, salatini e chips vari, margarine, salse, cibi precotti o surgelati), latte, latticini, yogurt, formaggi, caffè, grano, riso, orzo, segale, miglio, fagioli, piselli, melone, anguria, uva, mela, arancia,, banana, lattuga, radicchio, pomodoro, patata, cipolla, cavolo, canna da zucchero, sono i veleni che oggi mangiamo, ossia i cibi modificati geneticamente, creati per modificare anche noi, per farci diventare geneticamente malati.

L’Unione Europea (UE) ha infatti autorizzato la commercializzazione di prodotti alimentari modificati geneticamente che possono provocare allergie, cancro, nuove malattie ed altri effetti sconosciuti e imprevedibili sui nostri organismi. Può essere interessante sapere che nei ristoranti del Parlamento Europeo sono stati banditi gli alimenti transgenici. Nasce spontanea una domanda. Se i parlamentari europei ritengono pericolosi per la loro salute i cibi transgenici perché hanno autorizzato la loro entrata nei mercati europei? Anche nelle mense aziendali della Monsanto, la più potente multinazionale biotecnologica, produttrice di numerose varietà di piante transgeniche, sono stati banditi gli alimenti O.G.M. Come mai?

Soia, mais, frutta e ortaggi manipolati geneticamente: ecco l’ultima diavoleria escogitata dai biotecnologi. Ormai sono più di 500 i brevetti sul mercato che aprono le porte ad una rivoluzione densa di rischi.

I bioconsumatori se ne accorgeranno subito: sui banchi di mercati e supermercati compariranno pomodori grandi e sodi che non marciscono mai, uova a guscio antiurto, sedano immarcescibile, supermais, ecc. Fantascienza? No di certo, stanno semplicemente per debuttare in Italia i primi alimenti ottenuti attraverso la manipolazione genetica: un insieme di tecniche che permettono di prelevare frammenti del patrimonio ereditario (DNA) di una pianta o di un animale e di trasferirli nell'organismo che si vuole modificare.

Ma in circolazione ci sono già prodotti alimentari ibridi, che contengono cioè alcuni ingredienti modificati. E' il caso di molti dolcificanti che racchiudono, come elemento geneticamente alterato, un microrganismo capace di produrre grandi quantità dell'enzima termoresistente alfa‑amilasi. Però sulle etichette di bibite, gelati, salse, dolci, ketchup o insaccati, non è indicato. Il motivo? Per la legge non è necessario, dato che nei prodotti finiti non è rintracciabile il microrganismo in questione ma i suoi derivati, vale a dire maltodestrine, amido, sciroppi di glucosio e di fruttosio, sorbitolo e maltitolo.

Anche in alcuni formaggi (tranne i doc e i bio) la chimosina utilizzata per avviare la cagliatura è ottenuta con trattamento biogenetico: invece di estrarla dallo stomaco del vitello o avvalersi di erbe ad hoc, i produttori preferiscono ricorrere a poche gocce di preparato tecnologico, e il gioco è fatto.

E non basta. Le biotecnologie ricoprono un ruolo vitale nella ricerca e produzione di sostanze farmaceutiche. Qualche esempio? Sono ormai dieci anni che si produce insulina (ormone che regola il tasso di zucchero nel sangue umano) genetica, senza dimenticare le vitamine la cui realizzazione per via sintetica è considerata costosa. Insomma un quadro decisamente sconfortante.

Tirando le somme, si prevede che entro il 2001 il mercato globale delle biotecnologie raggiungerà un volume di circa 2.350 miliardi di lire, con l'agricoltura al primo posto (950 miliardi di lire), seguita dai farmaceutici (900 miliardi), dai prodotti alimentari (400 miliardi) e dagli impianti/attrezzature (100 miliardi).

C'E`CHI DICE NO !!!

Tutto ciò, si precisa, per rendere cereali, frutta e verdura più nutrienti, non deteriorabili e resistenti all'aggressione di qualsiasi parassita. Dunque sta per finire l'era di erbicidi, fungicidi, acaricidi? Macché. A sentire l'organizzazione danese National Agency of Environmental Protection la resistenza agli erbicidi, indotta attraverso la manipolazione genetica, è trasmessa anche alle altre piante, costringendo gli agricoltori a ricorrere ad un numero maggiore di sostanze chimiche per estirparle. E presto, aggiungono diversi ricercatori, assisteremo alla nascita di nuove malattie, di nuovi parassiti ed erbe infestanti in grado di opporsi efficacemente agli antiparassitari e ai diserbanti più conosciuti.

Inoltre, a forza di adoperare nei laboratori la resistenza agli antibiotici come marcatore (segnalatore dell'avvenuto trasferimento dei geni d'interesse), c'è il rischio che questa si trasmetta alla flora intestinale oppure a germi patogeni, come conferma il professor Marcello Buratti, docente di genetica all'universítà di Firenze; il che potrebbe dare il via a malattie incurabili. 

