32.
Unità nella diversità
by Dani
Nell'articolo n.2 ho parlato del concetto di Unità nella dualità, in riferimento al fatto che la realtà spazio-temporale sia stata creata basandosi sull'unione di due poli, di due aspetti simili e complementari allo stesso tempo.
Questo concetto può essere allargato ad una moltitudine di aspetti all'interno di uno stesso sistema. In sostanza, il principio "Unità nella diversità" vale sia nell'esempio con due poli ma anche nel caso in cui i poli siano molti. Ad esempio, l'unità di una famiglia si ha non quando tutti sono uguali ed omogenei, ma quando vi è un bilanciamento tra i diversi membri della famiglia che porta poi ad un "equilibrio di forze", ad un rispetto reciproco e ad una pacifica e piacevole convivenza.
Penso che l'omogeneità di tutte le parti di un sistema complesso porti alla totale mancanza di creatività, di stimolo alla crescita, oltre a provocare un appiattimento a livello emozionale. E' quindi necessario in un sistema complesso mantenere la diversità tra le parti ed evitare eccessive uniformazioni delle parti stesse.
Questo ragionamento può essere ad esempio riferito alla questione della moneta. E' meglio avere una moneta sola in un unico continente o addirittura in tutto il mondo, oppure è meglio che ogni singola nazione mantenga la propria moneta? La moneta fa parte della cultura e della storia di un paese. Toglierla è come distruggere una parte della storia del popolo, delle sue tradizioni e dei suoi segni di riconoscimento.
A livello storico la comunità "Nazione" , che a livello politico si chiama "Stato", si è dimostrata essere il livello di comunità verso la quale la gente ha dimostrato di avere un senso di appartenenza maggiore. La Nazione unifica le persone per cultura, lingua e storia. E' la nostra vera patria, la terra dei nostri avi, della nostra famiglia.
Ritengo quindi che il livello più elevato di comunità che dovrebbe esistere a livello politico, economico ed anche legislativo sia la Nazione. Livelli di comunità più elevati tendono solamente ad impoverire e distruggere le culture e le lingue locali, che sono sempre un patrimonio dell'umanità ed una dimostrazione della bellezza e della diversità degli esseri umani.
La comunità "Nazione" è il livello più alto in cui, per comunanza di cultura e lingua e senso storico di appartenenza, è possibile gestire in modo adeguato una comunità, dando la giusta considerazione a tutti gli aspetti, a tutti i membri e a tutte le regioni della comunità. Nel momento in cui si comincia a gestire una comunità tra persone che hanno molte lingue, culture, storie e tradizioni diverse, la gestione della comunità diventa molto difficile.
L'Europa, sebbene abbia una storia comune nel senso che vi sono state nel tempo numerose interazioni tra questi popoli, comprende in sé un numero elevato di culture e di lingue diverse. La lingua e la regione di nascita in particolare danno un senso di appartenenza e di comunità, forse più di ogni altra caratteristica. Un italiano è italiano perché è nato e cresciuto in Italia e perché è di madrelingua italiana.
Ho l'impressione che la tendenza di certe persone al potere sia quella di uniformare sempre più le culture e le lingue locali. A mio avviso sarebbe un grande errore. Forse vi è una certa confusione su cosa significhi Unità. La vera Unità è Unità nella diversità, non unità nella omogeneità. L'uniformare regole, lingue e costumi distrugge l'individuo, e porta all'autodistruzione anziché all'evoluzione.
L'Unità nella diversità è un concetto che dovrebbe essere applicato a mio avviso in qualsiasi ambito della vita sociale, a partire da quelli politico, economico, legislativo, giudiziario e linguistico.
Ritengo che a livello sovranazionale dovrebbero esistere sì dei Consigli con appartenenti di tutte le nazioni (ad esempio Unione Europea ed Onu) ma penso anche che le loro funzioni dovrebbero essere semplicemente quelle di "saggi" che danno la loro opinione e delle direttive di massima che poi ogni singolo Stato è libero di prendere in considerazione oppure no. In sostanza, ritengo che tutte le funzioni politiche ed economiche dovrebbero essere mantenute a livello nazionale e per certi ambiti a livello inferiore, mentre gli organi sovranazionali dovrebbero avere semplicemente un ruolo consultivo.
Penso infatti che l'unico modo per evolvere, sia per una persona che per un popolo, sia quello di imparare direttamente dalla propria esperienza. Se determinati comportamenti vengono imposti dall'alto, allora si priva la gente della possibilità di imparare veramente dalle proprie esperienze. E la Nazione è a mio giudizio il livello di comunità ideale che, grazie ad una identità culturale e linguistica, permette ai propri membri di imparare assieme le lezioni che l'esperienza ci mostra e crescere quindi collettivamente.
Inoltre, l'avere molte culture, esperienze e lingue diverse attorno, permette ad una persona di imparare e crescere molto di più e più velocemente rispetto al caso in cui non vi fossero tali diversità. Il confronto con gli altri è alla base infatti di una comprensione della realtà e di se stessi.
Penso che l'Italia dovrebbe uscire dall'Unione Europea in quanto, così come tutti gli altri paesi, rischia di perdere la propria identità. Ed uscire quindi anche dall'unione monetaria e da tutti gli accordi economici che sono a detrimento dell'economia nazionale. Solo in questo modo potremmo evitare un appiattimento della nostra cultura e delle nostre tradizioni, che devono invece essere difese in quanto patrimonio nazionale. Sono fiero di essere italiano, e voglio continuare ad esserlo.