In altre parole molti temono che la biodiversità espressa dalla natura venga irrimediabilmente attaccata dall'ingegneria genetica, con l'inevitabile depauperamento delle varietà genetiche e, soprattutto, che l'inquinamento genetico della flora e della fauna dovuto alla contaminazione accidentale di geni difettosi si trasformi in un micidiale boomerang. "L'avanzata delle biotecnologie e il loro crescente interesse commerciale ‑ sottolinea il dottor John Bruce Fagan ‑ sta nel fatto che le grandi concentrazioni industriali vedono nel settore un grosso affare ". E in effetti il mercato biotecnologico è sotto il controllo delle multinazionali private (Ciba Geigy, Ici, Monsanto, Hoecst, Plant Genetic System, Pioneer Hybrid. ecc) e parallelamente alla privatizzazione si registra una forte tendenza alla concentrazione. Oggi sono le prime 10 società del settore a dettare legge sul mercato globale, con interessi anche nella chimica, nei pesticidi e nella farmaceutica. L'80 per cento dei brevetti dei nuovi vegetali sono saldamente in mano alla statunitense Monsanto produttrice della soia genetica, oggetto della campagna di denuncia da parte di Greenpeace.

RISCHI SANITARI E AMBIENTALI

Insomma non c'è scampo, troveremo di sicuro nel piatto farine, oli, verdure e cereali realizzati a partire da piante modificate geneticamente, "malgrado i rischi imprevedibili per la salute umana e l'ambiente ", mette in guardia Jean Marie Pelt, Presidente dell'Istituto Europeo di Ecologia

I consumatori diventeranno così cavie involontarie di un esperimento di proporzioni mondiali, senza poter esercitare il minimo diritto di scelta. Tanto più che i nuovi maghi del gene non sono disposti a fermarsi. Hanno già in serbo delle proteine addensate, derivate dal petrolio. Non rimane che trasformarle in bistecche. "Le imprese si difendono ‑ sottolinea Antonio Onorati, presidente del Centro Internazionale Crocevia ‑ sostenendo che se il gusto, la composizione e il valore nutrizionale dei nuovi cibi rispecchia quello degli alimenti tradizionali, non è indispensabile riportare l'origine transgenetica delle materie prime impiegate. In realtà la manipolazione del vivente è questione tanto importante che non può essere lasciata nelle mani di chi ragiona solo in termini di mercato e arricchimento personale ". Che fare? Innanzitutto puntare sull'agricoltura biologica, che esclude tassativamente ogni tipo di manipolazione: acquistando alimenti rigorosamente bio e dando forza a un mercato in espansione ma ancora compresso; poi cercare di bloccare e regolamentare il lavoro degli apprendisti stregoni. A sentire Carmine Nardone, autore del libro Cibo Biotecnologico  (ed.Hevelius, pp. 144), occorrono regole nuove e la creazione di istituti di ricerca, perché di fronte alle innovazioni scientifiche è impensabile avere approcci disimpegnati e superficiali.

L’ETICHETTA INESISTENTE

E i consumatori? Per ora dicono no ai prodotti manipolati. Il dato emerge da una indagine della MORI (Market and Opinion Research International). Secondo la ricerca non gradiscono i cibi prodotti con l'ingegneria genetica il 53% degli inglesi, il 63% dei danesi, il 65% di italiani e olandesi, il 65% di francesi e il 78% di svedesi. Da un altro rapporto emerge però una Contraddizione: la Swoka (studi olandesi sui consumatori) sottolinea che il consumatore rifiuta i biotech solo in linea di principio visto che in realtà poi li compra, come avviene già in Inghilterra per il concentrato di pomodoro e il formaggio. “Ci vuole un’etichetta chiara - afferma Anna Procacci, deputata dei Verdi e da anni impegnata su questo fronte ‑ altrimenti il consumatore non riesce a distinguere tra i vari tipi di cibi. In più ritengo indispensabile una moratoria che blocchi í prodotti manipolati geneticamente. Solo cosi sarà possibile prendere tutto il tempo necessario per verificar,e in laboratorio e in ambiente confinato, gli effetti sulla salute dei cittadini. Oggi abbiamo solo tanti sospetti e poche certezze".

Nessuno quindi è in grado di dire esattamente cosa succederà quando mangeremo i frutti di piante transgeniche. "Ogni alimento modificato - avverte la biologa Rebecca Goldburg, della Rockfeller University di New York - dovrebbe essere sottoposto a test accuratissimi per poter escludere danni alla salute umana, invece l'industria biotecnologica non garantisce affatto la sua innocuità ". La memoria recente ci riporta ai batteri manipolati geneticamente per produrre triptofano (hanno causato 37 morti e migliaia di invalidi negli Usa) o la soia con un gene della noce del Brasile, responsabile di scatenare allergie.

Tra l'altro la metà della soia biotecnologica coltivata negli Stati Uniti finisce in Europa. Dove? Nel 60 per cento dei prodotti alimentari: dalle creme pronte ai biscotti, dalle polpette ai gelati, senza che il consumatore ne sappia niente.

ANIMALI E UOMINI

Non mancano altre aberrazioni. Nelle stalle e nelle gabbie ci sono conigli, mucche, maiali, ovini resistenti alle malattie, ciccioni e con carne meno grassa. E' bastato introdurre alcuni geni particolari. "Negli animali la velocità di crescita indotta geneticamente ‑ puntualizza Roberto Marchesini, esperto in zooantropologia ‑ porta a gravi forme di miopatia. I suini da carne vengono letteralmente schiacciati dal loro peso, le ossa e le articolazioni degenerano; i polli hanno doppio petto e i bovini doppia groppa, solo per citarne alcuni. Agli allevatori poco importa se le mutazioni sono compatibili con la salute dell'animale o se le variazioni genetiche scatenano altri handicap".

Dopo batteri, piante e animali, ora tocca all'uomo. I trapianti di geni a scopo terapeutico hanno preso avvio nei primi anni '90, quasi in sordina all'inizio, poi con grande clamore e titoli a tutta pagina sui giornali. Si stanno manipolando addirittura ovuli e spermatozoi "E' inaccettabile ogni tipo di intervento genetico sulle cellule germinali ‑tiene a precisare lo scienziato americano Jeremy Rifkin, presidente della newyorchese Foundation for economic trends ‑ e anche l'ingegneria somatica pone seri interrogativi. Siamo all'inizio di un viaggio che apre questioni etiche, sociali e politiche senza precedenti. Sarebbe meglio adoperare le nostre risorse per eliminare gli agenti chimici che distruggono l'ozono ".

Fa discutere, poi, l'accordo europeo sui brevetti biotecnologici -hanno votato contro solo Italia, Olanda e Belgio - che di fatto permette di considerare brevettabili parti isolate del corpo umano. "Siamo di fronte ad un esempio di ipocrisia istituzionale e si tratta di un cedimento rispetto ad interessi economici di poche multinazionali". Il portavoce dei Verdi Luigi Manconi e la deputata Anna Maria Procacci bollano così il provvedimento dell'Unione europea. Il testo prevede infatti, puntualizzano, che "un elemento isolato del corpo umano o prodotto attraverso un procedimento tecnico, possa essere brevettato". In definitiva, aggiungono, "il patrimonio genetico, realizzato mediante un processo isolato dal corpo umano, è  assimilabile a una invenzione tecnica". Un approccio, dunque, apertamente in contrasto con la dignità dell'uomo e ribadito da un documento dell'Unesco che dichiarava il genoma umano patrimonio dell'intera umanità. Ma, il Convegno di Kyoto insegna: quando i Governi si riuniscono intorno a un tavolo sono lenti a prendere decisioni ad hoc su temi come ambiente e consumi, soprattutto se ci sono in ballo forti interessi economici. Come uscire dall'impasse? Occorrerebbe al più presto dotarsi di una legislazione e di principi comuni prima che le lobbies del denaro e della scienza ci rendano succubi e impotenti.

SCIENZIATI CONTRO

John Fagan (*) è stato uno dei primi ricercatori che ha preso le distanze dall'ingegneria genetica. E in effetti già a partire dal novembre 1994, con una decisione che ha messo in agitazione l’establishment scientifico internazionale, il 46enne biologo molecolare ha rimandato al mittente, lo statunitense National Institues of Health, contributi devoluti per la ricerca biogenetica del valore di circa un miliardo di lire. Il motivo? Semplice: il rifiuto di partecipare a quello che ritiene un trafficare insensato e imprudente con piante e animali. Ha recentemente pubblicato un libro di notevole interesse sull’argomento (Ingegneria genetica: i rischi. Ingegneria vedica: le soluzioni - Tecniche Nuove pp 159 )

Perché il Dottor Fargan si batte con tanta forza contro le nuove biotecnologie alimentari?

Ciò che occorrerebbe spiegare è che scherzare con queste manipolazioni non è solo privo di senso ma apre addirittura la strada a rischi imprevedibili per la salute. Contrariamente a quanto si crede l'ingegneria genetica non è una tecnica di alta precisione, anzi ne sappiamo così poco che qualsiasi sua beatificazione non risponde ad alcun senso logico. A rendere ancora più fosco il quadro si fa sempre più strada la convinzione che la scarsa precisione delle manipolazioni genetiche rischia di trasformare qualsiasi alimento in tossico o allergenico.

Ci sono degli esempi?

La conferma viene dal seme di soia prodotto dalla Pioneer Hybrid. A sentire i biotecnologi sarebbe stato il magico apriti sesamo per arricchire la dieta quotidiana di proteine superiori e perfettamente bilanciate. L’effetto è stato invece quello di rendere allergenico il seme. Dunque, gli ingegneri genetici non riescono a tenere sotto controllo i risultati delle loro alchimie di laboratorio. Per fortuna la Pioneer ha individuato il problema prima che i semi finissero sulla tavola, attentando alla salute dei consumatori. le cose sono andate in modo diverso per il triptofano (aminoacido) creato dalla Showa Denko a partire da batteri modificati geneticamente. Nonostante il triptofano sia stato immesso sul mercato con il placet della FDA (autorità sanitaria statunitense) in due anni ha determinato il decesso di 37 persone, 1500 sono rimaste parzialmente paralizzate e altre 5000 hanno riportato danni temporanei.

Insomma non è peregrino affermare che li cittadino è poco tutelato.

Eh sì, il benestare delle autorità non garantisce un bel nulla. E non basta: se gli ingegneri genetici sono incapaci di tenere sotto controllo l'alterazione di geni e batteri, i più semplici tra gli organismi, come possono farlo con quelli più complessi di piante e animali. Eppoi, secondo i sondaggi, i cittadini svedesi, francesi, italiani, olandesi, danesi, inglesi e statunitensi non ne vogliono sapere di essere alimentati con questi cibi da laboratorio.

Allora se sale la diffidenza verso il "biotech", cosa obbliga ad andare avanti?

L’unica ragione è che ci sono in ballo notevoli interessi economici, e, visto il giro d'affari, mentre gli esperti vanno ancora a caccia di risposte sull'innocuità di tante alchimie, le multinazionali continuano a spingere sull'acceleratore. In più, non basta arrivare all'etichettatura dei cibi biotech ma occorrerebbe controllare e monitorare gli effetti sanitari di lungo periodo.

Noi, comunque, continueremo ad affermare con forza che si tratta di approcci completamente insensati e privi di qualsiasi vantaggio. Meglio sarebbe che i ricercatori si impegnassero a fondo nella salvaguardia dell’ambiente e nella difesa e affermazione dell'agricoltura pulita, le uniche strategie capaci di assicurare un futuro all'umanità e salute al consumatore.

(*):  Dopo aver conseguito la laurea in Medicina alla Conwell University (Stati Uniti), ha lavorato al National Cancer Institute per sette anni come borsista, divenendo poi coordinatore di ruolo della sua équipe di ricerca. Dall'84 si è trasferito alla Maharishí International University, un prestigioso Ateneo con ventitre corsi di laurea e sei di dottorato. E’ l'unico ricercatore ad avere rinunciato ad un finanziamento del National Institues of Health per intraprendere nuovi studi nel campo dell'Ingegneria vedica.

LA GENETICA E' SERVITA

Riportiamo qui di seguito le piante geneticamente modificate e gli Stati in cui ne è stata autorizzata la commercializzazione (Fonte.‑ Assobìotec~Féderchimica)

Specie  Caratteristica introdotta  Stati
Cicoria resistente ad ammonio giusofinato (erbicída UE (Unione Europea)
Colza resistente ad ammonio giusofinato UE
Colza  lípidi modificati tolleranza erbicidi   Canada
Cotone  resistente a insetti (lepidotteri) Usa
Canola  resistente a vari erbicidi Giappone, Canada
Mais   resistente a insetti (piralide) e virus Ue, Usa, Canada, Giappone
Papaia resistente ai virus della maculatura Usa
Pomodoro a rammollimento ritardato e a maturazione alterata Usa
Patata resistente ai virus e insetti Usa, Canada, Giappone
Radicchio  resistente alla piralide, tolleranza erbicidi Ue
Soia  resistente ad alcuni erbicidi   Giappone, Usa, Ue
Tabacco  resistente a bromoxynil (erbicida) Ue
Zucca resistente a virus   Usa

Un’etichetta per i cibi Biotech.

Dal 1° Novembre 1999 il 60% dei prodotti alimentari avrebbe dovuto portare un’etichetta in più. Di cosa si tratta? A partire da questa data soia, mais, pomodori e compagnia bella, commercializzati nei quindici Paesi dell’Unione europea e contenenti organismi vegetali geneticamente modificati (OGM), dovevano essere accompagnati da indicazioni ben precise per consentire al consumatore di identificarti. La decisione era stata presa all'unanimità dal Comitato permanente sugli alimenti della Commissione europea. Le nuove regole, però, non sono, ancora entrate in vigore perché il Comitato permanente non ha, a tutt'oggi, definito la percentuale minima di organismi geneticamente modificati oltre il quale è d'obbligo l'etichettatura. Visti i ritardi l'impasse potrebbe essere superata approntando tre distinte tipologie di etichette. La prima dovrebbe riportare ben chiara la voce‑ “questo prodotto contiene...”. L’indicazione servirà a segnalare all'acquirente la presenza o meno nell'alimento di organismi vegetali geneticamente modificati. La seconda prevede che sia scritto: “questo prodotto potrebbe contenere...”. All'origine dell'artificio c'è la guerra che le “sette sorelle dei cereali” minacciano di scatenare: negli Stati Uniti il raccolto di mais e soia biotecnologici dovrebbe aggirarsi, quest'anno, intorno a un sesto della produzione e in quel Paese le ineffabili multinazionali sostengono l'impossibilità di separare i raccolti. L’ultima etichetta, infine, sarà così formulata: “Questo prodotto non contiene”. In sostanza è una vera e propria certificazione che garantisce l'assenza di qualsiasi alchimia genetica. E che ci sia bisogno di superare i ritardi lo dimostra il fatto che è stato trovato un trucco per evitare l'etichettatura dei transgenici. “Per aggirare il Regolamento Cee n. 25811997 sull'obbligo di un'autorizzazione e di un'etichettatura particolare per commercializzare alimenti geneticamente modificati” ‑precisa Emanuele Piccari, dell’Unione nazionale consumatori ‑ il produttore non chiede l'autorizzazione perché, come consente il regolamento, considera l'alimento sostanzialmente equivalente a quelli analoghi già esistenti e soddisfa l’obbligo di un'etichettatura particolare scrivendo sulla confezione - prodotto con moderne biotecnologie - “Per fortuna del trucchetto sì è accorto anche il Parlamento europeo e ha così votato una risoluzione con la quale bacchetta la Commissione Ue per la grave incertezza giuridica e per non aver emanato chiare norme di attuazione.

Esperimenti Bio-Genetici

Quello che vi narreremo non è frutto di fantasia, ma è una realtà avvenuta nei vari laboratori di biologia dei mondo ove si effettua la cosiddetta "ricerca".

Ai primi dei 1951 una giovane nera entrò nell'ospedale Johns Hopkins di Baltimora per un esame cutaneo; le fu prelevato un campione e lo si sottopose anche ad una "biopsia", quest'ultimo esame rivelò che quella giovane aveva un CANCRO maligno, infatti dopo alcuni mesi dì sofferenza essa morì; quel frammento di cellule prelevato all'ammalata di Cancro per la biopsia, fu passato e regalato, dal medico che aveva effettuato la biopsia, ad un laboratorio di ricerca diretto da G. Gey, un pioniere nel campo della ricerca sui tessuti.

Questo ricercatore "allevò" le cellule prelevate, in un tubo di coltura di sua invenzione; dopo parecchie settimane si accorse di avere fra le mani qualcosa di speciale, la cellule si dividevano con una rapidità mai vista; con un ritmo di generazione di 48 ore avrebbero potuto, se quelle cellule si fossero trovate in uno spazio illimitato ed in una coltura ottimale, coprire tutto il pianeta in poco tempo.

Per nascondere la provenienza di quelle cellule, il ricercatore le chiamò HeLa dalle iniziali dei nome e del cognome della donatrice (Henriette Lacks); queste cellule in seguito conosciute come HeLa furono vendute a quasi tutti i laboratori dì ricerca medica nel mondo; queste cellule furono anche una ottima coltura per il virus della Poliomielite e su queste cellule si "produsse" il primo vaccino antiPolio Sabin (in seguito si produssero su colture dei rene della scimmia verde africana, coltura nella quale più tardi si "scopri» anche il virus SV 40, che genera cancri nell'uomo.

Le Hela divennero anche il campione "standard" di cellule umane, usato in milioni di esperimenti anche per la preparazione di farmaci e prodotti farmacologici, in migliaia di laboratori di tutto il mondo.

Per anni sperimentatori, ricercatori, lavorarono nei loro laboratori credendo di utilizzare cellule per esempio di rene od altro tipo di coltura base, in realtà utilizzavano sempre ed unicamente queste "HeLa". Per 20 anni tutti i laboratori dei mondo furono "grati" a questa multinazionale, per le possibilità che queste “basi” di cellule vive di altre specie animali, davano e così importarono nei corpi degli esseri umani contaminanti tossici pericolosi.

Ad un certo punto, un gruppo di ricercatori russi mandò ai foro colleghi americani una raccolta di colture di tessuti umani assortiti che si pensava contenessero qualche cosa che tutti, nella ricerca sul cancro, cercavano: un “Virus” del cancro umano: risultò che si trattava di altra cosa, ma il fatto terribilmente sconcertante fu che TUTTI i tessuti, che si pensava fossero stati prelevati da vari donatori russi, erano riconoscìbili per pure colture "HeLa"; presto si stabilì che più di metà delle colture nei depositi e nelle biblioteche nel mondo, assomigliavano in tutto alle prime cellule "HeLa".

Fu una scoperta sensazionale che scompigliò non poco tutti i laboratori dei mondo e mandò in confusione i ricercatori stessi. Migliaia di prodotti farmacologici sono stati immessi sui mercati dei mondo dopo averli "testati" anche su queste colture "HeLa", malgrado che gli "scienziati” dei farmaci pensassero che le colture fossero di altra natura; pensate quante “deduzioni e controlli" sbagliati furono fatti, per i prodotti farmaceutici e quanti prodotti furono ”creati” su colture prodotte da cellule prelevate da una donna ammalata di CANCRO !

Le "HeLa" vivono ancora nei laboratori dei mondo e pare siano state "riconosciute" tutte quante; esse vengono ancora utilizzate normalmente nei laboratori di ricerca farmacologica.

Pensate a tutte le "contaminazioni" contenute nei vaccini e nei farmaci, prodotti o testati con quella "coltura base" portatrice delle informazioni dei Cancro che sicuramente, malgrado le smentite ufficiali, sono contenute nel programma informazionale dei geni del DNA delle cellule “HeLa" e con i loro virus o retrovirus contaminanti. NON esiste vaccino senza ”contaminanti”; le "HeLa" vengono anche utilizzate per ottenere le "fusioni cellulari” che in natura normalmente non avvengono mai. Lasciamo ai lettori ogni deduzione e commento in merito.

Questa è una delle verità sulla "ricerca", chissà quante altre "HeLa" saranno state prodotte nei laboratori di tutto il mondo senza che nessuno sappia mai la verità.

La “guerra batteriologica" di fatto esiste già, noi "produciamo” morte e distruzione ogni qualvolta manipoliamo madre Natura, senza tenere conto delle Leggi ecologiche e naturali e dei bioritmi che la governano.

Per il dio denaro e per quello della scienza, non si esita ad uccidere o far ammalare le popolazioni dei mondo, con il permesso degli Stati stessi o addirittura come avviene in Italia e Francia con l'obbligo della legge.

Questi Stati dovrebbero al contrario, "Tutelare la Salute quale BENE FONDAMENTALE", come affermano i loro articoli Costituzionali.

Quale TERRIBILE presa in giro del Cittadino si effettua ogni giorno sfruttando la sua ignoranza.

Come potete vedere siamo in "mano" a degli scienziati tipo "Frankestein”, che non esitano a fare ciò per cui sono pagati: l'interesse dei loro datori di lavoro. Forse qualche d'uno se ne accorge e "scappa" dalla seduzione del potere e del denaro, però la stragrande maggioranza è serva del potere economico finanziario, che se ne frega altamente della Tutela della Salute dei cittadini.

La ricerca sanitaria, se non è in sintonia con la Medicina Biologica o Naturale, che è per la massima armonia del "sistema biologico", è sempre e comunque CONTRO la VITA.

La vera Biogenetica la effettua la Natura da miliardi di anni sul pianeta Terra, ma essa si è avvalsa dell'apprendimento attraverso l'esperienza sulla Vita da parte degli Elettroni che vivono all'interno degli atomi dei geni del DNA; ad un momento di questa esperienza arriva l'uomo tecnologico (parassita distruttivo oggi della vita sulla terra), che in soli 50 anni pretende di sapere come fare, senza avere controindicazioni o difetti di tecnica.

In questa "ricerca" vi è una enorme presunzione che ha dell'incredibile, oltre tutto molta gente preme, compresi i medici ed i politici dei vari stati dei mondo, per avere nuovi farmaci e perché si continui su questa folle strada.

Le prossime generazioni, i nostri figli, pagheranno purtroppo tutte queste stupide scelte chimico farmaceutiche, presuntuosamente affrettate.

Questi pseudo scienziati vogliono inventare la mucca che fornisce il doppio della quantità di latte, i maiali grandi il doppio, i topi giganti, i cavalli tascabili, le carpe enormi, i pomodori e le patate giganti (l'elenco può continuare), con queste nuove "bio tecnologie"; ma questi “studiosi" non pensano che la Natura in milioni di anni ha formato i giusti rapporti, perfetti equilibri, per il proprio fabbisogno e per quello dei suoi abitanti, in funzione dello scopo dell'UniVerso, cioè della evoluzione Spirituale delle varie specie che l'abitano; questi equilibri biologici hanno mantenuto gli animali adatti a quell'ambiente, con un loro sistema immunitario perfezionato al punto tale che permette loro di sopravvivere nel modo migliore e con un DNA portatore delle necessarie informazioni per la loro specifica specie, per l'ottimizzazione dei rapporti con le altre specie e per le loro singole evoluzioni spirituali.

Invece questo "orno sapiens", pretende di voler manipolare il loro patrimonio genetico impunemente e superficialmente, tentando di confondere l'esperienza accumulata in milioni di anni dalla Natura.

Ricordiamoci della chimica in agricoltura, essa è stata spacciata come indispensabile per la maggiore produttività, per il bene dell'uomo e soprattutto di essere innocua; dopo soli 40 anni su tutto il Pianeta ne vediamo gli effetti: faIde acquifere inquinate, terreni arsi e desertificati, alimenti tossici, le api muoiono ed altre specie di animali sì sono già estinte, ecc. e tutto questo anche con la benedizione dei politici e delle autorità «sanitarie».

La bio tecnologia, nella sua espressione di manipolazione genetica è un terribile pericolo in mano a personaggi irresponsabili collegati alle multinazionali, per cui stiamo certi che i danni se non fermati sul nascere, saranno incalcolabili.

Un esempio, già dai primi esperimenti biogenetici, gli animali prodotti sono deboli, facilmente malati, perché il loro sistema immunitario è alterato ed è particolarmente debole di fronte alle malattie; sono sterili e non vivono fino ad età matura, ecc.; questo pare dovuto, così dicono i "luminari”, alla ancora imperfetta tecnica di inserimento genetico.

Qualche considerazione sulla Clonazione degli esseri viventi: la Bio diversità è assoluta in Natura; NON ESISTE nessun vegetale, animale, uomo, identico ad un altro; da ciò si deduce che la migliore soluzione trovata dall'Evoluzione dello Spirito (Neghentropia od accumulo dell'informazione) basata sull'esperienza di milioni di anni, è BASATA unicamente sulla Bio Diversità; quindi se certi uomini, "scienziati", industrie, escono da questo tracciato NATURALE, imponendolo agli abitanti dei Pianeta, sarà inevitabile che le catastrofi arrivino facilmente, come per le vaccinazioni i farmaci e gli aditivi industriali per l'agricoltura intensiva (esempio il DDT ed altri).

Ecco perché noi siamo CONTRO la clonazione, ma lo siamo ancor più perché la clonazione è di fatto un processo evolutivo dello Spirito di tipo “orizzontale" e non "verticale", anche se la "copia," NON potrà mai essere "uguale" al Padre/Madre dal quale è stata tolta la, “cellula”, modificata per la clonazione, per il fatto che essa ha un'esperienza spirituale diversa, quindi accumula altre esperienze, da quella del «genitore». Come? E’ semplice: essa "nasce dopo”, nel tempo ed occupa quindi un altro spazio, di conseguenza la sua esperienza sarà SICURAMENTE DIVERSA pur essendo "uguale" nel patrimonio genetico.

La clonazione degli animali è già stata fatta e le prime "unità di produzione" sono già state ”clonate”; pecore, maiali, vitelli, ecc., sono stati già clonati e mutati geneticamente (essi sono animali transgenici) per poter "produrre", latte speciale, proteine, farmaci, ecc.; gli stabilimenti ove questi nuovi animali industriali, sono immessi per produrre sostanze, latti, carni, sono in fase avanzata di preparazione e tutto ciò per tentare di produrre “nuove e più adatte” soluzioni farmacologiche ed alimentari.

All'ufficio dell'EPO (European Patent Office) fin dai primi anni 90 sono state presentate le domande di brevetti per produrre industrialmente con la clonazione ed in catena di montaggio: pecore, tori, capre, bufale, maiali, cammelli, polli, antilopi, cavalli, ecc., quindi l'attenzione di queste aziende è diretta principalmente sui politici della CEE per ottenere leggi a loro favorevoli; in questi momenti vi si ridiscute la "brevettazione degli esseri viventi"; recentemente questa richiesta era stata respinta a grande maggioranza, ma solo dopo 9 mesi è stata ripresentata allo stesso parlamento, identica alla precedente.

Questi mostri di NON ETICA vogliono arrivare a produrre la vita in modo industriale.

Le forme di monopolio che le multinazionali dell'alterazione genetica, dell'agricoltura intensiva, dell'alimentazione e della farmacopea, intendono istituire, strangoleranno finanziariamente coloro che si sottoporranno alle loro iniziative commerciali, in quanto i fruitori dei loro servizi non potranno che rivolgersi a loro per ottenere i prodotti base per le loro attività.

La recente clonazione della pecora Dolly è stata preparata da una ditta che produce animali transgenici (mutati geneticamente) perché questa azienda vuole raggiungere enormi profitti se essa riuscirà, con il sistema dei brevetti sugli esseri viventi, a farsi pagare i "diritti", le royalties, su sottoprodotti (per esempio, latte con una sostanza particolare) che tali pecore potranno produrre.

A parte il problema Etico della clonazione stessa, che questi sottoprodotti possano giovare alla salute naturale dell'animale e dell'uomo stesso, è tutto da dimostrare, ma comunque è ormai assodato che a quelle aziende, non interessa assolutamente che l'uso e la diffusione di questi prodotti OMG (Organismi Mutati Geneticamente) nei corpi umani e nell'ambiente, possa portare l'umanità a gravissimi danni prossimi o futuri.

Questi "scienziati", lavorano perché tutto sia preparato per "fini produttivi” e di mercato, questo per servire i loro finanziatori o sponsor, le aziende; fregandosene completamente della qualità di vita e della salute naturale dell'ambiente, degli animali e degli umani; a loro NON importa assolutamente NULLA, essi devono servire i "fini produttivi” ed inseguono i fatturati mega galattici, cioè il dio denaro e quello che è grave è che molti di questi "prodotti» saranno destinati per l'alimentazione umana ed animale, senza che l'acquirente consumatore possa rendersene conto, questo perché le etichette sui prodotti acquistati NON indicheranno NULLA.

I vari governi, strumentalizzati da questi mostri di NON ETICA, prepareranno e tenteranno di varare delle leggi che NON permettano la trasparenza delle etichette dei loro prodotti in modo che su di esse sia chiaramente scritto prodotto o sostanza, proveniente da manipolazione genetica, l'esempio ci viene dalla CEE, che ha già emanato direttive in tal senso !

Queste aziende multinazionali hanno già modificato geneticamente dei vegetali per inserirvi i vaccini o dei farmaci; questi "vegetali" sono già in commercio (USA e Paesi Anglo Sassoni, Paesi dei terzo Mondo, paesi dell'Est, ma presto anche nella comunità Europea) ed utilizzati purtroppo all'insaputa dei consumatori, (soia, grano, granoturco, patate, banane, ecc.); il loro tentativo è che NESSUNO possa sottrarsi alle loro terapie mediche distruttive e possano creare il mercato dei malati impunemente con il "consenso" dei loro politici e della OMS (Organizzazione. Mondiale Sanità), che è la loro lunga mano, per imporre agli stati del mondo le loro politiche “sanitarie".

Un esempio: la società SHOWA DENKO (USA) aveva immesso sul mercato un amminoacido molto comune, il "triptofano" prodotto dalla manipolazione genetica di un determinato batterio; il costo di produzione doveva essere competitivo rispetto ai metodi tradizionali (non conosciamo l'entità dell'eventuale risparmio); il triptofano così prodotto è entrato nella composizione di uno dei tanti integratori dietetici, in gran voga in America, e per colpa di quel prodotto ottenuto con una mutazione genetica, si sono avuti 37 morti, 1500 persone semiparalizzate, 5000 con danni temporanei: …..poiché l'origine “transgenica" del prodotto NON era indicata nell'etichetta, le autorità sanitarie USA hanno impiegato diversi mesi per capire e trovare il "responsabile"; si da il caso che il prodotto aveva superato tutti i “test" previsti dalla pur severa legge americana; la FDA, (Food and Drug Administration) aveva concesso l'autorizzazione al consumo umano; ora la società dovrà risarcire con milioni di dollari i danneggiati; ma chi risarcirà i futuri figli di quei cittadini che hanno utilizzato quel prodotto, dato che le mutazioni genetiche passano attraverso il DNA alle generazioni future ?

Questi "luminari” e "scienziati" non si "ricordano" che quando modificano un gene del DNA, essi inseriscono oltre alle informazioni che vogliono variare, anche tutte le informazioni degli atomi e degli elettroni che compongono quella "parte" che inseriscono nel DNA: quelli degli altri prodotti/sostanze necessari per ottenere la variazione biogenetíca. Questi atomi ed elettroni perseguono certamente altre finalità precise e queste modificheranno sicuramente il piano originario di questi apprendisti stregoni, per cui il futuro di queste sperimentazioni è denso di terribili incognite.

Una recente scoperta di un matematico francese Jean Claude Perez, che ha scritto un libro divulgativo dal titolo: “Planète Trasgenique” ha confermato il carattere di perfezione matematica e di immutabilità (salvo che non venga manomesso) del DNA; in esso un'architettura matematica di migliaia di "sequenze” di DNA all'interno del genoma, ubbidisce esattamente all'ordine di Fibonacci, (matematico dell'Occidente, che ha introdotto lo "zero", fino allora sconosciuto); quest'ordine: 1 2 3 5 8 13 21 34…..dimostra che il rapporto fra i numeri “Interi" è tale che ogni nuovo numero è la somma dei due precedenti; questo rapporto si chiama "rapporto aureo"; questo rapporto è stato per lungo tempo misconosciuto dalla scienza ufficiale", ma un altro botanico inglese tale Angiais d'Arcy Thomson, ha scoperto con meraviglia che in natura vi sono dei numeri: esempio nel carciofo e nella pigna o pino (nel loro cono) vi sono 5 spirali in una direzione e 5 nell'altra; nei fiori di girasole se ne contano 34 e 55 oppure 89 e 144; questi numeri NON sono casuali ma seguono l'ordine di Fibonacci.

La scoperta del matematico francese, ovviamente rivoluziona anche le più recenti scoperte sul codice genetico; gli scopritori dei DNA, Crik e Watson (1953) sostenevano che la sequenza dei nucleotidi era solo frutto dei "caso”; mentre Perez al contrario dimostra che queste sequenze NON seguono il "caso", ma bensì leggi ben precise: l'ordine di Fibonacci. Questo "codice nascosto" è stato anche rintracciato in fossili di 135 milioni di anni fa ed è Ia prova della lenta e progressiva ma immutabile evoluzione dello Spirito/materia, ed esso si ritrova in OGNI essere vivente.

Quindi Perez afferma: "Studiando l'impatto di minime mutazioni dei nucleotidi su di una sequenza di 90.000 basi del genoma umano, dimostro l'effetto nefasto a lunga scadenza su migliaia di basi; l'architettura del DNA è un'orologeria perfetta alla quale contribuiscono anche le regioni non codificate dei geni, al contrario di quanto si ritiene normalmente: inserendo un gene estraneo nel DNA, si rompe questa "orologeria"; il gene si posizionerà in qualche altra parte del genoma, ma non sappiamo ancora bene, dove, come, quando e perché".

Cosa può succedere praticamente ? Perez risponde: "è possibile che si entri in un ciclo di mutazioni genetiche scollegate fra loro e che la velocità delle mutazioni aumentino facendo perdere al genoma la sua stabilità e quindi la produzione di "nuovi VIRUS distruttivi". Egli continua dicendo: "modificare il DNA non è come giocare al meccano; modificare ciò che l'evoluzione ha creato in milioni di anni può essere pericoloso".

Il genetista italiano prof. M. Buiatti dell'Università di Firenze, interrogato a proposito della scoperta di Perez, afferma: “La matematica è importantissima e ci mostra i vincoli nell'operare le manipolazioni, che dobbiamo rispettare". Egli continua dicendo che l'Organismo Mutato geneticamente (OMG) è diverso da ogni altro organismo; NON si può predire, conoscendo i singoli geni, come l'organismo intero reagirà; infatti le interazioni, che sono molto importanti, NON le conosciamo".

Questa è la DIMOSTRAZIONE delle PERICOLOSITA’ di qualunque manipolazione od alterazione genetica.

Operiamo per fermare od almeno rallentare questa ricerca che purtroppo è sempre indirizzata per un solo fine: il dio Denaro! Prima di poter continuare questa ricerca, bisogna modificare l'Etica e la conoscenza sulla Vita di questi "ricercatori", poi si potrà proseguire in ulteriore sperimentazione nella ricerca.

Come avrete compreso purtroppo la “Medicina", la "Fisica”, la “Chimica” attuali, sono basate su assiomi in parte sbagliati ed hanno preparato di conseguenza scienziati, medici, fisici, chimici, incapaci di comprendere appieno le semplici verità dei cicli naturali Etico Biologici.

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